Non si ferma la scia di sangue in terra messicana. Sangue di giusti che continuano a perdere la propria vita sotto i colpi delle armi in mano a dei killer che eseguono il proprio lavoro alla perfezione, così come richiesto dai mandanti. In meno di una settimana sono già due le vittime: sette giorni fa è stato assassinato a colpi di arma da fuoco Víctor Salas Cuadras, e meno di 24 ore fa, la stessa sorte è toccata a Fernando García Fernández, procuratore regionale di Tierra Caliente e delegato della procura del Messico, rispettivamente. Entrambi gli omicidi messi a segno nel territorio di Guerrero.
Il Messico è un paese dove la criminalità organizzata di indole mafiosa strettamente legata al narcotraffico si è stabilita, oramai da parecchio tempo. Tanto è vero che, in ambito giornalistico, sono numerosi i colleghi uccisi per aver denunciato atti di corruzione o soggetti implicati con i narcos, o agli stessi narcos. Ed è ormai un fatto che per i lavoratori della stampa è il paese di maggiore rischio per le loro vite. Ma la violenza che impera in questo paese non colpisce soltanto i lavoratori dei mezzi di comunicazione, ma anche i funzionari pubblici onesti e che non si lasciano intimidire o vincere dagli interessi criminali. I gruppi criminali non si pongono dei limiti e colpiscono procuratori, giudici, sindaci o chiunque si opponga o rifiuti atti di corruzione a loro proposti, a volte sottilmente, altre sfacciatamente.
Nelle nostre redazioni siamo oramai - purtroppo - abituati a ricevere queste tristi notizie, che per noi significa assumerci il compito di scrivere sul delitto che ha radici mafiose, dove il potere criminale fa stragi, ricorrentemente, in un paese assuefatto che vede con naturalezza questi fatti, perché, disgraziatamente, il seme della malvagità è radicata, molto spesso, all’interno delle istituzioni che poco fanno per far luce su tutte le morti di queste caratteristiche. Vale a dire che regna l'impunità, ed è questo il motivo per il quale il crimine imperante impartisce ordini a destra e sinistra per falciare vite a loro scomode, sanno perfettamente che le indagini non arriveranno a dei risultati, anzi, non inizieranno neanche, che è ancora più grave.
Victor Salas Cuadras
Nelle ultime ore, ancora una volta l'orrore ha invaso le strade dello Stato di Guerrero e la vittima è stata un funzionario delegato della procura generale della repubblica. Si tratta di Fernando García Fernández, assalito dai killer mentre era a bordo del suo veicolo nella città di Chipalcingo. L'attentato è avvenuto alle 8:30 del mattino di martedì 12, precisamente, quando era ormai vicino alla sua abitazione.
I sicari, secondo alcune prove e testimonianze, hanno premuto il grilletto più volte ed una pioggia di proiettili ha colpito García che ha perso il controllo del volante ed il veicolo è andato a scontrarsi in pieno contro il portone di un'abitazione. Fernando García, ferito grave, è riuscito ad uscire dal veicolo e ha camminato per alcuni metri. Dopo è crollato a terra praticamente agonizzante. Il suo tentativo di raggiungere la propria abitazione per chiedere aiuto è svanita in pochi secondi. Non è sopravvissuto dovuto alla gravità delle ferite.
In pochi minuti sono arrivati sul posto un'ambulanza, agenti di polizia, amici, vicini, ma era già tardi. Un'altra vittima del crimine organizzato giaceva per terra coperto da un telo bianco macchiato di sangue. La seconda vittima della settimana. Il secondo funzionario della procura assassinato a colpi di arma da fuoco. Il primo, Victor Salas Cuadras, era di ritorno in ufficio dopo alcuni giorni di licenza, avendo ricevuto minacce da parte del gruppo criminale denominato La Famiglia Michoacana.
Due tragici fatti che hanno segnato con il sangue il Messico, dove non si rispetta niente e nessuno. Dove tutto si “risolve” o si “chiude” a colpi di piombo, assoldando dei killer. Una legge della giungla del cemento molto più crudele e più scarna della giungla dove gli animali uccidono solo per mangiare; non come l'uomo che uccide solo per interessi che hanno un solo padrone: il denaro, con il potere che tutto può.
Queste morti ci scuotono ancora una volta, ci spezzano il cuore, e riaffermano la nostra sete di giustizia.
(13 Settembre 2023)
Foto di copertina: TV Azteca