Il Cremlino annuncia 11 arresti, 4 terroristi. Sequestrati passaporti tagiki
Sale a 115 il bilancio provvisorio dell'attentato di ieri sera a una sala concerti di Mosca, mentre un centinaio sono i ricoverati. Il direttore dei servizi di sicurezza russi Fsb ha riferito al presidente Vladimir Putin l'arresto di 11 persone, tra cui quattro terroristi coinvolti nell'attentato al Crocus City Hall di Mosca rivendicato dall'Isis. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino citato dalla Tass.
In precedenza, il capo della commissione per la politica dell'informazione della Duma di Stato Alexander Khinshtein aveva dichiarato che le forze dell'ordine avevano arrestato due presunti sospetti per l'attacco terroristico al Crocus: "Secondo le prime informazioni, l'auto dei sospettati è stata avvistata ieri sera vicino al villaggio di Khatsun, nel distretto di Karachinsky della regione di Bryansk. L'auto non si è fermata alla richiesta degli agenti di polizia e ha cercato di fuggire", ha scritto su Telegram Khinshtein. Secondo il suo resoconto, l'auto si è ribaltata durante l'inseguimento.
"Uno dei terroristi è stato arrestato sul posto e gli altri sono fuggiti nella foresta. Un secondo sospettato è stato trovato e arrestato in un'operazione di ricerca alle 3,50 del mattino. Le ricerche degli altri proseguono", ha aggiunto. Khinshtein ha detto che sono stati sequestrati una pistola, una cartuccia per fucile d'assalto AKM e passaporti tagiki.
Sempre secondo i servizi di sicurezza russi, i sospettati avevano "contatti" in Ucraina. I terroristi, ha detto l'Fsb citato dalla Tass, hanno cercato di fuggire verso il confine tra Russia e Ucraina. "Dopo aver compiuto l'attacco terroristico, i criminali avevano pianificato di attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti appropriati sul versante ucraino", ha dichiarato l'Fsb, secondo cui i sospettati sono stati arrestati in una regione russa al confine con l'Ucraina. L’Isis ha rivendicato ieri sera la responsabilità dell'attacco, mentre l'Ucraina ha negato ogni coinvolgimento.
Il presidente Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, nella quale hanno discusso dell'attacco terroristico al Crocus City Hall. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta Ria Novosti. "Il presidente della Bielorussia ha espresso profonde condoglianze in relazione all'attacco terroristico di ieri a Mosca. Le parti hanno confermato la loro disponibilità a collaborare nella lotta contro il terrorismo", ha detto il portavoce del presidente russo.
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