Ma sarà necessario un nuovo pronunciamento del Riesame

Salvatore Baiardo, ex gelataio di Omegna e già condannato in passato per aver favorito la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, potrebbe essere presto sottoposto alla restrizione degli arresti domiciliari.

Come riportato da Il Fatto Quotidiano, ieri la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito al ricorso presentato dal difensore di Baiardo, Carlo Taormina, contro il decreto del Tribunale del Riesame di Firenze che aveva deciso per i domiciliari, accogliendo in parte le argomentazioni dei pubblici ministeri Luca Turco, Luca Tescaroli e Lorenzo Gestri.

La Procura di Firenze aveva sottoposto ad indagine Baiardo con l'accusa di aver calunniato il conduttore Massimo Giletti.

Tuttavia, la Cassazione ha stabilito che la decisione di applicare i domiciliari sarà definitiva solo dopo un'ulteriore valutazione da parte del tribunale del Riesame di Firenze. Inoltre, se il tribunale dovesse confermare la misura cautelare, questa sarebbe ancora soggetta a ulteriori contestazioni legali, quindi i tempi per una risoluzione definitiva potrebbero essere lunghi.

La Cassazione non ha invece accolto la misura con riferimento all'accusa di calunnia contestata a Baiardo ai danni del sindaco di Cerasa Giancarlo Ricca, annullando la decisione presa invece dal riesame di Firenze e disponendo il rinvio al tribunale di Firenze per un nuovo giudizio sul punto e sull’esistenza dell’aggravante di Mafia.

I fatti contestati

La vicenda, che rientra comunque all'interno degli approfondimenti investigativi sui mandanti esterni delle stragi del 1993.


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Massimo Giletti © Imagoeconomica


Lo scorso anno Giletti, sentito dalla Procura di Firenze, aveva affermato di aver visto una foto, risalente agli anni Novanta, che ritrarrebbe Giuseppe Graviano, Silvio Berlusconi e l'ex generale Delfino.

Baiardo, invece, sentito a riguardo dai pm fiorentini ha negato di possederla.

Tuttavia, alcune intercettazioni lo avrebbero smentito e da qui era scaturita l'accusa di calunnia.

La Procura nei mesi scorsi aveva chiesto la misura cautelare per Baiardo non solo per la calunnia nei confronti di Giletti ma anche per favoreggiamento nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, ma la richiesta era stata respinta dal gip.

Il provvedimento era stato impugnato dal procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli e dal pm Lorenzo Gestri, titolari dell'inchiesta sulle stragi di mafia. Il riesame, nel settembre 2023, aveva accolto il ricorso limitatamente all'accusa di calunnia ai danni di Giletti e Ricca. Contro la decisione del riesame avevano fatto ricorso sia la procura sia Baiardo.

La Cassazione ha confermato la decisione di applicare i domiciliari per la presunta calunnia nei confronti di Giletti, con questo dispositivo di sentenza: “La Corte di Cassazione in parziale accoglimento del ricorso in appello cautelare promosso dalla procura della Repubblica riforma l’ordinanza emessa dal gip di Firenze ed applica la misura degli arresti domiciliari in relazione al capo B. (Calunnia ai danni di Giletti, Ndr) rigetta nel resto il ricorso della procura. Dichiara l’ordinanza efficace solo all’irrevocabilità. In relazione all’originaria notizia del reato (...) Omissis la Corte in accoglimento del ricorso del pubblico ministero annulla l’ordinanza impugnata relativamente all’aggravante di cui all’articolo 416 bis 1 codice penale. In parziale accoglimento del ricorso proposto da Baiardo Salvatore annulla altresì l’ordinanza impugnata relativamente all’imputazione provvisoria di calunnia nei confronti di Ricca Giancarlo sub 2) rigettando nel resto il ricorso. Rinvia per nuovo giudizio sui predetti capi al tribunale di Firenze competente".

Riguardo alla decisione della Suprema Corte c'è stato il commento di Filippo Spiezia, procuratore capo di Firenze: "E' una decisione importante: è anche un riconoscimento della fondatezza del ricorso che è stato presentato dall'ufficio. Ci stiamo confrontando con i colleghi sulle implicazioni giuridiche di questa decisione, nelle prossime ore prenderemo una decisione".

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