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Commissioni di gara per l'affidamento di lavori per il risanamento strutturale di gallerie, per un importo complessivo di 180 milioni di euro. E' l'appalto finito sotto la lente degli inquirenti della Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulle commesse Anas che ha portato agli arresti domiciliari Tommaso Verdini, figlio dell'ex parlamentare Denis Verdini.
Il sistema, secondo gli inquirenti, sarebbe stato composto da imprenditori che avrebbero voluto gli appalti Anas (la società del Gruppo FS Italiane che si occupa di infrastrutture stradali e gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale) e dirigenti della società pubblica che avrebbero ambito a ruoli apicali.
Al centro vi sarebbe, secondo gli investigatori, Denis Verdini (attualmente solo indagato) già condannato per due volte con sentenza definitiva per bancarotta, una per il Credito cooperativo fiorentino, l'altra per la società editoriale che editava l'edizione fiorentina de 'Il Giornale'. Secondo gli inquirenti è lui l'uomo che avrebbe fatto da tramite con la politica, arrivando a contattare anche un sottosegretario del Ministero dell'Economia e delle Finanze, quindi il governo.
Verdini è un uomo assai conosciuto, anche per i suoi rapporti con Silvio Berlusconi, deceduto leader di Forza Italia. Ne aveva dato prova il 12 gennaio 2022 con una lunga email (riportata da Repubblica) mandata a Marcello Dell'Utri e Fedele Confalonieri: "Caro Marcello, Caro Fedele, è stata davvero una bella mattinata nella quale alcuni ‘vecchietti arzilli’, come quelli di Cocoon, hanno ritrovato il gusto del sogno. Ed è stato bello sognare di mandare Silvio al Quirinale e pensare agli innumerevoli suicidi dei vari Travaglio, Gruber, Zagrebelsky…”.
Denis è padre di Francesca, compagna di Matteo Salvini - attuale ministro per le Infrastrutture e i Trasporti - e Tommaso, trentatré anni, due figli con Flavia Domitilla Samorì, figlia del banchiere Gianpiero Samorì, presidente dell'associazione Moderati in Rivoluzione (MIR).
Tommaso Verdini è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari su mandato del gip di Roma e richiesto dalla procura nell'ambito dell'inchiesta su un sistema di consulenze e appalti pubblici banditi da Anas. I reati ipotizzati vanno dalla corruzione, alla turbativa d'asta, al traffico di influenze. La misura è stata chiesta a luglio 2023 dai pm, accordata il 20 dicembre. Tommaso Verdini era in vacanza in Svizzera ed è rientrato per la notifica dell’atto.

Ordinanza del gip: "Sussistenza di un sistema correttivo"
Nelle 77 pagine di ordinanza, il gip Francesca Ciranna scrive di "sussistenza di un sistema corruttivo forte e stabile che ha portato ad una turbativa delle gare per importi milionari".
Un 'gruppo chiuso', in sostanza, che avrebbe permesso a tutti di ricavare dei vantaggi: le aziende riconducibili ai Verdini avrebbero guadagnato denaro per la loro mediazione, gli imprenditori avrebbero ottenuto appalti e i funzionari Anas avrebbero avuto promozioni grazie a contatti politici.


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Silvio Berlusconi


L'inchiesta era nata nel 2021 dalla denuncia di un ex dirigente di Anas. Tommaso era finito sul registro degli indagati nel luglio del 2022, con le perquisizioni disposte dagli inquirenti su tutto il territorio nazionale e eseguite dalla Finanza anche nei confronti di alcuni alti dirigenti del colosso pubblico, compreso l'ex Ceo, indagati per traffico di influenze illecite e corruzione. Da subito l'inchiesta - nel corso della quale sarebbero stati documentati anche vari incontri tra gli indagati e esponenti del mondo politico e del Mef -, aveva assegnato un ruolo cruciale alla Inver, la società di lobbying di Tommaso Verdini che offre consulenze alle aziende impegnate nei lavori pubblici. Secondo gli inquirenti i Verdini avrebbero ricevuto dagli imprenditori milioni di euro 'camuffati' da consulenze oppure contanti (in questo caso 500 mila euro in totale). Inoltre, sempre secondo l'accusa, avrebbero contattato alcuni funzionari Anas per farsi consegnare informazioni privilegiate per fare ottenere gli appalti agli imprenditori amici. Poi per ricompensare i funzionari Anas avrebbero promesso promozioni e ruoli apicali grazie a contatti con esponenti di Fs, Anas e anche con un sottosegretario del Mef, Federico Freni, non indagato, il quale ha dichiarato di non aver nulla a che fare con le vicende riportate.
Oltre Freni, i Verdini avrebbero, secondo i pm, promesso di intervenire "in sedi politiche e istituzionali" anche "presso Massimo Bruno, Chief corporate Affair Officer di Ferrovie dello Stato, presso Diego Giacchetti, neo direttore delle risorse umane e gestione del personale di Anas, per la conferma (dei loro fidati collaboratori, ndr ) in posizioni dirigenziali di Anas o per avere un ruolo apicale in Autostrade del Lazio o comunque la ricollocazione in ruoli apicali e ben remunerati di società private o di organismi di diritto pubblico".

Le accuse e il ruolo di Denis Verdini
Gli inquirenti hanno inoltre ricostruito gli incontri tra l'ex parlamentare berlusconiano Verdini (era potentissimo dentro Forza Italia, ma ruppe in seguito con Berlusconi il 25 aprile 2015), il figlio Tommaso e il socio Fabio Pileri, entrambi al vertice della società Inver.
Anche quest'ultimo è finito agli arresti domiciliari e con loro anche altri tre imprenditori: Antonio Samuele Veneziano, di Phos srl, un’azienda che si occupa di servizi connessi ai sistemi di vigilanza, Stefano Chicchiani della SE.GI. S.p.A e Angelo Ciccotto del Consorzio Stabile Europa, entrambe aziende operative nel settore delle costruzioni.
L'accusa mossa nei loro confronti è quella di corruzione e turbativa della libertà degli incanti per aver fatto parte di un sistema illegale che non si è fermato neanche quando, nel luglio 2022, la guardia di finanza ha perquisito uffici e abitazioni.


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Procura di Roma


Il giudice, nel merito, ha scritto che “le frasi proferite da Pileri ad un interlocutore sconosciuto all’indomani delle perquisizioni eseguite dalla Finanza l’11 luglio 2022 sono emblematiche: ‘Secondo me la posizione mia è la peggiore di tutti …. bisogna prepararsi e bisogna tirà fuori Tommaso (Verdini, Ndr) da sta cosa e per tirarlo fuori, però non comando io, mi devo accollare tutto quanto io, non ci stanno cazzi che tengono sennò portano dentro tutti e due… l’impianto è molto chiaro, io facevo certe cose… questa è corruzione in cambio di posti…”.
I magistrati della capitale hanno anche sospeso per un anno dal servizio Paolo Veneri, già dirigente direzione Appalti e acquisti di Anas e adesso responsabile della struttura “Controllo, Finanza e Bilancio” di una partecipata Anas. Stessa cosa per Luca Cedrone, già responsabile della struttura “Gallerie” e attualmente responsabile di “Geotecnica e Gallerie” della struttura “Ingegneria” all’interno della “Direzione Tecnica” di ANAS S.p.A. e componente della struttura operativa denominata “Piano straordinario per l’accessibilità a Cortina 2021 - Opere in variante alla S.S. 51 di Alemagna”.
I funzionari Anas Veneri e Cedrone avrebbero offerto, secondo l'accusa, "disponibilità a incontri con i privati fuori dalle sedi istituzionali per parlare delle procedure di gara in corso di svolgimento" e assicuravano "interventi in favore delle società degli imprenditori segnalati dai Verdini e da Pileri", riportano i pubblici ministeri negli atti. Durante le cene i cellulari venivano lasciati in bagno e c’era anche chi chiedeva di attivare il disturbatore di frequenze, il Jammer.
Dalle indagini dei pm inoltre è emerso che Denis Verdini “è socio di fatto della Inver e percepisce in nero parte delle somme introitate dalla Inver (…), è colui che in virtù del suo peso politico e dei suoi rapporti con Freni e Bruno (…) assicura sponde ed appoggi istituzionali tali da consentirgli, direttamente o tramite il figlio Tommaso e Fabio Pileri, di promettere e garantire ai vari Cedrone, Veneri, Petruzzelli avanzamenti di carriere in Anas o il ricollocamento in posizioni lavorative di rilievo”. E per i magistrati non lo avrebbero fatto a fondo perso: “Il 29 marzo 2022 – riporta l’ordinanza – è stata intercettata all’interno degli uffici della Inver, una conversazione tra Pileri e Tommaso Verdini nel corso della quale si fa esplicito riferimento al fatto che mensilmente circa 20 mila euro sono consegnati al ‘ quarto socio... al babbo’”.

Foto © Imagoeconomica

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