Il presidente del Senato prova a difenderlo: “Dubbi sul racconto della ragazza”. Protestano Pd e di +Europa
Non è un buon periodo per il governo Meloni. Dopo l’inchiesta sulle irregolarità finanziarie nei conti delle tre società della ministra Daniela Santanchè, l'imputazione coatta per il sottosegretario Andrea Delmastro, indagato per rivelazione di segreto d'ufficio nel Caso Cospito, ora una tegola rischia di mettere in difficoltà la maggioranza. Da ieri mattina, infatti, sta facendo il giro d’Italia l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa, terzogenito del presidente del Senato Ignazio La Russa. Il ragazzo è indagato per violenza sessuale a Milano dopo la denuncia presentata da una 22enne. Stando alle dichiarazioni della giovane riportate dal Corriere della Sera, che ha anticipato la notizia, la violenza è avvenuta lo scorso 18 maggio, durante una serata in una discoteca vicino al Duomo di Milano. L’indagine è ancora in fase embrionale, la procura deve ancora individuare e sentire i testimoni, e acquisire gli impianti di video-sorveglianza, sia del club che nei pressi dell’abitazione.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dalla pm Rosaria Stagnaro in coordinamento con il procuratore Marcello Viola. Gli accertamenti sono stati affidati alla Squadra mobile diretta da Marco Calì. I magistrati dovranno faticare non poco per cercare le prove visto il lungo lasso di tempo intercorso dalla presunta violenza. “Mentre ballavamo mi ero accorta della presenza di un mio compagno di scuola di liceo, Leonardo La Russa. Ci salutammo e da quel momento non ricordo più niente”, ha spiegato la 22enne nella sua denuncia. L’ultimo ricordo che la ragazza ha è quello di un drink. La mattina successiva, racconta, si è risvegliata “in assoluto stato confusionale, nuda nel letto con a fianco Leonardo La Russa”, nudo anche lui. “Gli ho chiesto immediatamente spiegazioni del perché fossi lì, in quanto non mi ricordavo nulla della serata”, ha dichiarato la ragazza, che prosegue: “Mi disse che aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti” e che anche un suo amico, che stava dormendo in un’altra stanza, “aveva avuto un rapporto con me a mia insaputa”.
Il racconto della ragazza prosegue. Dice che a questo punto ha scritto un messaggio all’amica con la quale era andata in discoteca: “Non mi ricordo nulla, raccontami di ieri, sono stata drogata?”. L’amica ha risposto: “Penso ti abbia drogata. Non mi ascoltavi, poi sei corsa via perché non ti ho più trovata”, “stavi benissimo fino a prima del drink”, “ho provato a portarti via non riuscendo”. La stessa amica ha anche affermato di aver notato il suo stato di euforia e di averla vista mentre baciava Leonardo. La 22enne ha poi affermato di aver visto, intorno alle 12.30, lo stesso Ignazio La Russa affacciarsi “alla camera vedendomi nel letto, e se ne andò via”. Intanto la ragazza ha chiesto di riavere i propri vestiti, che “erano al piano di sotto”, ma, appena rivestita, Leonardo l’ha incalzata: “Pretendo un bacio, se no non ti faccio uscire”.
“Si avvicinò e mi baciò contro la mia volontà. Non dissi nulla per paura”, afferma ancora la presunta vittima. Una volta uscita ha telefonato in lacrime alla madre e in seguito si è presentata al centro anti-violenza della clinica Mangiagalli, dove le sono state riscontrate un’ecchimosi al collo e una ferita a una coscia. Dalle analisi la giovane è anche risultata positiva alla cocaina, a quanto pare assunta prima di andare in discoteca e incontrare il figlio del presidente del Senato. Il giorno seguente Leonardo, sempre dai racconti della giovane, la contatta su Instagram: “Io per paura non risposi”. Insieme all’avvocato Stefano Benvenuto ricostruisce ora per ora la sera della presunta violenza e sporge denuncia. Andrea Bazzoni, legale della famiglia La Russa, ha affermato che, in base alla versione del ragazzo: “Non vi fu alcuna forma di costrizione: è stata d’accordo nel trascorrere il dopo-discoteca con il mio assistito, liberamente andando con lui a casa sua, passando la notte e rimanendo con lui fino a mezzogiorno successivo, per poi salutarsi normalmente”.
Leonardo, prosegue l’avvocato, “è molto scosso ed esclude che la ragazza possa aver detto qualcosa del genere nei suoi confronti, così come esclude di aver avuto rapporti insieme a una terza persona”. Quanto a quello che la ragazza avrebbe consumato: “Non solo esclude di averglielo offerto, ma, qualora si vedesse attribuire questo tipo di condotta, si vedrebbe costretto a sporgere denuncia”. L’avvocato della giovane, Stefano Benvenuto, per il momento si è limitato ad affermare che “si tratta di una questione delicata”, senza rilasciare ulteriori dichiarazioni. Mentre da parte del presidente del Senato, in tarda mattinata, è arrivata una nota per difendere il figlio, al quale dice di non aver da fare “nessun rimprovero”, certo che “non abbia commesso atti penalmente rilevanti”. La Russa ha invece avanzato “dubbi sul racconto” della ragazza che, sottolineava, “aveva già preso cocaina”.
Le sue parole hanno provocato la reazione del Pd e di +Europa, che si sono scagliate contro la seconda carica dello Stato per aver “colpevolizzato” la presunta vittima. Dura la segretaria dem Elly Schlein: “Al di là delle responsabilità del figlio, che sta alla magistratura chiarire - ha detto - è disgustoso sentire dalla seconda carica dello Stato parole che ancora una volta vogliono minare la credibilità delle donne che denunciano una violenza sessuale a seconda di quanto tempo ci mettono, o sull’eventuale assunzione di alcol o droghe, come se questo facesse presumere automaticamente il loro consenso”. Solo nel pomeriggio di ieri La Russa ha provato a fare marcia indietro sostenendo di essere stato equivocato: “Mi dispiace essere frainteso. Lo dico sinceramente. Io non accuso nessuno e men che meno la ragazza. Semplicemente, da padre, dopo averlo a lungo sentito, credo a mio figlio”.
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