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Ieri il corteo contro le politiche repressive del governo. I giovani rivendicano una scuola diversa, sicura e aperta a tutte le tematiche e soggettività

“Noi palestinesi, noi studenti e studentesse andremo avanti nonostante i manganelli, la repressione fascista, l’omertà e la censura”. Così la comunità Palestinese di Palermo, intervenuta durante il corteo studentesco organizzato dagli alunni di almeno 15 scuole del palermitano realizzato ieri nel centro della città. Un corteo vivace in cui i giovani hanno denunciato il genocidio in corso nella Striscia di Gaza e le cariche della polizia nelle iniziative di piazza pro-Palestina, manifestando solidarietà a tutti i giovani del Liceo Artistico Russoli di Pisa (tra i quali diversi minorenni) malmenati dalla polizia in tenuta antisommossa la settimana scorsa.
“Il governo sta alimentando questo clima di repressione, a cui non abbiamo intenzione di piegarci”, hanno denunciato in un comunicato i collettivi e i sindacati studenteschi promotori della giornata.
“Questo è un governo che ci vorrebbe omologati, che vuole uccidere il nostro pensiero critico, che reprime chi dissente rispetto alle politiche nazionali perseguite e che vuole zittire chi osa parlare del genocidio in corso in Palestina”.
Nel corso del coloratissimo corteo è stata condannata la dura repressione del dissenso nelle aule e nelle piazze organizzate dagli studenti. Così come la fatiscenza delle strutture scolastiche, l’alternanza scuola-lavoro, la militarizzazione delle aule, la latente educazione maschilista.
“Ci dissociamo soprattutto dalla narrativa colonialista del dominio dell’uomo bianco, di cui il genocidio in Palestina è solo uno dei volti più nefasti”, affermano i giovani palermitani.
“Pretendiamo spazi, pretendiamo una scuola diversa, che sia transfemminista, antifascista, antimafia e non solo. Una scuola dove il pensiero critico non venga soffocato ma alimentato e incoraggiato.
I manganelli e le cariche della Polizia non fermeranno le nostre rivendicazioni ma ci spingeranno a scendere in strada sempre più numerosi”.

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