Dalla fine del rapporto con Urbano Cairo agli impegni in Rai. Massimo Giletti, in un'intervista rilasciata al settimanale 'Gente' in edicola domani, parla dei suoi ultimi mesi a La7 e della chiusura del suo programma 'Non è l'Arena'. Uno stop che definisce un "tradimento di una persona che consideravo un fratello", alludendo alla scelta dell'editore Urbano Cairo di interrompere la trasmissione. Il giornalista parla anche del suo lavoro nella scuderia di viale Mazzini anticipando che farà "un passo avanti con la Rai, una serie di eventi interessanti nei prossimi cinque mesi". Giletti, comunque, ha tenuto a precisare che il rapporto di lavoro con il Servizio Pubblico non è ancora definito del tutto. "Ricevere apprezzamenti da un importante dirigente di Rai non può che fare piacere, però la definizione di quello che sarà il mio futuro in Rai, nella stagione 2024-2025, è ancora lontana dall'essere conclusa", ha affermato infatti facendo riferimento agli apprezzamenti che gli ha rivolto Angelo Mellone, direttore dell'intrattenimento daytime di Rai 1. Ma, ha aggiunto, "quello che farò dopo ancora non è chiaro ed è possibile tutto perché ho più offerte. Trovo però che tentare di dare fiducia alla Rai in questo momento sia un atto sensato. Qualsiasi altra scelta farà rumore. Vedremo". Il conduttore torna anche sulla fine del legame con La7: "Non voglio parlare della questione giudiziaria - ha affermato - entro nel merito di quella umana. Non mi sarei mai aspettato che la persona che mi abbracciò quando morì mio padre e che mi trovai all'improvviso alle spalle nella giornata in cui lo seppellivo, potesse, senza dirmi nulla, senza neppure guardarmi negli occhi, senza darmi una parvenza di motivazione, chiudere non solo un programma, ma chiudere un rapporto umano". Giletti ha spiegato che "nel momento in cui io affrontavo un certo tipo di temi, davvero delicatissimi, la libertà è venuta meno. Non siamo pronti per aprire certi cassetti, evidentemente. Forse Cairo non poteva dirmela, la verità".
Lo stop alla trasmissione 'Non è l’Arena' era arrivato a metà aprile 2023 dopo una serie di ipotesi, smentite, polemiche, dalle ospitate retribuite del prestanome dei fratelli Graviano, Salvatore Baiardo, alle indagini dell'Antimafia e la discussa messa in onda dello speciale su Matteo Messina Denaro. Giletti, all’epoca, si disse “basito” dalla decisione della rete, anche per il fatto che il programma riscuoteva una media del 6% di share.
"Ci sono intercettazioni terribili, dove qualcuno di importante dice che 'va chiuso Giletti'. L'ho letto su 'Repubblica': Marcello Dell'Utri. Sono intercettazioni che fanno capire quanto quel lavoro era importante" aveva detto Giletti ad aprile dell'anno scorso durante la trasmissione radiofonica su Rtl 102.5.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Giletti defenestrato da La7: ecco tutti i fatti

Baiardo: ''Non posso dare la foto di Berlusconi se prima non parlo con Graviano''
Seconda Parte


Caccia alla foto di Berlusconi e mafia, titolano i giornali. Forse sarebbe meglio frenare
di Saverio Lodato

Giletti, il caso Baiardo e la sospensione di ''Non è l'Arena''

Ingroia: ''Chiusura di 'Non è l'Arena'? Giletti si è spinto troppo oltre con le sue inchieste''

Giletti sospeso per le sue inchieste su mafia, politica, servizi segreti e massoneria

''Messina Denaro malato, potrebbe farsi arrestare'', parola di Baiardo


Baiardo: ''Mie fonti su Messina Denaro? È gente di Palermo''

Massimo Giletti sotto scorta dei carabinieri

''Messina Denaro malato, potrebbe farsi arrestare'', parola di Baiardo

Le parole di Salvatore Baiardo, Scarpinato: ''Chi parla in realtà è Giuseppe Graviano'

Ingroia: ''Baiardo abile. Chiarisca suo incontro con P. Berlusconi e lettera a Minzolini''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos