“Questa guerra finirà per estinzione delle forze ucraine perché è stata condotta come se l’avversario dell’Ucraina fosse l’Iraq, la Libia o l’Afghanistan. Invece la guerra per procura questa volta è contro una superpotenza nucleare”. Così la giornalista e saggista Barbara Spinelli raggiunta dai nostri microfoni alla festa de Il Fatto Quotidiano a margine del dibattito “A che punto è la guerra” con Elena Basile, Fabio Mini e Alessandro Orsini.
“Ogni giorno rischiamo di arrivare ad un’escalation o incidenti di percorso che ci porterebbero ad una guerra distruttiva per il pianeta o di gran parte di esso - ha continuato -. Come disse un alto dirigente americano, questa guerra si combatterà fino all’ultimo ucraino. Continuarla significa uccidere un popolo. Ci sono tra i 6 e i 7 milioni di profughi nel mondo. La guerra potrebbe finire domani con un accordo di spartizione ma avrà come risultato un Ucraina ridotta a quello che vediamo in tv ogni sera: un Paese in rovina che se dovesse perdere le 4 regioni annesse dalla Russia, l’Ucraina che resta che entrerebbe nell’Ue sarà uno Stato fallito. Uno Stato che non ha più la parte industriale perché si trova nel Donbass. Non aver fermato questa guerra quando si poteva è stato un suicidio. Poche settimane dopo l’inizio dell’aggressione russa era possibile fermarla, c’era una bozza d’accordo. Sono stati gli occidentali che hanno voluto il prolungamento della guerra. Questa è la situazione”.
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