In questi giorni ho scritto cose relative a questa vergognosa ed eversiva aggressione del Governo alla collega Iolanda Apostolico.
Il mio scopo non era e non è quello di difendere lo status quo e neppure questo o quel magistrato, ma di provare a fare riflettere sulla gravità di quello che accade. E che accade da tanto (questo governo è solo la versione più arrogante, sgraziata e priva del minimo galateo istituzionale del fenomeno, che dura da anni e a opera di tutti i governi: basti pensare ai casi Forleo, de Magistris, Nuzzi, Di Matteo e tanti altri).
Quello che sta facendo il governo attuale è l'ennesima prova di cosa vuole il potere e di come se lo procura.
In particolare, tanti magistrati saremmo moltissimo lieti se un governo di qualunque "colore politico" decidesse di ridurre i legami fra politica e magistratura.
Non solo per le ragioni più vistose (che sono le meno gravi e le meno pericolose per la giustizia), ma ancor più per quelle "sotterranee", ignote ai non addetti ai lavori.
Per esempio, potrebbero i componenti di nomina politica del CSM Felice Giuffrè, Isabella Bertolini, Rosanna Natoli e Claudia Eccher, scelti dal c.d. "centro destra", dare uno straccio di motivazione alla loro astensione nella pratica relativa a un magistrato, il dott. Luca Tescaroli, unanimemente riconosciuto come professionista eccellente e correttissimo, che non risulta essere mai andato a una manifestazione politica, il cui unico neo è di stare indagando sui mandanti occulti delle stragi del 1993 e del 1994?
La vicenda è riassunta qui: ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/10/12/il-csm-conferma-tescaroli-a-firenze-ma-i-laici-di-lega-e-fdi-non-lo-votano/7320701/
Oppure potrebbe il Governo spiegare perché, a un anno dal suo insediamento, l'unica cosa veramente concreta che ha fatto in materia di "giustizia" (forse meglio, di INgiustizia) è quella fatta di corsa e con la massima urgenza solo pochi giorno dopo il suo insediamento: il Decreto legge 31 ottobre 2022, n. 162, grazie al quale è stato modificato l'art. 4 bis dell'Ordinamento Penitenziario e non è più possibile mandare in carcere corrotti, corruttori, concussori e altri autori di delitti dei colletti bianchi con condanne DEFINITIVE fino a quattro anni (alla faccia del Governo "di destra", duro contro il crimine, che prometteva "effettività della pena")?
E ai tantissimi ebeti che riterranno questo mio discorso inaccettabile da un magistrato perché "politico" segnalo che questo che ho scritto, come tutto il resto, non ha niente a che fare con i giochi della politica, con la farsa della "destra" e della "sinistra": ha a che fare con il mio mestiere di magistrato e con i miei doveri di cittadino.
Io non vado alle manifestazioni e la mia storia professionale dimostra che non ho mai fatto questione di partiti, "colori", lobby, gruppi, correnti e simili. Anzi! Proprio l'esatto contrario.
Io e tantissimi altri magistrati ci battiamo da anni perché un governo di qualunque "colore politico" decida di ridurre i legami fra politica e magistratura.
Ma, purtroppo, nessun governo, di alcun colore, ha mai voluto ridurre, ma tutti anzi hanno sempre incrementato quei legami.
E questo governo attuale lo fa ancor più e più gravemente dei precedenti.
In questo contesto - in un contesto, cioè, in cui questo governo come i precedenti non solo non riduce ma promuove legami fra magistrati e politica, mettendo addirittura un magistrato in pensione a fare il Ministro e uno in servizio a fare il Sottosegretario di Stato - è eversiva un'azione che utilizza pretestuosamente un caso come quello in discussione per nascondere il fatto che il "decreto Cutro" è tecnicamente un obbrobrio giuridico e soprattutto (perché questo è il principale obiettivo) per esercitare un violento condizionamento sulla giustizia, ottenendo (come già si fa da decenni) di lasciare chiaro che i magistrati sgraditi al governo di turno saranno perseguitati, in un modo o nell'altro.
La magistratura ha immense colpe (come tutti in Italia), ma una democrazia ha un disperato bisogno di magistrati non sottomessi al governo.
Perché la separazione dei poteri non è un lusso, ma una necessità ineludibile della democrazia, qualunque sia la qualità (buona o cattiva) di ciascun potere.
E sognare una magistratura "obbediente" al governo è il suicidio di un popolo democratico.
Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni è un'attività professionale di propaganda, da parte del Governo. Di propaganda nel senso più vergognoso del termine. Nel senso goebbelsiano o staliniano.
E' una partita che sanno di vincere facile, perché sono padroni dell'informazione e perché, anche grazie a questo, il popolo è ignorante e crede che oggetto del contendere sia se un magistrato può o no andare a una manifestazione. Stanno tutti lì a mordere l'osso lanciato dal padrone. Tutti lì a discutere di un tema (la questione della manifestazione) di cui al padrone non importa nulla e che ha scelto solo come esca, come specchietto per le allodole.
Mentre l'oggetto del contendere è che ancora una volta un potere politico molto opaco vuole liberarsi dal dovere di rispettare la Costituzione e vuole magistrati che obbediscano alla volontà non della legge ma del potere. Laddove la magistratura esiste proprio per controllare la legalità degli atti del potere.
Peraltro, lo sporco gioco al quale stiamo assistendo è antico in questo Paese.
Quando la magistratura si occupò del criminale assassino (non è una mia opinione, è il contenuto di sentenze irrevocabili) Michele Sindona, la politica lo difese oscenamente, sostenendo che era attaccato perché unico banchiere anticomunista.
E il concorrente esterno della mafia Giulio Andreotti, quando Sindona fece uccidere quel grandissimo eroe che fu l'avv. Giorgio Ambrosoli (quanto di più lontano potesse esserci dal comunismo), disse in televisione che Ambrosoli se l'era cercata! E fu trattato sempre - un criminale come Andreotti (lo dicono le sentenze passate in giudicato) - come un grande statista.
Fino a Totò Riina, che ebbe la faccia di attribuire ai "magistrati comunisti" la "colpa" di averlo trattato da criminale quale era.
Il suo famoso discorso è qui: https://www.youtube.com/watch?v=RQ_FwDgcklo
Concludo dicendo che, per non dare falsi alibi ai disonesti, non sono mai andato ad alcuna manifestazione (e in qualche caso questa è una vergogna e non un merito per me) e non avrei niente da dire se il Governo dettasse delle regole su cosa i magistrati possono o non possono fare (così magari i magistrati che attualmente stanno al Governo andrebbero a fare qualcosa di più adeguato alla loro qualifica), ma non hanno alcuna intenzione di farlo, perché i loro inconfessabili obiettivi sono altri.
E, dovendo scegliere una foto per questo post, metto questa di me e Iolanda sul mio aereo di allora (era il 2012 e io ero ugualmente brutto, ma più giovane).
Così gli sguatteri del regime che cercano foto e video per i loro padroni magari potranno dare un po' di fama a questa.
(Anche se non so se sarà considerato più disonorevole per me accompagnarmi a una donna tanto indegna da andare a manifestare per i diritti umani o per Iolanda accompagnarsi a uno come me. Ce lo faranno sapere gli ispettori di Nordio).
Tratto da: Facebook