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Cresce la tensione e la Meloni diserta la fiaccolata per questioni di ordine pubblico

Questa notte, a Palermo, sono stati strappati alcuni manifesti del corteo “Basta Stato Mafia”, promosso dal “Coordinamento 19 luglio”, che domani pomeriggio partirà intorno alle ore 15 dall’Albero Falcone per raggiungere via D’Amelio in occasione del 31° anniversario della strage di Stato-mafia che uccise il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti di scorta.
Un video pubblicato nella notte sui social da Our Voice, una realtà promotrici dell’iniziativa, immortala un ragazzo, probabilmente non l’unico, in via Roma mentre strappa i manifesti. Manifesti strappati sono stati ritrovati anche in via Cavour e in altre zone del centro storico di Palermo. “La censura è fascismo - dice uno degli attivisti di Our Voice -. E a noi il fascismo fa schifo. Oggi e sempre”. Chi sia stato ad aver strappato i poster non si sa, incuriosisce però il fatto che - come si vede dal video - sopra alcuni dei manifesti rotti sono stati attaccati volantini della fiaccolata promossa dal Forum XIX luglio e dalla Comunità ’92, due realtà che storicamente organizzano il corteo commemorativo la sera del 19 luglio e che, politicamente parlando, guarda all’estrema destra. Una firma? Una rivendicazione? Una provocazione? Non si sa. Certo è che quanto avvenuto nella notte è solo l’ennesima dimostrazione del clima teso che circonda la commemorazione della strage di via D’Amelio.


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La Premier Giorgia Meloni © Imagoeconomica


Nei giorni scorsi, infatti, su La Repubblica, si sono susseguiti commenti aspri al movimento antimafia presente a Palermo a partire dagli attacchi dell’avvocato Fabio Trizzino, legale dei figli del giudice Paolo (Lucia, Manfredi e Fiammetta), nei confronti di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato e fondatore del Movimento delle Agende Rosse. Ci sono state poi le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio e della sua volontà di riformare, tra gli altri, il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Scelta che ha adirato molti familiari delle vittime innocenti di mafia, tra cui lo stesso Salvatore Borsellino e Maria Falcone, sorella di Giovanni. E, come se non bastasse, ad inasprire il tutto è stata la conferma della presenza della premier alla fiaccolata di domani sera e il pericolo che la stessa si presentasse anche al minuto di silenzio in Via d’Amelio. “Non sono mai mancata alle commemorazioni di Paolo Borsellino”, aveva assicurato domenica a Pompei. Lapidario il commento di Salvatore Borsellino: “Non vogliamo che ci siano avvoltoi in via D'Amelio, ipocriti che portino corone e onori fasulli”. Nel pomeriggio, però, la premier ha fatto sapere che domani non parteciperà alla fiaccolata. Un’assenza dovuta da un lato a questioni di agenda e all’esigenza di non mancare alle celebrazioni della Marina militare a Civitavecchia; e dall’altro lato al rischio che la presenza della premier avrebbe trasformato una manifestazione della società civile in un appuntamento istituzionale. Molto probabilmente, si tratta semplicemente di una questione di ordine pubblico in vista del corteo “Basta Stato Mafia” e del pericolo che migliaia di persone contestino aspramente la premier. La Meloni domani scenderà a Palermo in occasione della cerimonia commemorativa che, alle 8.45, la vedrà deporre una corona di alloro all’interno dell’ufficio scorte della caserma Lungaro.

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