Onu, Guterres: “Inaccettabile la negazione del diritto ad uno Stato per il popolo palestinese"
Benyamin Netanyahu (in foto) torna nuovamente all’attacco di Joe Biden aprendo un nuovo scontro con gli Usa sull’assedio nella Striscia di Gaza. Dopo che il presidente statunitense aveva definito "non impossibile" la creazione di uno Stato palestinese con Netanyahu al governo dopo il colloquio telefonico di venerdì - il primo dopo 27 giorni di teso silenzio tra i due -, il premier israeliano evidentemente irritato per le indiscrezioni trapelate ha replicato che nella Striscia non ci potrà mai essere una sovranità palestinese dell'Anp di Abu Mazen, perché striderebbe con le esigenze di sicurezza dello Stato ebraico. "Israele - ha chiarito l'ufficio di Netanyahu - deve mantenere il pieno controllo della sicurezza della Striscia per garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia, e questo è in conflitto con la richiesta di sovranità palestinese".
Mentre un raid attribuito a Israele ha ucciso a Damasco 5 pasdaran iraniani - tra cui il capo dell'intelligence dei Guardiani della rivoluzione in Siria e il suo vice -, Netanyahu ha affermato che la sua è una posizione "coerente" da anni e ribadita anche nella conferenza stampa tenuta il giorno precedente il colloquio con Biden. Tuttavia, il premier appare sempre più isolato sulla scena internazionale e non solo. Si intensificano infatti le proteste contro il suo governo che sempre più stanno dilagando all'interno del Paese.
Il presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden
Ieri sera migliaia di persone hanno sfilato a Tel Aviv chiedendo lo scioglimento della Knesset e le dimissioni di Netanyahu. Venerdì sera un'analoga manifestazione si è svolta a Cesarea, vicino alla casa del primo ministro, con le famiglie degli ostaggi che hanno avanzato le stesse richieste. E le turbolenze nel Likud, il partito di “Bibi” Netanyahu, non fanno che aumentare.
Sul fronte internazionale il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha bollato come "inaccettabile il rifiuto della soluzione dei due Stati e la negazione del diritto ad uno Stato per il popolo palestinese". "Ciò - ha osservato il capo delle Nazioni Unite - prolungherebbe indefinitamente il conflitto, che è diventato una grave minaccia per la pace e la sicurezza globale, esacerberebbe la polarizzazione e incoraggerebbe gli estremisti ovunque". Stessi toni da parte dell'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, che anzi è andato oltre accusando il governo Netanyahu di aver "finanziato Hamas nel tentativo di indebolire l'Autorità palestinese". Per tornare agli Stati Uniti, la delusione nei confronti del governo di destra israeliano, non solo alla Casa Bianca, è sempre più evidente: 60 deputati democratici hanno chiesto al segretario di Stato Antony Blinken di reimpostare i rapporti con il governo israeliano, sordo a qualsiasi richiesta dell'amministrazione Usa. "Netanyahu - ha notato Thomas Friedman, uno dei maggiori analisti del New York Times - si sta rivoltando contro Joe Biden, che quest'anno sembra avviato a correre due volte: una in America contro Donald Trump e una in Israele contro Netanyahu".
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres @ Imagoeconomica
Le parole di Biden sulla soluzione dei due Stati sono state prese con diffidenza da Hamas. "Vendere l'illusione che Biden stia cercando di parlare dello Stato palestinese non inganna il nostro popolo - ha avvertito Izzat al-Richiq, rappresentante di Hamas -. Biden è un partner a pieno titolo nella guerra del genocidio e il nostro popolo non si aspetta nulla di buono da lui". "Alla fine - ha aggiunto Musa Abu Marzuk, membro dell'ufficio politico di Hamas - Israele sarà costretto a raggiungere un accordo, perché in più di 100 giorni di guerra non è riuscito a recuperare alcun prigioniero con la forza. Quindi o li riporterà indietro tramite un'intesa con il movimento o li riavrà cadaveri".
Al 106esimo giorno di assedio Israele ha continuato a martellare la Striscia, mentre Teheran ha promesso vendetta per il raid a Damasco: "La Repubblica islamica non lascerà senza risposta i crimini del regime sionista", ha avvertito il presidente iraniano Ebrahim Raisi.
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