L’esperto di terrorismo internazionale sul presidente ucraino: “Nemmeno l’esercito riconosce la sua autorità”
La notizia di cui si parlava da giorni è arrivata: il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha rimosso il generale Valery Zaluzhny. Una decisione che dimostra come l’Ucraina abbia perso la guerra. Lo ha spiegato bene il docente di sociologia ed esperto di terrorismo internazionale, Alessandro Orsini, all’interno di uno dei suoi ultimi articoli pubblicati sul Fatto Quotidiano. “Il problema di Zelensky - ha precisato - non è più organizzare la vittoria, ma gestire la sconfitta”. Non è un caso che, insieme al generale Zaluzhny, sembra che ad allontanarsi ci sia anche il sostegno degli Stati Uniti. All’interno di un altro articolo pubblicato dalla CNN, è stato proprio il generale ‘silurato’ da Zelensky a lasciar intendere che l’Ucraina non può più contare sul sostegno USA, motivo per il quale Kiev dovrebbe pensare a una strategia che si basi sulle proprie forze. Quindi, sulla produzione dei droni, “l’unica cosa in cui l’industria militare ucraina si distingua”. Tra gli elementi che Orsini ha messo in evidenza e che dimostrano “quanto la controffensiva ucraina sia stata un fallimento totale”, c’è anche la richiesta del generale Zaluzhny di poter ottenere altri 500 mila soldati. A due anni dall’inizio della controffensiva, questo può voler dire soltanto che “l’esercito è esangue”. Come nuovo capo delle forze armate - ha reso noto Ansa - il presidente ucraino ha scelto il generale Oleksandr Syrsky, che fino ad ora ha comandato le forze di terra e, come lo stesso Zelensky ha precisato: “è anche il generale più esperto dell’Ucraina”. Peccato che per scegliere il suo generale più esperto, Zelensky si sia dovuto impegnare parecchio e per parecchio tempo. “Se il presidente chiede al comandante dell’esercito di dimettersi di lunedì, e poi si trova a supplicarlo il venerdì, allora - ha spiegato Orsini - significa che l’esercito non riconosce la sua autorità”. Pertanto, verrebbe da chiedersi: “Ma chi comanda l’esercito ucraino?”. Una risposta potrebbe arrivare dalle varie fasi che hanno caratterizzato il cambio del vertice delle forze armate ucraine. “Nella prima fase, Zelensky ha chiesto a Zaluzhny di dimettersi, ma Zaluzhny ha rifiutato. Nella seconda fase Zelensky ha nuovamente convocato Zaluzhny per chiedergli di dimettersi in cambio di un incarico prestigioso nel governo: Zaluzhny ha detto no. Nella terza fase, i vertici della Casa Bianca (Victoria Nuland) si sono recati a Kiev e hanno chiesto a Zaluzhny di fare un passo indietro. Zaluzhny ha accettato”. Intanto, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a chiedere soldi durante i meeting internazionali, un ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante uno dei suoi ultimi comizi in vista delle prossime presidenziali, ha spiegato che “una volta alla Casa Bianca, porterà Zelensky al tavolo della pace per un orecchio. Ha detto anche che non gli darà più un dollaro e che le perdite per l’esercito ucraino sono maggiori di quelle riportate ‘dai media corrotti che diffondono false notizie sull’Ucraina’”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
ARTICOLI CORRELATI
Orsini: l'offensiva ucraina è fallita ma non bisogna dirlo
Orsini: ''In Ucraina situazione tragica, la Russia ha dimostrato superiorità militare''
Dall'Ucraina al Medio Oriente: l'analisi di Alessandro Orsini