60.000 i feriti, 1.9 milioni gli sfollati. Nella Striscia restano solo 6 ambulanze funzionanti. Unrwa: “La morte su larga scala è una macchia sulla nostra comune umanità”
E’ il centesimo giorno di guerra nella striscia di Gaza. I vari organismi internazionali indicano che, ad oggi, sono 23.843 i palestinesi uccisi dalle forze armate israeliane. Di questi 9600 sono bambini, 6750 sono donne. In media, 1 palestinese su 100 ha incontrato la morte nell’enclave. 60.000 sono i feriti, di cui 8663 bambini e 6327 donne. Cioè 3 palestinesi su 100 ha riportato amputazioni, contusioni e traumi. Si ritiene che oltre mille minorenni hanno perso almeno una gamba nei raid. 2.2 milioni di palestinesi, cioè l’intera popolazione della Striscia, sta soffrendo la fame. 1.9 milioni sono gli sfollati, in media 8 palestinesi su 10 non ha più un tetto. Cento giornalisti palestinesi sono stati assassinati nei bombardamenti israeliani. Vale a dire uno al giorno. 359.000 case o unità abitative sono state distrutte o danneggiate. 15 ospedali su 36 sono parzialmente funzionanti e solo 6 ambulanze, a detta del ministero della Sanità, risultano ancora operative in tutta la Striscia.
“La morte su larga scala, la distruzione" e il "dolore degli ultimi 100 giorni" sono "una macchia sulla nostra comune umanità'": è l'accorata denuncia di Philippe Lazzarini, direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti ai rifugiati palestinesi, Unrwa. "Sono passati 100 giorni dall'inizio di questa guerra devastante, che ha ucciso e messo in fuga la popolazione di Gaza, causata dagli orribili attacchi di Hamas e di altri gruppi contro la popolazione in Israele. Sono stati 100 giorni di stenti e angoscia per gli ostaggi e le loro famiglie", ha sottolineato nella nota Lazzarini, che si trova nei territori palestinesi.
Intanto, all’alba di ieri venti palestinesi sono stati uccisi in un raid aereo israeliano che ha colpito un'abitazione a Gaza City, nel quartiere di Al-Daraj. Lo riferisce l'equivalente della protezione civile palestinese.
Inoltre è di almeno 13 morti, fra cui 2 bambini, il bilancio di un raid israeliano che nella notte ha colpito vicino alla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, vicino al confine con l'Egitto. I corpi delle persone uccise, principalmente membri di una famiglia sfollata dal centro di Gaza, sono stati portati all'ospedale Abu Youssef al-Najjar della città, dove sono stati visti da un reporter di Associated Press.
Combattimenti in corso nel Centro e nel Sud della Striscia di Gaza
L'esercito israeliano ha confermato che i suoi soldati sono impegnati in intensi combattimenti con i miliziani palestinesi nella parte centrale e meridionale della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Nel frattempo continuano i bombardamenti nell'enclave. A Khan Yunis, nel Sud, i soldati israeliani hanno fatto sapere di aver ucciso diversi combattenti armati. "Dobbiamo gestire questa guerra e ci vorranno ancora molti mesi”, ha detto il premier Benyamin Netanyahu nella riunione del Gabinetto di governo per approvare il bilancio statale per il 2024. "Per questo - ha spiegato - stiamo predisponendo un bilancio di guerra che ci obbliga a spese per la difesa molto più grandi di quanto avevamo previsto". "Stiamo facendo di tutto - ha concluso - per riportare tutti a casa, questi sforzi continuano continuamente". Israele continuerà la guerra fino a quando non raggiungerà tutti gli obiettivi, che sono l'eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per il paese, ha aggiunto il premier. "Ripristineremo la sicurezza e nessuno ci fermerà, ne' l'Aia ne' l'asse del male".
Migliaia a Tel Aviv chiedono le dimissioni di Netanyahu e nuove “elezioni subito”
Migliaia di persone stanno manifestando a piazza Habima a Tel Aviv per chiedere "elezioni subito", una delle tante manifestazioni che segnano i 100 giorni dall'attacco di Hamas nel Sud di Israele. Molti di coloro che sono tra la folla sventolano bandiere israeliane e alcuni indossano magliette che proclamano di essere "fedeli alla Dichiarazione di Indipendenza".
Centinaia di persone partecipano a una marcia di protesta anche in altre parti di Israele, per esempio a Haifa, chiedendo le dimissioni del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo governo. Lo riferisce la stampa locale. Intanto in questi minuti è attesa una conferenza stampa del premier.
Roma, 13 Gennaio 2023. Manifestazione a sostegno del popolo palestinese
Palestinesi in piazza in tutto il mondo: “Stop al genocidio”
“Palestina Libera. Stop al genocidio". Da Londra a Giacarta, passando per Amsterdam, dove sono state esposte scarpette per bambini a simboleggiare l'infanzia vittima della guerra a Gaza, nella giornata che coincide col centesimo giorno di guerra in Medio Oriente, i movimenti pro-Palestina hanno dato vita alla "Giornata d'azione globale". E da diverse parti del mondo hanno portato l'urlo di Gaza per il cessate il fuoco immediato, contro lo stato di Israele. Nella capitale britannica, "centinaia di migliaia" i manifestanti che hanno marciato da Parliament Square a Westminster e a Trafalgar Square. Anche l'Italia ha risposto alla chiamata. Da Milano a Napoli, ma anche a Firenze, Roma e Palermo. In migliaia ai presidi e ai cortei. Ed è nella Capitale la mobilitazione più corposa. "Siamo in 10 mila", ha detto Maya Issa, la presidente degli studenti palestinesi in Italia.
Foto © Imagoeconomica
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