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Il presidente del Tribunale di Palermo commenta le misure promosse dal Guardasigilli, dall’abrogazione dell’abuso d’ufficio al bavaglio alla stampa

Il primo pacchetto della Riforma della Giustizia promossa dal Guardasigilli Carlo Nordio, approvato in questi giorni in CDM,, sta scatenando diverse reazioni da parte di giudici e magistrati. Tra questi c’è anche Piergiorgio Morosini, presidente del Tribunale di Palermo, che ai nostri microfoni ha commentato così le misure presenti nella riforma che sarà oggetto di approfondimento in Parlamento. “A mio modesto parere, questo disegno di legge si presenta come poco efficace sul piano della realizzazione del diritto alla ragionevole durata del processo. Mi sembra che non vada ad implementare delle nuove garanzie per gli imputati, e invece indebolisce, ad esempio, l’azione di contrasto per tutti quelli che sono i delitti nel circuito delle pubbliche amministrazioni”, ha affermato Morosini. E riguardo all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, l'ex gup ha ricordato che questo “viene usato per reprimere le condotte di chi si doveva astenere dal trattare certe pratiche amministrative, perché magari in quelle pratiche era coinvolto un soggetto conosciuto con cui il pubblico funzionario aveva magari stretti contatti e addirittura dei rapporti familiari in alcuni casi”. Secondo il presidente del Tribunale “queste misure indeboliscono la lotta all’illegalità nelle pubbliche amministrazioni, nello stesso tempo rendono più macchinoso lo svolgimento del processo penale e finiscono anche per incidere su quel diritto di cronaca esercitato dalla stampa, che su fatti di interesse pubblico aiuta i cittadini a valutare meglio tutto quello che accade nella loro comunità e tutto quello che inerisce alla cosa pubblica”.

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