Divergenze tra i due leader sul post-guerra. Il presidente americano: "Israele sta cominciando a perdere sostegno in tutto il mondo"
Continua il massacro di civili nella Striscia di Gaza. Il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) Philippe Lazzarini ha affermato, al termine di una visita notturna nella Striscia di Gaza, che i civili stanno vivendo “l’inferno in terra”. “A Gaza, una tragedia che si aggrava senza fine. Le persone sono ovunque, vivono per strada, hanno bisogno di tutto. Chiedono sicurezza e la fine di questo inferno sulla terra”, ha detto Lazzarini in un post su X, aggiungendo che la sua agenzia si trova ad affrontare “una situazione impossibile”. Sempre l’UNRWA afferma che il sovraffollamento e le pessime condizioni igieniche nei rifugi dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA) nel sud della Striscia di Gaza, hanno provocato un aumento significativo di alcune malattie e condizioni trasmissibili come la diarrea, le infezioni respiratorie acute, le infezioni della pelle e condizioni legate all’igiene come i pidocchi: lo rende noto l’Ufficio per gli affari umanitari dell’Onu (Ocha) nel suo aggiornamento quotidiano. Lo riporta il Guardian. In media, aggiunge l’Ocha, i rifugi dell’UNRWA situati nelle aree centrali e meridionali ospitano 9 volte il numero di sfollati interni rispetto al previsto.
Sul punto, Medici Senza Frontiere (Msf) si è detta indignata “per quello che sta succedendo”, ha affermato ad Al Jazeera Leo Cans, capo missione di Msf in Palestina. “È lo stesso scenario dell’ospedale al-Shifa che si ripete ancora e ancora in altri ospedali”, ha dichiarato riferendosi alla situazione “catastrofica” dell’ospedale Kamal Adwan. Cans ha aggiunto che i medici e gli operatori sanitari di Msf in tutta Gaza operano in condizioni paragonabili a quelle della Prima Guerra Mondiale, avvenuta oltre un secolo fa. “Stiamo operando sul campo. I bambini arrivano con ferite molto gravi e i chirurghi devono eseguire più operazioni ma non ci sono più letti”. Gli ospedali sono stati costretti a dimettere pazienti che normalmente avrebbero ricoverato a causa della mancanza di spazio. Si stima che il 60% delle ferite si infetti, diventando potenzialmente pericolose per la vita. “Questo è totalmente disumano, è totalmente inaccettabile”, ha detto. Sempre rispetto alla situazione degli ospedali nell’enclave, l’Organizzazione mondiale della sanità rivela che rimangono solo 11 ospedali parzialmente funzionanti sui 36 disponibili. Lo riporta Reuters. “In soli 66 giorni il sistema sanitario è passato da 36 ospedali funzionanti a 11 ospedali parzialmente funzionanti - uno nel nord e 10 nel sud”, ha dichiarato Richard Peeperkorn, rappresentante dell’Oms per i territori palestinesi. “Non possiamo permetterci di perdere strutture sanitarie o ospedali - ha aggiunto -. Speriamo e supplichiamo che questo non accada”. Secondo quanto riporta il Guardian, l’Oms ha anche accusato Israele di aver ritardato una missione medica vitale e di aver costretto il personale medico palestinese a inginocchiarsi sotto la minaccia delle armi, trattenendolo e impedendogli di svolgere il proprio lavoro. Un membro dello staff dell’organizzazione umanitaria della Mezzaluna rossa palestinese ha riportato di essere stato molestato, picchiato, minacciato, spogliato e bendato dalle forze israeliane, poi lasciato camminare verso sud con le mani ancora legate dietro la schiena e senza vestiti o scarpe”.
Media: “Possibili colloqui Hamas-Israele sugli ostaggi la prossima settimana”
Hamas e Israele potrebbero iniziare la prossima settimana colloqui su un nuovo accordo per lo scambio di prigionieri, ha riferito ieri sera l’emittente tv emiratina Al Arabiya citando un funzionario palestinese. “Ci aspettiamo importanti colloqui su un nuovo accordo di scambio di prigionieri la prossima settimana”, ha detto la fonte. “Hamas ha chiesto un cessate il fuoco totale perché non ha chiuso la porta a una tregua umanitaria a nuovi termini”, ha aggiunto il funzionario palestinese citato da Al Arabiya. Anche Sky ha confermato questa possibilità.
Fonti del Cairo hanno riferito a Sky News Arabia che Israele ha chiesto all’Egitto e al Qatar di aiutare a mediare un altro accordo di cessate il fuoco con Hamas, nell’ambito del quale verrebbero rilasciati altri ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Secondo tali fonti presto si svolgerà un incontro a tre tra funzionari israeliani, egiziani e qatarioti sotto il patrocinio americano.
Continuano i bombardamenti, anche in Cisgiordania
Fonti mediche hanno riferito ieri all’agenzia di stampa palestinese Wafa che almeno 12 persone tra cui sei bambini sono state uccise stanotte in un bombardamento israeliano contro un edificio residenziale di proprietà della famiglia Harb nel quartiere al-Zuhor di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Sempre ieri sette palestinesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano durante l'operazione effettuata nella città di Jenin, in Cisgiordania. A riferirne sono state oggi le autorità palestinesi, precisando che tra i morti c'è un bambino di cui sarebbe stato bloccato il trasferimento in ospedale: le autorità palestinesi hanno indicato in un messaggio sui social che "è stato ostacolato il suo percorso verso l'ospedale Martyr Khalil Suleiman durante l'operazione contro Jenin". In un video pubblicato sui social network da diversi giornalisti che si trovavano nella zona, si vede il padre del piccolo che porta in braccio il figlio a piedi fino all'ospedale perché impossibilitato ad effettuare il viaggio con un veicolo a causa delle restrizioni imposte dalle forze israeliane. "Ciò porta a sette il numero dei martiri nella città", denunciano le autorità palestinesi che parlano di oltre 280 palestinesi uccisi in Cisgiordania e a Gerusalemme Est nelle operazioni delle forze di sicurezza israeliane e negli attacchi dei coloni dal 7 ottobre.
Israele recupera i corpi di 2 ostaggi, due soldati uccisi
Un’unità speciale delle forze armate israeliane ha recuperato i corpi di due israeliani che erano tenuti in ostaggio a Gaza da Hamas. Lo ha riferito il portavoce militare. Ma nell’operazione due militari sono rimasti uccisi ed altri ancora sono stati feriti. “La nostra missione è di recuperare i dispersi e gli ostaggi e riportarli a casa”, ha affermato l’esercito. “A questo fine facciamo ricorso a tutti i mezzi di intelligence ed operativi a nostra disposizione”. Ieri altri otto soldati israeliani sono rimasti uccisi nel nord di Gaza, ha reso noto oggi l'esercito di Israele. Tra di essi anche un comandante di battaglione. Il totale dei militari morti dall'inizio delle operazioni di terra nella Striscia sale così a 112. Sette delle ultime vittime sono rimaste uccise in un unico attacco, hanno specificato le Forze di difesa israeliane (Idf) senza fornire ulteriori dettagli sull'accaduto.
Biden: “Israele sta cominciando a perdere sostegno in tutto il mondo”
“Israele sta cominciando a perdere sostegno in tutto il mondo”. Lo ha detto Joe Biden ad un evento elettorale a Washington sottolineando che l’omologo Benjamin Netanyahu “deve rafforzare e cambiare” il governo israeliano per trovare una soluzione a lungo termine al conflitto israelo-palestinese.
“Netanyahu non vuole una soluzione a due Stati “, ha detto il presidente Usa. Il premier israeliano, ha proseguito Biden, ha una “decisione difficile da prendere”. “Questo è il governo più conservatore nella storia di Israele”, ha detto il presidente americano. Tra Biden e Netanyahu ci sarebbero state divergenze sul post guerra a Gaza.
Lo ha detto lo stesso Netanyahu, sottolineando che Israele ha il sostegno degli Stati Uniti per quanto riguarda la sua intenzione di distruggere Hamas e liberare gli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza. Allo stesso tempo, però, ha detto che con Biden non c’è unità di vedute sul post guerra. La Striscia di Gaza “non sarà né Hamas-stan né ‘Fatah-stan'”, ha detto Netanyahu ribadendo la sua contrarietà a far sì che l’enclave palestinese possa essere governata dall’Autorità nazionale palestinese (Anp) sotto la guida di Mahmoud Abbas dopo che Hamas sarà sconfitto.
Nel frattempo gli Stati Uniti hanno presentato un emendamento alla bozza di risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza che è stata votata ieri pomeriggio in Assemblea Generale Onu, e hanno chiesto di “respingere inequivocabilmente e condannare l’attacco di Hamas del 7 ottobre e la presa degli ostaggi”. L’ambasciatore palestinese Ryan Mansour si è detto fiducioso che gli emendamenti che cercano di politicizzare la bozza sul cessate il fuoco a Gaza saranno respinti, ricordando che il Consiglio di Sicurezza ha fallito ogni volta che ha tentato di adottare una risoluzione che faceva nomi e ha avuto successo solo una volta quando ha adottato una misura puramente umanitaria.
Passa risoluzione in AG su cessate il fuoco, Italia astenuta
Ieri sera, l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che chiede a Israele “un immediato cessate il fuoco umanitario” nella Striscia di Gaza e “la liberazione immediata e senza condizioni di tutti gli ostaggi e la garanzia dell’accesso per ragioni umanitarie”. Hanno votato in favore 153 paesi membri e hanno votato contro 10 paesi tra cui, oltre a Israele, gli Stati Uniti, la Repubblica Ceca e l’Austria. L’Italia si è astenuta insieme a 22 altri paesi, tra cui la Germania, la Lituania, i Paesi Bassi, il Regno Unito, la Romania, la Slovacchia, l’Ucraina e l’Ungheria.
Le risoluzioni dell’Assemblea Generale hanno peso politico ma non sono vincolanti. L’Assemblea aveva già votato su una risoluzione per chiedere una “tregua umanitaria” a ottobre che era stata adottata con 121 voti a favore, 14 contrari e 44 astensioni. Invece la settimana scorsa gli Stati Uniti avevano posto il veto su una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU che chiedeva un cessate il fuoco umanitario, immediato e permanente, nella Striscia di Gaza: le risoluzioni approvate dal Consiglio di sicurezza, al contrario di quelle dell’Assemblea Generale, sono vincolanti in base alla Carta delle Nazioni Unite, il documento fondante dell’organizzazione. I membri permanenti del Consiglio di sicurezza, cioè Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti, possono però mettere il veto e bloccarle.
Foto di copertina © 2016-U.S. Embassy Jerusalem/Flickr
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