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Il docente spiega, basandosi sui suoi studi, l’ipocrisia e il doppiopesismo sul tema del terrorismo

“Dopo l’attentato contro le Torri gemelle, i leader mondiali hanno spiegato il terrorismo islamico con la pazzia e la povertà. Le scienze sociali hanno confutato queste spiegazioni. Le interviste con i terroristi pluriomicidi, che io stesso ho condotto, e la scoperta che i terroristi sono spesso più istruiti e ricchi del segmento della popolazione di riferimento, hanno mostrato che i terroristi sono governati dagli stessi processi di pensiero delle persone comuni. Sono come noi”. Così il professor Alessandro Orsini in un articolo a sua firma su Il Fatto Quotidiano in cui fa una disamina del terrorismo contemporaneo e del doppiopesismo dell’Occidente sul tema.
“I politici hanno demonizzato i terroristi islamici; gli scienziati sociali li hanno prima ‘normalizzati’ e poi ‘umanizzati’”, spiega il docente di sociologia del terrorismo.
“Ho raccolto, presso il Dipartimento di amministrazione penitenziaria del ministero di Grazia e giustizia, i dati relativi a sesso, età, livello di istruzione e professione (al momento dell’arresto) degli individui arrestati e condannati per terrorismo in Italia tra il 1970 e il 2011. Ho trovato che il terrorismo di estrema destra e di estrema sinistra è stato un fenomeno prevalentemente ‘elitario’ che ha coinvolto molti giovani borghesi. Altri miei colleghi di Princeton sono giunti a risultati analoghi con i terroristi islamici. I terroristi sanno ragionare e comparare. Questo pone una minaccia alla nostra sicurezza”.
I musulmani, analizza Orsini, “comparano cinque fatti osservabili con metodo scientifico”. “Il primo è che l’Unione europea ha introdotto le sanzioni contro la Russia per punire l’invasione dell’Ucraina, ma rifiuta di usarle contro Israele per l’occupazione dei territori palestinesi. Il secondo fatto che i musulmani osservano è che la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato di cattura contro Putin nel marzo 2023 (in tempi record), ma non assume lo stesso provvedimento contro Netanyahu. Il terzo fatto che osservano è che l’Unione europea non vuole sospendere la fornitura di armi a Israele. Il quarto fatto che balza ai loro occhi è che l’Unione europea e la Casa bianca, con ruoli diversi ma simili, hanno massacrato centinaia di migliaia di musulmani dal 2001 a oggi, incluse donne, anziani e bambini. Il quinto fatto che i musulmani osservano e comparano è che il Parlamento europeo ha designato la Russia “Stato sponsor del terrorismo” nel novembre 2022, ma non vuole fare altrettanto con Israele, nonostante i suoi crimini contro l’umanità a Gaza siano molto superiori a quelli di Putin in Ucraina”.
Infine, scrive Orsini, “notano che l’Occidente è una minaccia all’ordine internazionale perché viola sistematicamente il diritto internazionale, com’è accaduto con la Nato in Serbia, Libia e Iraq: tutte guerre illegali. I musulmani dicono che nessuno destabilizza così tante regioni come l’Occidente: regioni che bombarda e poi abbandona nella disperazione, com’è accaduto in Afghanistan, Libia e Iraq”. Quindi il docente cita una riflessione di un suo studente musulmano alla Luiss che si è detto “impressionato nel vedere l’autocelebrazione ossessiva dell’Occidente nelle università italiane. L’Occidente sta massacrando migliaia di bambini palestinesi. Eppure i miei professori non fanno altro che descrivere l’Occidente come una civiltà moralmente superiore all’Islam”. “Una delle tesi più diffuse in Italia - spiega il docente nell’articolo - è che l’Islam odi l’Occidente perché le bombe dell’Isis hanno ucciso 130 persone a Parigi, Bataclan, 13 novembre 2015. Però le bombe dell’Occidente - i musulmani dicono - hanno ucciso 18.000 musulmani a Gaza in due mesi. Immaginiamo che gli scienziati sociali decidano di misurare l’odio di una civiltà verso un’altra in base al numero di massacri contro la popolazione odiata. Statistiche alla mano, quale civiltà è più violenta e colma d’odio tra l’Islam e l’Occidente?”.

Foto © Roberto Pisana

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