Il cofondatore dei Pink Floyd parla a TV Brasil

Fermate il genocidio a Gaza. Il mio cuore è lì, non qui a Brasilia. Non c'è modo di accettare ciò che sta accadendo, ciò che il governo israeliano sta facendo con il permesso degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia”. A parlare è Roger Waters, co-fondatore dei Pink Floyd, intervistato nei giorni scorsi da TV Brasil. Il cantante si trova in Brasile per una tournée ed ha incontrato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che lo ha ricevuto presso il palazzo presidenziale di Planalto. I due hanno parlato di politica e di musica. Stando a quanto riferito dalla presidenza brasiliana, Lula ha parlato dell'importanza per un artista così famoso di continuare a essere socialmente attivo e di esprimersi politicamente. Waters, da poco sposato con Kamilah Chavis (il quinto matrimonio per lui), da sempre è autore di brani impegnati socialmente in cui ha affrontato temi come la questione palestinese, gli aiuti umanitari, la difesa degli immigrati, la denuncia all'uso e ai traffici di droga, alle guerre, alle violenze di ogni genere, agli autoritarismi e ai fascismi. E anche dal Brasile ha voluto lanciare la sua denuncia accusando il governo israeliano di uccidere i palestinesi con il "permesso" degli Stati Uniti e dell'Europa. Spesso è stato tacciato di antisemitismo. Accuse rigettate sempre perché, come ha più volte sottolineato, criticare Israele non vuol dire odiare la religione ebraica. La critica al governo israeliano, in questo caso, si riferiva alla controffensiva di “BibiNetanyahu contro obiettivi nella Striscia di Gaza dopo l'assalto organizzato da Hamas al sud di Israele il 7 ottobre scorso. Un’operazione che ha provocato la morte di 1400 israeliani, mentre la risposta israeliana con i bombardamenti aerei, con il taglio alle forniture elettriche e idriche, ne ha provocati oltre 6.000, di cui più di 2000 bambini. Già in passato l’ex dei Pink Floyd aveva criticato aspramente i governi israeliani per la pulizia etnica perpetrata nel tempo contro i palestinesi. Prima della pandemia invitò Madonna e altri cantanti e musicisti di fama internazionale a boicottare l'edizione 2019 dell'Eurovision Song Contest, in programma per la prima volta a Tel Aviv, con un appello lanciato dal co-fondatore dei Pink Floyd sulle colonne del Guardian. In un commento sul giornale britannico, Waters fece questa richiesta "per ragioni etiche e politiche". "Alcuni miei colleghi musicisti - disse l'autore di Another Brick in the Wall e di Wish You Were Here - si sono esibiti di recente in Israele dicendo di averlo fatto per costruire ponti e incoraggiare la pace. Cazzate. Esibirsi in Israele è un affare lucroso, ma così si aiuta a normalizzare l'occupazione, l'apartheid, la pulizia etnica, il massacro di manifestanti disarmati e altre brutte cose".

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