“Anche il Gran Maestro Battelli ricevette la proposta. Le carte si trovano nell’archivio del GOI”
“L'anno dopo la mia elezione a Gran Maestro ho ricevuto due lettere da Licio Gelli con le quali mi chiedeva di essere riammesso nel Grande Oriente d'Italia, perché il processo che gli aveva fatto Corona era stato semplicemente una farsa”.
Giuliano Di Bernardo, negli anni delle stragi Gran Maestro del Goi (fino al 1993, quando rassegnò le dimissioni), già gran Maestro della Gran Loggia Regolare d'Italia), oggi Gran Maestro degli Illuminati, ha un ricordo nitido di quel momento. Era il 1991 e da dieci anni, circa, la loggia massonica “Propaganda 2” era stata sciolta per effetto della legge Anselmi-Spadolini.
In una lunga intervista rilasciata ad ANTIMAFIADuemila Di Bernardo ha ricostruito i retroscena della P2 precisando, a più riprese, che "tutto ciò che Gelli ha fatto nel mondo, dal Piano di Rinascita, alle corruzioni e tutto il resto anche rispetto ad alcuni attentati, lo ha fatto come massone del Grande Oriente d'Italia, con una loggia del GOI e con il consenso dei Gran Maestri”. “Gli elenchi della P2 sono deterrente di un potere. Un potere che Gelli voleva trasmettermi”, ha detto Di Bernardo.
Si tratta del Sacro Graal della P2, o, per meglio dire, la scatola nera del deep state italiano. Gli elenchi ritrovati la mattina del 17 marzo del 1981 a Castiglion Fibocchi dai finanzieri mandati dai magistrati di Milano, Giuliano Turone e Gherardo Colombo, contengono solo una parte degli iscritti alla loggia più controversa d’Italia. Ma già bastarono per leggere i nomi di ufficiali dell’esercito, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dirigenti della Polizia, servizi segreti, politici, direttori di giornale e imprenditori. Tutti iscritti alla P2.
Di Bernardo ai nostri microfoni ha raccontato di aver ricevuto diverse lettere dal “Venerabile” mediante le quali “chiedeva di essere riammesso”, ma non ha mai risposto. “Quando ha visto che io non rispondevo mi ha mandato un suo referente che era anche amico mio – ha raccontato il Gran Maestro degli Illuminati -. Mi diede un foglio di carta e una penna e mi disse: 'Scrivi qui la cifra che vuoi per far rientrare Gelli'. 'Dì a Gelli che non sono comprabile. Gliel'ho già dimostrato quando feci la campagna elettorale per diventare Gran Maestro del GOI’, risposi”.
Non soddisfatto, Gelli “mandò ancora una volta lo stesso emissario per farmi ‘una proposta che non puoi rifiutare’. Mi disse: ‘Gelli ti dà il vero elenco della P2 con i relativi fascicoli. In questo modo potrai ricattare tutto il mondo’”. Una proposta scioccante su cui Di Bernardo ha detto di aver riflettuto a lungo. “Non si trattava soltanto della decisione di non lasciarsi comprare, perché poteva essere la possibilità per fare chiara luce su tutta la vicenda – ha precisato -. Era politica, economica, militare, accademica… C'era tutto lì. Dopo una settimana di riflessione pensai: ‘Se io prendessi questi elenchi e li vedessi, soddisferei una mia curiosità. E dopo?’” “Non me li potevo tenere, che senso avrebbe avuto? – ha risposto a Pettinari -. Per fare chiara luce li avrei dovuti dare a qualcuno. Ma a chi? La magistratura era in lotta totale, la politica era allo sbando. Chi avrebbe avuto quegli elenchi avrebbe potuto fare ciò che Licio Gelli voleva che facessi io, ovvero ricattare gli altri”.
Tra i ricordi di Giuliano Di Bernardo c’è anche un confronto avuto con l’allora Capo dello Stato Francesco Cossiga. “Si sarebbe ritrovato nella mia stessa difficoltà – ha continuato -. Non trovando il modo per poterli utilizzare in modo da conoscere la verità rifiutai (la proposta di Gelli, ndr). Quando ne parlai successivamente con Cossiga mi disse: ‘Io forse avrei accettato, ma non sono sicuro perché non riesco a darti completamente torto’”.
L’episodio raccontato, però, non è l'unico in cui a Di Bernardo sono stati presentati gli elenchi della loggia Propaganda 2. “Durante il mio magistero presso il GOI venne a trovarmi il segretario personale del Gran Maestro Ennio Battelli – ha detto -. Venne per fare una dichiarazione personale e scritta. Mi disse che una sera Gelli era entrato nello studio del Gran Maestro Battelli con un plico enorme. Lo mise sul tavolo e disse: ‘Questi sono gli elenchi della P2’. Battelli li sfogliò e ad un certo punto richiuse il tutto. Divenne paonazzo e disse a Gelli: ‘Io questi elenchi non li ho visti’. Il segretario di Battelli ha sentito il dovere di darmi questa comunicazione e metterla per iscritto. E ora quella dichiarazione si trova negli archivi del Grande Oriente d'Italia”.
La loggia P2, dunque, continua a far parlare di sé. E con essa anche il “Venerabile” che per molto tempo è stato uno degli uomini più potenti d’Italia, ritrovandosi anche tra le trame oscure, i golpe e le stragi che hanno insanguinato l’Italia. Una storia ancora da scrivere.
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