Politico: l'ultimo attacco a sud di Orekhov non ha ancora prodotto risultati significativi. Bombardamento russo al porto di Izmail per colpire le esportazioni di grano
Si aprono scenari nefasti con l'infrangersi delle aspettative sulla controffensiva di Kiev avviata lo scorso 4 giugno e ancora bloccata nelle infernali zone grigie che precedono il primo strato delle imponenti linee difensive russe.
Il quotidiano Politico, che ha citato funzionari del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, riporta che l'ultimo attacco di Kiev a sud dalla città di Orekhov, a cui hanno partecipato migliaia di rinforzi addestrati dall'Occidente, non ha ancora prodotto risultati significativi, nonostante Kiev disponga ora di ben 150.000 soldati impegnati nell’operazione su tre assi di attacco.
"Stanno facendo guadagni per lo più piccoli e incrementali su tutti e tre gli assi”, ha detto uno dei funzionari al NatSec Daily, precisando che "stanno ancora affrontando una dura resistenza russa”.
Il portavoce del Pentagono Patrick Ryder ha ammesso che la controffensiva continuerà ad essere una “lotta dura” per l’esercito ucraino e, anche quando le truppe riusciranno a liberare un campo minato e ad avanzare, la Russia “userà artiglieria ed elicotteri per sganciare più mine dietro di loro, cercando di intrappolare le unità tra i campi minati”.
Mentre dunque l’Ucraina vede erodersi di giorno in giorno la sua capacità bellica con pesanti perdite tra le truppe, la Russia è pronta ad affrontare una guerra lunga almeno 3 anni.
Ad affermarlo è il quotidiano tedesco Bild che, citando gli esperti del governo tedesco, suggerisce che Mosca possa lanciare un’altra grande offensiva in Ucraina. Gli esperti del governo federale hanno precisato che la Federazione Russa può aumentare il numero di soldati attivi a 3 milioni se il corso della guerra lo richiede, mentre il numero attuale del personale militare ammonta a circa 1,15 milioni di unità.
D’altra parte il direttore strategico al Quincy Institute ed ex analista della Cia George Beebe aveva scritto al Time che al momento Kiev dispone di troppi pochi soldati per raccogliere il vantaggio di tre a uno necessario per un’offensiva di successo, mentre le sue scorte di proiettili, artiglieria e missili antiaerei diminuiscono di giorno in giorno.
La CNN aveva ammesso che le forze ucraine sembrano avere difficoltà a portare a termine operazioni combinate di armi che vanno dall'uso di molteplici risorse diverse per sopprimere e degradare le difese russe sia in aria che a terra.
George Barros dell'Institute for the Study of War (ISW) nel merito poneva l’accento sugli elicotteri d'attacco e i cacciabombardieri russi che, sfruttando le debolezze delle difese aeree dell'Ucraina, consentivano alle forze armate RF di colpire le truppe di Kiev.
“Condurre una penetrazione meccanizzata di questa portata mentre l'avversario ha la superiorità aerea è estremamente difficile", aveva ammesso l’esperto.
L’occidente era già a conoscenza delle insufficienti risorse per l’attacco
Con estremo cinismo il Wall Street Journal qualche giorno fa aveva rivelato che, secondo funzionari militari, l’occidente era ben consapevole che le forze armate ucraine non avrebbero avuto successo con una controffensiva: “Quando l'Ucraina ha lanciato una massiccia controffensiva questa primavera, i funzionari militari occidentali sapevano che Kiev non aveva né l'addestramento né le armi - dai proiettili agli aerei da guerra - necessari per scacciare le truppe russe. Ma speravano che il coraggio e l'intraprendenza degli ucraini avrebbero prevalso. Ciò non è accaduto", affermava la pubblicazione, sottolineando come i campi minati "mortali", le vaste fortificazioni e la superiorità dell'aviazione russa avevano paralizzato l'offensiva di Kiev, portando alla morte insensata di soldati senza che fosse ottenuto alcun risultato significativo.
Se da un punto di vista militare, tutto questo appare come una completa follia, dal punto di vista politico, secondo l’editorialista di Ria Novosti Vittoria Nikiforova, c’è un solido profitto per gli americani, rappresentato dalla possibilità di impegnare Mosca a combattere in ciò che rivendica come suo territorio, a tempo indeterminato.
“È importante per loro creare problemi nel sud-ovest della Russia, in modo che possiamo risolverli per anni, e ancora meglio, decenni. Gli ucraini qui sono usati semplicemente come pazzi separatisti russi, conducendo, di fatto, una grande guerra civile all'interno della Russia storica. I separatisti ucraini si esauriranno, Washington inizierà a nutrire gli altri”, afferma la pubblicazione, delineando un quadro bellico ancora più fosco per i mesi a venire.
Mosca: conquistate otto roccaforti ucraine in tre giorni di offensiva
Nel corso delle ultime azioni offensive russe, secondo il capo del centro stampa del gruppo Zapad, Sergei Zybinsky negli ultimi 3 giorni sono state occupate otto roccaforti delle forze armate ucraine nel distretto di Svatovsky della Repubblica popolare di Lugansk (LPR).
"Durante tre giorni di operazioni offensive nella direzione di Kuzemovsky, i gruppi d'assalto della brigata di fucili motorizzati del 1 ° esercito di carri armati hanno catturato otto roccaforti… distrutto tre equipaggi di mitragliatrici e sconfitto fino a una compagnia di fanteria della 32° brigata meccanizzata e della 25a brigata aviotrasportata", ha riportato Zybinsky a Ria Novosti.
Attacco russo al porto di Izmail per colpire le esportazioni di grano
Nella notte del 2 agosto si sono moltiplicati gli attacchi missilistici volti a colpire le infrastrutture strategiche del Paese nelle regioni di Kiev, Kherson, Odessa.
Ad Izmail, in seguito ad un’incursione contro le strutture portuali e industriali sono scoppiati imponenti incendi. Non si contano vittime fortunatamente, secondo il governatore della regione di Odessa, Oleh Kiper che ha postato diverse immagini delle squadre di vigili del fuoco in azione.
“Purtroppo i danni sono significativi”, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky, precisando che le aree più colpite sono quelle nel sud del Paese e che “i terroristi russi hanno attaccato ancora una volta i porti, il grano, la sicurezza alimentare globale”. Uno scenario confermato anche da una fonte industriale a Reuters, che sostiene come il porto di Izmail sia stato l’obiettivo principale dell’attacco, descrivendo il livello dei danni come “grave”.
La struttura che si affacciava sul Danubio, non a caso, è servita come principale via di transito alternativa per le esportazioni di grano ucraino da quando la Russia ha revocato la sua partecipazione all’accordo lo scorso 17 luglio. Il 31 luglio inoltre i media ucraini avevano riferito che diverse navi da carico straniere erano arrivate direttamente a Izmail dal Mar Nero, per la prima volta dalla scadenza dei sopracitati accordi.
Secondo il Ministero della Difesa di Kiev, a seguito degli attacchi, “sono stati danneggiati o distrutti un silos, capannoni per il grano, cisterne del terminal merci, magazzini e locali amministrativi”.
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