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Negli anni Novanta l'uso del fax aprì nuove opportunità per le organizzazioni criminali, consentendo un rapido scambio di informazioni. Con l'avvento di Internet, le mafie si adattarono alle nuove tecnologie, spostando alcune attività illecite online, come le scommesse e la pirateria di eventi sportivi. Le applicazioni di messaggistica istantanea divennero poi il canale di comunicazione preferito dei clan, offrendo un certo grado di anonimato. Con l'arrivo dei social media, delle criptovalute e del Dark web, le mafie abbracciarono ulteriori opportunità, utilizzando i social per reclutamento, propaganda e auto-promozione, mentre le criptovalute fornivano un alto livello di anonimato per le transazioni finanziarie. Il Dark web divenne un luogo per vendere droghe, armi e dati rubati, sfuggendo alle indagini delle forze dell'ordine. Con l'ascesa della "Google Generation Criminale" a partire dal 2016, le mafie si sono adattate all'interconnessione tra il mondo reale e virtuale, con minacce online che si traducono spesso in agguati fisici. Le piattaforme social diventano teatri di strategie di spionaggio e controllo, mentre YouTube, Instagram e TikTok diventano nuovi luoghi di attività criminale.
È questa l'estrema sintesi di un estratto pubblicato dal 'Fatto Quotidiano' del nuovo libro del Procuratore della Repubblica i Napoli Nicola Gratteri e del professore Antonio Nicaso, "Il Grifone" edito da Mondadori.
Le mafie, cavalcando l'onda della digitalizzazione, hanno assunto la padronanza dei nuovi strumenti del web riuscendo a proiettare le attività illecite verso una dimensione più eterea e più difficile da controllare da parte delle pubbliche autorità.
"La svolta più significativa", secondo Gratteri e Nicaso, "coincide con la decisione di molti clan mafiosi di trasferire alcune delle loro attività online. Le vecchie bische, luoghi di gioco e scommesse illecite, spesso situate in zone appartate o nascoste, vengono spostate sul Web, occultando gli ingenti profitti dietro a siti con server in Paesi a fiscalità privilegiata. Spuntano pagine web che consentono di navigare tra gli eventi sportivi disponibili e selezionare quelli su cui si desidera scommettere. E vengono creati anche casinò virtuali, in cui l’utente può accedere a una vasta gamma di giochi online, come blackjack, roulette, baccarat e slot machine. Diventa un business planetario anche il cosiddetto 'pezzotto', dal nome di uno degli strumenti, in pratica un decoder, utilizzati per diffondere in Rete materiale soggetto a protezione della proprietà intellettuale e in particolar modo eventi sportivi di ogni genere. Si stima che siano oltre cinque milioni gli italiani che si servono di indirizzi pirata per vedere le partite della squadra del cuore".


il grifone mockup pb

Non si devono dimenticare le applicazioni di messaggistica istantanea che "diventano il nuovo canale di comunicazione preferito dai clan, fornendo una relativa anonimità e la possibilità di criptare i messaggi funzionali ai traffici gestiti in Italia e all’estero".
Ma la vera rivoluzione "arriva con l’avvento delle piattaforme social, delle criptovalute e del Dark web": un mondo in cui "i mafiosi, soprattutto quelli più giovani, si adattano rapidamente" soprattutto per quanto riguarda i social che diventano in poco tempo "uno strumento di reclutamento e propaganda, mentre le monete digitali offrono un modo per effettuare transazioni finanziarie con un livello di anonimato estremamente elevato".
È in questo scenario che fa la sua comparsa la “Google Generation Criminale”: "Giovani rampanti che portano con sé una nuova mentalità ma anche un approccio innovativo nella gestione delle attività criminali. Vede la luce, in quegli anni, l’interreale mafioso, una dimensione in cui il reale e il virtuale si fondono, diventando una singola entità, un’estensione della mente stessa, come aveva previsto il sociologo francese Jean Baudrillard. Molte minacce social si traducono in agguati fisici. E riflettono l’evoluzione di una dinamica sempre più comune nella società moderna, in cui le interazioni e le comunicazioni digitali influenzano e talvolta scatenano eventi concreti nel mondo reale".
"Facebook diventa quasi subito un veicolo di autopromozione, un palcoscenico virtuale per coloro che cercano potere, ammirazione ed emulazione. È nel 2012, però, che la consapevolezza del Web cresce, grazie all’acquisizione di nuove conoscenze digitali. Ai vecchi pizzini si affiancano i post sui social media e le minacce diventano virali, amplificate dalla dimensione globale della Rete".
Ma se da una parte si ostenta ricchezza alla luce del sole dall'altra i soldi si fanno sempre nell'ombra.
"Il Dark web, la zona più oscura e meno conosciuta di Internet, diventa il luogo di incontro delle menti criminali. Qui, le mafie possono vendere droghe, armi e dati rubati, sfuggendo a molte indagini delle forze dell’ordine, spesso impossibilitate a scandagliare i meandri del Dark web, soprattutto quando i server di questi bazar dell’illecito sono custoditi in Paesi tradizionalmente ostili a ogni forma di collaborazione con gli inquirenti occidentali".

Fonte: ilfattoquotidiano.it

Foto di copertina © Paolo Bassani

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