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La maggioranza dei parlamentari di sinistra ha abbandonato la sede parlamentare

Dopo la manifestazione dell’8 Marzo in Uruguay, che ha visto la partecipazione di diversi collettivi femministi che hanno espresso liberamente il loro sostegno al popolo palestinese denunciando il genocidio di donne nella striscia di Gaza ed in Cisgiordania con una posizione chiaramente antisionista - e non antisemita, come hanno chiarito pubblicamente, negli ultimi giorni organizzazioni israeliane ed alcuni mezzi di comunicazione hanno messo in atto una campagna che pretende di criminalizzare e  condannare alcune giovani donne che hanno partecipato alla manifestazione di circa ventimila persone. In Parlamento si sono palesate posizioni contrarie nel momento di pronunciarsi al riguardo (tanto nella Camera del Senato che in quella dei Deputati), condannando detta manifestazione.

In pratica mentre tra i Senatori si è raggiunto il quorum per emettere una dichiarazione, nella Camera dei Deputati è avvenuto l'esatto contrario. I rappresentanti nazionali del “Frente Amplio” hanno abbandonato la sede parlamentare e quindi non si sono resi disponibili - per maggioranza - a fare parte della dichiarazione di condanna delle espressioni di denuncia di genocidio sortite nella marcia dello scorso 8 marzo che si è svolta nella via 18 de Julio, della capitale uruguaiana.   

Alcuni deputati del partito nazionale (blanco) uruguaiano hanno riferito alla stampa locale - con tono di accusa verso i loro colleghi - che al momento di votare una dichiarazione di condanna contro le espressioni di antisemitismo utilizzate nella recente marcia dell'8 Marzo, la maggioranza dei parlamentari del Frente Amplio ha abbandonato la sede legislativa.     

Il deputato blanco, Federico Cassaretto, ha assicurato che i suoi colleghi della coalizione di sinistra erano presenti durante la sessione, tranne quando è stato sottoposta all'attenzione del corpo legislativo una mozione relativa alla marcia femminista dei giorni scorsi.   

Da sottolineare che in suddetta sessione della Camera bassa sono stati trattati temi diversi tra cui la modifica della legge sul sostegno alla donna in gravidanza, nel momento del parto e dopo la nascita del bambino e le nuove denominazioni di scuole e giardini per bambini. Concluso il programma, quando su proposta della coalizione di governo, è stato proposto di valutare una dichiarazione contro gli atti antisemiti, i deputati del Frente Amplio hanno deciso di abbandonare la sala impedendo il raggiungimento  del quorum necessario di deputati per inserire il tema grave ed urgente, come era stato sollecitato durante la sessione. 

Va sottolineato che erano presenti 99 deputati, 42 dei quali del Frente Amplio; per trattare il tema come richiesto dai deputati filogovernativi, ne erano necessari 50. Una volta che i parlamentari di “Fronte Amplio” hanno abbandonato il parlamento,  poiché mancavano anche dei deputati filogovernativi, non è stato raggiunto il quorum lasciando sospesa la proposta per quel giorno.

La difesa del popolo palestinese, le accuse dirette a livello mondiale verso il sionismo come responsabile di un genocidio senza precedenti nella Striscia di Gaza ed in Cisgiordania, non sono temi regionali o locali ma mi rimetto alle prove per quanto accaduto durante la marcia dell' 8M in Uruguay durante la quale numerosi collettivi di donne si sono espressi, nel giorno Internazionale della Donna, contro la morte di donne palestinesi in un quadro di violenza genocida contro il popolo palestinese che non ha solo una ripercussione mondiale ma è  anche stato affrontato dalla Corte Internazionale dell''Aia a seguito di  formale denuncia da parte del  governo sudafricano. 

Collettivi femministi 

A tale riguardo, nelle ultime ore, la Coordinatrice di Femminismi ha fatto una dichiarazione chiarificatrice sulla marcia dell'8M chiarendo le ragioni per le quali la lotta in favore del popolo palestinese ha fatto parte della manifestazione  per contrastare la notizia che era stato tenuto un discorso di odio: "Questo 8 marzo uniamo le nostre grida a quelle delle donne del mondo che si alzano per denunciare il genocidio che lo Stato sionista di Israele sta perpetuando contro il popolo palestinese. Oggi i  discorsi di odio sono quelli che dicono che ogni donna, ogni bambina e bambino della Palestina è un terrrorista e quelle vite devono essere sterminate." 

Da parte sua, l'Azione Globale Femminista per Palestina-Uruguay (spazio di coordinazione integrato per vari collettivi e raggruppamenti di donne), ha emesso un comunicato segnalando enfaticamente che: “le mobilitazioni dello scorso 8M si possono inquadrare come un appello all'azione globale femminista per la Palestina, in vari paesi del mondo”. 

Ha aggiunto anche: “C'è una escalation di violenza senza precedenti sul territorio palestinese dove donne e bambine sono l'obiettivo principale, in una forma di sterminio di una cultura millenaria che si vuole disumanizzare. Denunciamo che si sta verificando un genocidio ed identifichiamo negli Stati Uniti e nell'Unione Europea i finanziatori ed il governo uruguaiano come complice. Vogliamo segnalare che è in atto una vera e propria campagna di stigmatizzazione, di giudizio e di caccia alle streghe, sia da parte dei politici, sia da parte di alcuni mezzi di comunicazione contro la mobilitazione popolare delle donne e contro il nostro sostegno alla causa palestinese. Vogliono infangare il campo per confondere l'opinione pubblica. Ma noi confermiamo il nostro motto: mai antisemiti, sempre antisionisti. Il nostro disprezzo non è verso le persone ebree, non confondiamo. Il nostro disprezzo è verso l'oppressione patriarcale, l'occupazione coloniale, l'apartheid ed il genocidio”.

Plenaria Memoria e Giustizia, in un comunicato, ha puntualizzato che: “In mezzo ad uno dei genocidi più cruenti della storia, quello che sta perpetrando lo Stato di Israele contro il popolo palestinese, e che la stampa chiama 'conflitto tra Israele e Hamas', mentre si assassinano a sangue freddo  migliaia di famiglie  per il semplice fatto di essere nate in quel territorio che lo Stato di Israele occupa con la pretesa di appropriarsene con la forza, qui in Uruguay si criminalizzano quelle voci che, nell’ambito dell'8M, si sono dichiarate contro il sionismo responsabile di tali barbarie”. 
  

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