Al boss Giuseppe Montagno Vozzone promise la scarcerazione del figlio in cambio di voti. Le indagini sono state coordinate dal pm Sebastiano Ardita
I carabinieri del comando provinciale di Siracusa hanno eseguito 12 arresti (10 in carcere e 2 ai domiciliari) contro il clan mafioso Nardo, ritenuto costola della famiglia di cosa nostra catanese, Santapaola-Ercolano. Il clan era riuscito ad acquisire il controllo di attività economiche e imprenditoriali nell'area nord della provincia di Siracusa. Gli arrestati sono accusati di scambio elettorale politico/mafioso, estorsione, detenzione di armi e stupefacenti, introduzione in carcere di dispositivi telefonici e altri reati. Il clan avrebbe minacciato, anche dall'interno degli istituti di pena - utilizzando illecitamente telefonini - chi si fosse rivolto alle forze dell'ordine, per denunciare un'estorsione, nascondendo armi ad alto potenziale offensivo, smerciando stupefacenti come cocaina e marijuana.
Nell’ambito della operazione antimafia denominata “Asmundo”, è stato arrestato e ristretto ai domiciliari con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso l’ex assessore regionale Pippo Sorbello (in foto), 64 anni.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita e dai sostituti Andrea Norzi e Fabrizio Aliotta della Dda di Catania, sono scattate nel dicembre 2021 e hanno consentito di accertare il patto tra Sorbello, al tempo in corsa come candidato sindaco di Melilli (poi uscito perdente), con il sodalizio mafioso. Nell'ordinanza il gip di Catania Giuseppina Montuori spiega che Sorbello avrebbe assunto un impegno in favore del sodalizio mafioso con somme di denaro che il candidato sindaco, poi uscito sconfitto, avrebbe dato a Giuseppe Montagno Vozzone, in cambio di voti. “Ti volevo dire, domani mattina, o stasera sul tardi, ci vediamo, così facciamo il punto, mi dici come siamo combinati”, diceva al telefono con il boss in piena campagna elettorale. “Va, facciamo un piccolo briefing. Ci sono novità per altro, tutto a posto?”. E il boss rispondeva: “Quando dici tu Pippo, io problemi non ne ho”.
Sorbello si sarebbe inoltre impegnato a favorire la scarcerazione anticipata del figlio Antonino, detenuto nel carcere di Caltagirone, anche mettendo a disposizione i propri avvocati e prospettando l'appoggio di un magistrato che non è stato identificato.
Giuseppe Sorbello, che aveva iniziato la sua carriera nella Dc, è un politico di lungo corso: oltre ad essere stato sindaco di Melilli, è stato consigliere comunale, deputato regionale dell'Udc ed assessore regionale al Territorio ed ambiente dal 2008 al 2009 nel governo guidato da Raffaele Lombardo. Per la cronaca Sorbello si era candidato nuovamente a sindaco di Melilli alle amministrative del 2022, con una lista civica, ma era stato sconfitto da Giuseppe Carta. Nel maggio del 2023 si era presentato anche al Consiglio Comunale di Santa Venerina (Catania) a sostegno della lista collegata alla candidata sindaco Sandra Patanè. Ma anche in quell'occasione era stato sconfitto dal fronte contrapposto guidato da Santo Raciti, eletto sindaco.
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