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I palestinesi provano a lasciare Rafah dopo la minaccia di un’operazione di terra. Macron chiede a Netanyahu di fermarsi: “Situazione umanitaria intollerabile”

Si ferma di nuovo la trattativa per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas e un cessate il fuoco a Gaza: Israele non farà tornare i suoi rappresentanti al Cairo, dove da giorni si sta continuando a negoziare, finché Hamas non cambierà le sue condizioni sulla liberazione dei 136 israeliani rapiti il 7 ottobre. "Israele non ha ricevuto al Cairo nessuna nuova proposta di Hamas sulla liberazione degli ostaggi", fa sapere l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e "non cederà alle richieste deliranti di Hamas". Solo "un cambiamento nelle posizioni di Hamas permetterà ai negoziati di avanzare", dice il governo di Tel Aviv. L'ennesima battuta di arresto alla trattativa, condotta dai capi dell'intelligence israeliana, dal capo della Cia e dai servizi egiziani con la mediazione del Qatar e che nelle ultime ore sembrava più vicina a una conclusione, ha suscitato la reazione disperata delle famiglie degli ostaggi, secondo cui la decisione di Netanyahu di non tornare al tavolo significa "la condanna a morte" degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. L'Hostages Families Forum, che rappresenta i familiari della maggior parte dei prigionieri rimasti a Gaza, si dice "sbalordito" dalla decisione di "ostacolare" i colloqui in corso, aggiungendo che "sembra che alcuni membri del governo abbiano deciso di sacrificare la vita degli ostaggi ammettendolo". Questa decisione segnerà la loro "condanna a morte". La tensione nell'area continua a essere altissima e il rischio escalation è significativo: i jet da combattimento dell'Aeronautica israeliana hanno effettuato "estesi raid sul Libano", in risposta al lancio di razzi di Hezbollah. E rimane drammatica la situazione a Gaza, mentre aleggia lo spettro del piano israeliano di una massiccia offensiva a Rafah, nel Sud della Striscia, che renderebbe la situazione ancora più grave.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere che la situazione negli ospedali di Gaza è ormai insostenibile e accusa Israele di ostacolare le missioni di consegna degli aiuti. "Le operazioni militari a Rafah potrebbero portare a un massacro a Gaza" e alla "morte definitiva" delle operazioni umanitarie ha aggiunto Martin Griffiths, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha chiesto a Netanyahu di interrompere le operazioni a Gaza perché la "situazione umanitaria" è "intollerabile". Macron, che si aggiunge alle voci di decine di paesi, da Usa a Regno Unito dalla Cina alla Ue, ha anche espresso a Netanyahu "la ferma opposizione della Francia" a un'offensiva di Israele a Rafah e ha parlato di "estrema urgenza" di arrivare ad un accordo "senza più ritardi" su un cessate il fuoco.


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Proseguono gli attacchi in tutta la Striscia, le persone lasciano Rafah

Nel frattempo proseguono le operazioni di Israele a Gaza, mentre le persone lasciano Rafah, la città più a sud della Striscia, al confine con l'Egitto, a causa di una possibile operazione di terra delle forze israeliane. L'aviazione delle Forze di difesa d'Israele (Idf) ha effettuato una serie di attacchi aerei in tutta la Striscia di Gaza nell'ultimo giorno, distruggendo infrastrutture sotterranee, edifici e postazioni di lancio attribuiti al movimento islamista palestinese Hamas. Secondo quanto riferito dalle stesse Idf su X, nel centro di Gaza, nell'ultimo giorno, la Brigata Nahal ha ucciso numerosi membri del gruppo islamista, tra cui un presunto comandante. Inoltre, le Idf avrebbero ucciso 15 combattenti di Hamas a Gaza City e in altre zone del nord della Striscia. Nel sud, invece, in particolare a Khan Yunis, le forze speciali hanno fatto irruzione in diversi depositi di armi, hanno spiegato le Idf, aggiungendo che diversi combattenti palestinesi sono stati uccisi nella parte occidentale della città durante la scorsa giornata.
Intanto, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha) ha riferito che le persone stanno lasciando Rafah a causa degli attacchi aerei e della minaccia di un'operazione di terra delle forze di Israele. I palestinesi che lasciano la città meridionale della Striscia si stanno spostando verso aree come Deir al Balah e il campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, ha aggiunto l'Ocha. Ma non hanno una meta che possa dirsi sicura. Inoltre, l'agenzia di stampa palestinese "Wafa" ha riferito che le forze israeliane hanno bombardato e arrestato decine di persone nell'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Secondo una fonte medica, sarebbero morte almeno tre persone e molte altre sarebbero rimaste gravemente ferite nei raid israeliani. Dall'inizio dell'offensiva militare è di 28.576 palestinesi morti e 68.291 feriti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza, secondo il ministero della Sanità della Striscia.

Foto di copertina © Imagoeconomica

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