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Dalla Colombia all’Europa: alla scoperta delle rotte commerciali che uniscono gli interessi di narcos, 'Ndrangheta, Camorra e abili broker della droga

Come si evince dal report antidroga recentemente rilasciato dalla Polizia di Stato, le varie organizzazioni criminali come ad esempio la camorra, necessitano di contatti e personaggi chiave in grado di fornire ingenti quantità di stupefacenti e, possibilmente, a condizioni particolarmente vantaggiose.
Lungi da facili parallelismi ma, tra questi personaggi, quello di Raffaele Imperiale, altrimenti noto con il nome di “Lello Ferrarelle”, rimane sicuramente un caso emblematico.
Infatti, Imperiale, da giovane venditore di bibite in quel di Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, diventa il più influente e facoltoso broker della droga, capace, non solo di costruire ville a Dubai dal valore di 20 milioni di dollari ciascuna ma, anche di decidere le sorti economiche dei vari clan riforniti sia in droga che in armi; questo, fino alla data del suo arresto, ovvero, il 4 agosto del 2021.
Come evidenziato nel report antidroga della Polizia di Stato, i clan, possono contare anche su preziosissimi appoggi tra Spagna, Sud America, Africa e penisola arabica. Difatti, gli stessi “Scissionisti”, conosciuti non a caso con il soprannome di “Spagnoli”, subito dopo la faida nata tra le strade di Scampia, hanno trovato una valida base di appoggio proprio in Spagna e, intensificando la propria rete di contatti, sono riusciti a far entrare in Italia, importanti quantitativi di droga anche dalla Colombia.

Dall’Africa la droga dei narcos che invade l’Europa
La Colombia, essendo uno dei principali produttori di cocaina al mondo, viene indicata nel report della Polizia, come località strategica non solo per la camorra ma, anche per altre organizzazioni criminali come la 'ndrangheta, la mafia albanese, quella brasiliana ed infine, quella messicana; realtà criminali geograficamente diverse ma, che in Colombia, attraverso cellule mediatrici, sono riuscite nell'intento di poter stabilire con i cartelli colombiani le migliori condizioni di mercato nell’approvvigionamento della droga. 
Se alcuni paesi rappresentano il centro di produzione della droga su scala internazionale, altri, come l’Africa, rappresentano il centro nevralgico per lo smistamento della stessa. Infatti, buona parte delle sostanze stupefacenti che raggiungono l’Europa passano proprio dal continente africano.
Basti pensare al quantitativo di droga sequestrato in Africa nel 2019, ovvero, 13 tonnellate di cocaina che, da sole, rappresentano lo 0,9% della produzione mondiale di droga; dati che secondo l’UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga), rappresenterebbero soltanto una minima parte delle sostanze stupefacenti che dall’Africa vengono smistate verso l’Europa.
Infine, sempre secondo il report antidroga della Polizia di Stato, l’Europa, riveste un ruolo di primo piano nell’acquisto di sostanze stupefacenti nei vari paesi del SudAmerica.
Gli attori principali che favoriscono la profittevole collaborazione su scala internazionale, sarebbero soprattutto ‘ndrangheta e camorra che, insieme, rappresenterebbero la forza principale capace di gestire notevoli quantità di droga. Collaborazioni, talvolta rinvenute anche grazie alle varie operazioni svolte dalle forze di polizia sul territorio; pensiamo ad esempio all’operazione “Re-Divivi” svolta dai carabinieri di Torre Annunziata in provincia di Napoli nell’aprile del 2021 che, oltre a favorire il sequestro di beni per 50 milioni di euro e 26 misure cautelari in carcere, l’operazione, diede anche prova dell’esistenza di una stretta collaborazione tra le 'ndrine calabresi e una fazione criminale presente sul territorio di Poggiomarino in provincia di Napoli.

Foto: it.depositphotos.com

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