Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Mio padre "sono sicuro, per sua stessa ammissione, che lui facesse parte di Gladio. Quelle intercettazioni mi fanno pensare che sia stato il modo di far arrivare un messaggio ben preciso a qualcuno. È giunto nuovamente, per lui, il momento di essere tirato fuori dai guai". A parlare è Guido Bonini, figlio del terrorista nero Paolo Bellini condannato in primo grado per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, in un’intervista al giornalista della 'Gazzetta di Modena' Evaristo Sparvieri.
Le intercettazioni a cui fa riferimento erano quelle captate dalla Dda di Firenze e Caltanissetta (nell’ambito di due diversi procedimenti per altrettante stragi di mafia) in cui il Bellini avrebbe parlato di un "giuramento" che gli avrebbe impedito di parlare. Inoltre avrebbe pronunciato frasi minacciose nei confronti della ex moglie, Maurizia Bonini, la cui testimonianza è stata decisiva per la sua condanna e anche contro Francesco Maria Caruso (il giudice che lo ha condannato per la strage) e i figli di quest'ultimo. Per questo è stato disposto l'arresto per l'ex di Avanguardia Nazionale lo scorso 29 giugno.
Bonini, si apprende, ha scritto un libro: "Il figlio del male. Vi racconto mio padre, Paolo Bellini" (da poco pubblicato su Amazon prezzo 16,90 euro) nel quale ha ricostruito la sua vita e la figura dell'ex primula nera, rivelando anche fatti inediti.
Il libro è stato scritto con l'intenzione di "liberarmi da tanti pesi e pensieri che mi logorano da oltre 20 anni. In realtà è dai primi anni 2000 che pensavo di scrivere un libro, ma devo ammettere che non ero deciso: più passava il tempo e più ho trovato conferme in certe cose che mio padre mi aveva raccontato, perciò anche fidarsi di qualcuno e parlargli di ciò che sapevo già in tempi non sospetti non era facile. Ora sono pronto e credo che sia giunto il momento per lui di smettere di scappare dalle sue responsabilità".
L'autore fa sapere nell'intervista che "non porto prove a suffragio di ciò che racconto. Però, mettendo insieme i racconti, sono certo che si possano trovare riscontri. Nel caso mi faranno domande sono pronto a rispondere. Dato che hanno creduto a lui per quarant'anni e l'ha spesso fatta franca, secondo me prendendo in giro tutti, spero adesso che credano anche a me che sono stato in silenzio fino ad ora".


figlio male cop

Sui rapporti con il padre Guido Bonini ha dichiarato di non averne da 1999: "L'ho chiamato alcuni anni fa si legge sulla ‘Gazzetta di Modena - solo perché un mio figlio non lo ha mai conosciuto e quindi, indipendentemente da chi o cosa fosse, desiderava parlarci per sentire la sua voce. Così, anche se a malincuore, lo accontentai. Dopo la riapertura delle indagini sulla strage di Bologna, abbiamo avuto uno scambio molto acceso su WhatsApp, dove ha fatto insinuazioni sul mio Dna ma soprattutto ha voluto fare arrivare a mia madre e mia sorella, che dovevano testimoniare al processo, un messaggio che io ho reputato intimidatorio. Messaggio che io non ho recapitato. Credo che in quei messaggi abbia anticipato quella che sarebbe stata la sua strategia difensiva al processo. Giustamente e per fortuna non è stato creduto".
"Ovviamente - ha ribadito - in questo libro non ho potuto scrivere ogni cosa, ma di certo già alcuni capitoli possono spostare l'interesse su alcuni argomenti che direi importanti. In ogni caso era quello che volevo e, se qualcuno vorrà sentirmi, io risponderò presente. Credo che questo Paese debba cambiare. Credo sia ora di liberare i segreti e rendere giustizia a tutti gli innocenti morti in vili attentati di quei tempi, ma non solo. Sono stanco di vivere in un Paese dove per primo lo Stato si è dimostrato spesso latitante ed omertoso. Il processo di Bologna ci dice che qualcosa sta cambiando ma anche che c'è ancora molta strada da fare".In seguito riportiamo un breve estratto del libro:
Mi chiamo Guido Bonini e ho quarantaquattro anni. Mio padre si chiama Paolo Bellini, conosciuto anche come la Primula Nera, una delle figure più ambigue e sfuggenti della recente storia d’Italia. È stato un ladro di mobili e un estremista nero per Avanguardia Nazionale, vivendo un periodo di latitanza fra Brasile e Italia a cavallo della fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta. Negli anni Novanta, invece, è diventato killer per la ’Ndrangheta e, per sua stessa ammissione, si è infiltrato in Cosa nostra in quella che viene definita la trattativa parallela Stato-mafia sulle opere d’arte.
È tuttora indagato per gli attentati di mafia del 1992-1993. Accostato spesso ai Servizi segreti, si è autoaccusato di una decina di omicidi, a cominciare da quello nel 1975 dell’esponente di Lotta Continua, Alceste Campanile, confessato a distanza di decenni. Abile calcolatore, venne prosciolto per prescrizione del reato. E non è stata l’unica volta in cui l’ha fatta franca. Ma ora, a distanza di quarant’anni dalle prime indagini che lo coinvolsero, nell’aprile 2022 è stato condannato in primo grado all’ergastolo per concorso nella strage di Bologna del 2 agosto 1980. La sua folle vita, fra segreti e misteri, intrecciata con la mia: dolori, paure, angosce e soprusi che ho subito e dovuto sopportare. Parole che prendono forma solo adesso, con il passare degli anni. Ora mi è tutto più chiaro.

Fonte: 'Gazzetta di Modena'

Per acquistare il libro: clicca qui!

In foto:
l'ex di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini

ARTICOLI CORRELATI


Strage di Bologna: un filo nero che lega tutti gli attentati in Italia

Scarpinato: le domande scomode al potere su mafia e alleanze con la destra eversiva

Arrestato Bellini, voleva uccidere l'ex moglie che lo incastrò in aula per la strage di Bologna

Paolo Bellini arrestato, l'ex primula nera non ha più protezioni

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos