E’ iniziato il mese sacro dei musulmani, 2 milioni di palestinesi vivono in condizioni disperate. I colloqui sono fermi. Hamas accusa: “Colpa di Israele”
Altri due bambini sono morti per malnutrizione nella Striscia di Gaza nel primo giorno di Ramadan. Mentre i musulmani di tutto il mondo all'alba hanno iniziato il digiuno, come da precetto islamico, nell'enclave, stretta da mesi nella morsa della fame, molti palestinesi si sono svegliati sotto i bombardamenti. Nelle ultime 24 ore i morti sono stati 67 e i feriti 106, riferiscono le autorità di Gaza. 31.112 è il numero dei palestinesi che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza nei raid aerei israeliani dal 7 ottobre, rende noto il ministero della Sanità governato da Hamas aggiungendo che altri 72.760 palestinesi sono rimasti feriti.
"Quello che ha fatto Hamas è un attacco terroristico inaccettabile" e "gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente". Ma "il modo in cui è stata condotta la guerra a Gaza è che i civili stanno pagando il prezzo più alto e deve essere chiaro questo”, ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres a Che Tempo Che Fa su Nove. “Israele ha detto che è una guerra contro Hamas e non contro i palestinesi, ma la verità è che questa si è trasformata in una punizione collettiva contro i palestinesi", ora "basta. Stiamo chiedendo una tregua umanitaria e il Ramadan potrebbe essere un'ottima occasione per arrivare a un cessate il fuoco".
Alle parole di Guterres si associano quelle del cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha chiesto un cessate il fuoco "idealmente durante il Ramadan”, come riporta Sky News. In un discorso video, il leader tedesco ha affermato che la stragrande maggioranza dei palestinesi e degli israeliani vuole la pace e che un passo verso questo obiettivo sarebbe un cessate il fuoco che "dovrebbe garantire che gli ostaggi israeliani vengano finalmente rilasciati e che più aiuti umanitari raggiungano finalmente Gaza". "Il presidente americano, io e molti altri siamo impegnati in questo obiettivo con tutte le nostre forze", ha aggiunto.
Antonio Guterres © Imagoeconomica
Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso preoccupazione rivolgendo, con un tweet, i suoi auguri ai fedeli musulmani in occasione dell'inizio del Ramadan. ''Stasera - mentre la nuova falce di luna segna l’inizio del mese sacro islamico del Ramadan - Jill e io estendiamo i nostri migliori auguri e preghiere ai musulmani in tutto il nostro Paese e in tutto il mondo'', ha scritto Biden. In una nota della Casa Bianca si sottolinea che il Ramadan rappresenta ''un momento di riflessione e di rinnovamento. Quest'anno arriva in un momento di immenso dolore''. Biden ha ricordato che ''la guerra a Gaza ha inflitto una terribile sofferenza al popolo palestinese'' e spiegato che ''oltre 30mila palestinesi sono stati uccisi, in gran parte civili, tra cui migliaia di bambini''. Inoltre, ha continuato Biden, ''circa due milioni di palestinesi sono stati sfollati a causa della guerra''. Sulle difficoltà che stanno vivendo i palestinesi a Gaza, specialmente ora con l’inizio del Ramadan, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha inviato un messaggio di ''speranza, perché il popolo palestinese possa raggiungere la libertà e l'indipendenza alle quali aspira, con la creazione di uno Stato indipendente con Gerusalemme come sua capitale e il ritorno dei rifugiati''. Abbas ha anche chiesto ''la fine dell'aggressione, dell'uccisione, lo sfollamento e la costrizione alla fame dei palestinesi''.
Trattative in stallo, sullo sfondo rimane la possibilità di un attacco a Rafah
Prosegue lo stallo nei negoziati tra Hamas e Israele e dal premier, Benjamin Netanyahu, continuano ad arrivare indicazioni sulla volontà di non fermare le operazioni militari. Gli Usa stanno tentando di favorire una breve tregua di 2-4 giorni nei combattimenti in corso a Gaza per l'avvio di Ramadan in modo da riprendere i colloqui per un accordo e aumentare l'ingresso degli aiuti umanitari. Lo hanno detto fonti egiziane al giornale del Qatar 'Al-Arabi Al-Jadid', ripreso dai media israeliani. Secondo queste fonti, la mossa è sostenuta dal direttore della Cia William Burns che la settimana scorsa è stato al Cairo dove, in quella occasione, ha visto il capo del Mossad David Barnea. Inoltre, in base alle stesse fonti, Hamas si impegnerebbe a fornire a Israele una lista con i nomi degli ostaggi che sono sotto il suo diretto controllo, una lista e informazioni sugli altri detenuti da altre fazioni. Per ora non ci sono riscontri ufficiali in Israele alla notizia. Sui negoziati si è espresso il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che ha affermato che Israele è responsabile del collasso dei colloqui per la tregua dopo lo stallo della settimana scorsa al Cairo. In un discorso registrato, il leader di Hamas che si trova in Qatar, ha accusato Israele di "aver evitato di dare chiare garanzie riguardo al cessate il fuoco, il ritiro delle sue forze o le garanzie per il ritorno degli sfollati di Gaza".
Benjamin Netanyahu © Imagoeconomica
Rispetto alla possibilità, paventata dal governo Netanyahu, di un attacco a Rafah, dove ora si trovano la maggior parte dei 2 milioni di sfollati della Striscia, esponenti politici e militari israeliani hanno riferito alla Cnn che un attacco alla città non avverrà presto perché l'esercito non è ancora pronto e non ha completato i piani per evacuare i civili palestinesi - centinaia di migliaia - per il cui spostamento occorrono almeno due settimane. Le stesse fonti hanno anche sottolineato che il Gabinetto israeliano non ha ancora approvato i piani sull'attacco. La Cnn aveva citato sullo stesso argomento e con lo stesso esito anche fonti Usa. “Un'operazione israeliana a Rafah farebbe "precipitare la popolazione palestinese in un girone infernale ancora più profondo”, ha detto sul punto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che ha esortato Israele e Hamas a onorare il Ramadan "facendo tacere le armi" nella Striscia. Guterres ha poi chiesto il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas e la rimozione di "tutti gli ostacoli per garantire l'invio di aiuti salvavita alla velocità e a livello massiccio necessario" a Gaza, dove le Nazioni Unite hanno avvertito che un quarto della popolazione è sull'orlo della carestia.
Idf, 'combattenti uccisi e tunnel distrutti a Khan Younis'
L'esercito israeliano ha riferito di nuovi scontri nel quartiere Hamad, nella città meridionale di Khan Younis a Gaza. Le truppe hanno circondato il quartiere, ucciso i combattenti e localizzato tunnel sotterranei, secondo una dichiarazione su X dell'Idf, che ha aggiunto che "uno di essi conduceva a una stanza dove sono stati trovati cibo e armi".
I militari hanno detto ancora che un altro tunnel conduceva ad armi e a una fabbrica di cemento utilizzata per produrre componenti per la costruzione di tunnel. Entrambi sono stati distrutti in attacchi aerei. Le truppe hanno inoltre fatto irruzione in diverse località e effettuato arresti, sequestrando armi di precisione, barili di esplosivi, granate, elmetti tattici e materiale di intelligence.
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