di Giorgio Bongiovanni
“Basta Stato-Mafia”. È il titolo del video appena pubblicato dal Movimento Our Voice in cui vengono ripercorsi i momenti salienti dell’omonimo corteo antimafia che lo scorso 19 luglio ha invaso le strade di Palermo. Da anni non si vedevano manifestazioni di giovani che protestano contro la mafia e il sistema criminale integrato.
Migliaia le persone scese in strada per ricordare la strage di via d’Amelio chiedendo verità e giustizia ma anche per denunciare le connivenze di uomini delle istituzioni con la mafia, il caro vita, l’emergenza abitativa, il razzismo sistemico, la militarizzazione, l’omolesbotransfobia e tanto altro. Il tutto in chiave intersezionale perché il sistema è esso stesso intersezionale. Numerosissimi gli interventi di studenti, sindacalisti e attori sociali accompagnati dalla musica e dagli striscioni che dall’albero Falcone, luogo in cui il precedente corteo era stato vergognosamente represso dalle forze dell’ordine, hanno colorato le strade del centro fino a via d’Amelio.
© Deb Photo
Una narrazione diversa, dunque, che si distaccava dalla mera giustizia abbracciando anche altre lotte sociali: antimilitarista, antifascista, antirazzista, ambientalista e transfemminista. Un’antimafia sociale e popolare, appunto. Il “Coordinamento 19 luglio” - composto da una serie di soggettività tra cui sindacati studenteschi e no, associazioni e movimenti - dopo mesi di intenso lavoro era riuscito a compiere una vera e propria impresa.
© Paolo Bassani
Nonostante il caldo, gli attacchi, le delegittimazioni e i tentativi di censura subiti, le realtà che hanno dato vita a questo Coordinamento non si sono arrese e - come si evince dal video appena pubblicato da Our Voice - hanno protestato contro le troppe ipocrisie e i silenzi istituzionali, pretendendo dal Governo il massimo impegno e la massima attenzione nel contrasto alle mafie e alla corruzione.
Officina del Popolo, Attivamente, Our Voice, i Rappresentanti degli studenti dell'I.S. Majorana, la Cgil Palermo, l’Arci Palermo, il Sindacato Studentesco Regina Margherita, il Fa.se. Cannizzaro, il Sindacato Studentesco Parlatore Kiyohara, ma anche Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Radio Aut, il Collettivo Rutelli e USB Palermo, oltre alle migliaia di persone - molte delle quali giovani e giovanissimi - sono riusciti ad attirare anche l’interesse di rappresentanti delle istituzioni.
Roberto Scarpinato © Paolo Bassani
È stato emozionante, infatti, vedere sfilare in corteo personaggi del calibro del senatore Roberto Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo che ha dedicato la sua vita al contrasto alle mafie e alle connivenze con il potere. Ovviamente, l’intera iniziativa è stata organizzata in sinergia con le Agende Rosse di Salvatore Borsellino che da decenni organizzano una parte delle giornate commemorative palermitane della strage di via d’Amelio.
© Paolo Bassani
Ma è dietro la bellezza di questo video che si cela il messaggio più importante. Una bellezza che, come disse Paolo Borsellino, ha il sapore del “fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, della contiguità e quindi della complicità”.
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Mentre la mafia continua a schiacciare i quartieri di città come Palermo, Napoli, Roma, Milano e tante altre; mentre al governo c’è una forza politica che simpatizza col neofascismo e si è alleata a un partito - Forza Italia - fondato da un uomo della mafia (Marcello Dell’Utri, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, pena scontata); mentre i magistrati con la schiena dritta continuano a cercare la verità sulle stragi; c’è una Palermo che non si arrende. E questo video lo dimostra.
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Foto di copertina © Paolo Bassani
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