Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il quotidiano riporta le valutazioni dell’intelligence statunitense secondo cui le forze di Kiev non riusciranno a raggiungere la città chiave del sud-est Melitopol

L’intelligence statunitense ritiene che la controffensiva dell’Ucraina non riuscirà a raggiungere Melitopol, la città chiave del sud-est del Paese. Lo riferiscono al quotidiano Washington Post fonti anonime, citando informazioni considerate riservate. Se la previsione si rivelasse corretta significherebbe che Kiev non riuscirebbe a raggiungere uno dei principali obiettivi della sua controffensiva, ovvero bloccare entro fine anno il corridoio terrestre che collega la Russia alla Crimea.
La previsione pessimistica è motivata dalla immensa competenza dei russi nel difendere il territorio occupato attraverso una miriade di campi minati e trincee. Secondo le fonti di intelligence statunitensi le forze ucraine, che stanno spingendo verso Melitopol dalla città di Robotyne a più di 50 miglia di distanza, rimarranno diverse miglia fuori città. I funzionari del governo statunitense e ucraino intervistati su questo rapporto hanno parlato alla testata solo con la garanzia di anonimato, vista la sensibilità delle informazioni militari. I vertici dell’intelligence USA invece preferiscono non commentare le indiscrezioni. Melitopol è fondamentale per la controffensiva, perché è considerata la porta di accesso alla Crimea, finita in mano russa. La città si trova all’incrocio di due importanti autostrade e di una linea ferroviaria che consentono alla Russia di spostare personale militare e attrezzature dalla penisola ad altri territori occupati nel sud dell’Ucraina. Per la seconda controffensiva, lanciata a giugno, Kiev sperava di replicare lo stesso successo di Kharkiv. Già dalle prime settimane però le speranze si sono affievolite. Ci sono state fin da subito ingenti perdite, nonostante l’ottima attrezzatura occidentale fornita, tra cui gli americani carri Bradley, i Leopard 2 e veicoli per lo sminamento.





Le strategie di Kiev destinate a fallire e il fattore inverno
Secondo il giornale per arginare le perdite Kiev ha scelto una tattica basata su unità più piccole per avanzare attraverso diverse aree del fronte. Il problema è però che anche con questa strategia non si riesce a sfondare la principale linea difensiva russa. Rob Lee, analista militare del Foreign Policy Research Institute, ha spiegato alla testata che già arrivare a città vicine come quella di Tomak sarà un’impresa: “La Russia ha tre linee difensive principali lì e poi città fortificate”, ha dichiarato. “Non è solo una questione se l’Ucraina possa violarne una o due, ma se può violarle tutte e tre e disporre di forze sufficienti per prendere Tokmak o avanzare di più”.
Alti gradi dell’esercito statunitense hanno già ammesso nei mesi scorsi che la controffensiva di Kiev era già una strada che si presentava in rapida salita prima di iniziare. Giovedì il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha riconosciuto la lentezza della controffensiva ma ha affermato che Kiev non smetterà di combattere fino a quando non sarà riconquistata tutta la sua terra. “Non ci interessa quanto tempo ci vorrà”, ha precisato all’agenzia di stampa Agence France-Presse. Il tempo è uno dei protagonisti di questa guerra logorante, e il tempo gioca a sfavore di Kiev. Un funzionario della difesa USA ha affermato che è possibile che l’Ucraina possa continuare la controffensiva per tutto l’inverno, quando tutto, incluso mantenere i soldati al caldo e riforniti di cibo e munizioni, diventa molto più difficile. A influire sullo scacchiere del conflitto sarà la quantità di truppe che potranno dare il cambio dopo una dura stagione di combattimenti. E anche quanta, nell’immediatezza, attrezzatura specializzata e abbigliamento giusto per affrontare il freddo avrà Kiev. In questo senso, invece, i russi sono storicamente molto meglio preparati. “I russi sono noti per essere in grado di combattere quando fa freddo”, ha rivelato ai giornalisti il funzionario.

Fonte: open.online

ARTICOLI CORRELATI

Il braccio destro di Stoltenberg: Ucraina nella NATO se cede aree occupate. Insorge Kiev

Il fallimento della controffensiva potrebbe portare alla scomparsa dell'Ucraina

Orsini: ''Più grande sarà la Nato, più piccola sarà l’Ucraina''


ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos