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Il ministro Shoigu accusa gli ucraini che a novembre avevano già colpito la diga. Washington Post: gli Usa da tre mesi sapevano della preparazione di un attentato

L'escalation militare nel sud dell'Ucraina questa volta ha inondato le regioni del Dnepr con la furia distruttiva delle acque. Il 6 giugno, verso le due del mattino, la parte superiore della diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya è crollata a causa di un bombardamento che ha provocato un ingente squarcio nella struttura. L’acqua in poche ore ha raggiunto fino 24 villaggi nella regione di Kherson, come reso noto dal governo ucraino. “In questa fase 24 località in Ucraina sono state allagate. Il ministero dell’Interno ha già evacuato circa un migliaio di persone” e le operazioni “continuano”, ha detto alla televisione il ministro Igor Klymenko. Il sindaco filo russo della città ucraina occupata di Nova Kakhovka, Vladimir Leontyev, ha anch’esso dichiarato lo stato di emergenza in seguito all’esplosione della struttura. “La città è inondata e anche la centrale idroelettrica adiacente alla diga lo è”, ha denunciato.

Un totale di fino a 40.000 civili sono finiti nella zona del disastro sulla riva destra e sinistra della linea di contatto russo-ucraina.

"C'è una minaccia di inondazioni catastrofiche dei territori dei distretti di Novokakhovskoye, Golopristansky, Aleshkinsky. La popolazione dovrebbe raccogliere gli effetti personali necessari, i documenti, il cibo per tre giorni, l'acqua potabile, spegnere il gas e l'acqua", ha affermato il presidente del movimento We Are Together with Russia, Vladimir Rogov in un messaggio del Ministero delle Emergenze.

Mentre ambo le parti stanno evacuando la popolazione locale, incalzano le reciproche accuse sulle responsabilità dell’attacco.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di aver fatto saltare in aria la diga e ha convocato una riunione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale. L’NBC News riferisce che il governo degli Stati Uniti ha informazioni che indicano che è Mosca la responsabile di quanto accaduto, secondo due funzionari statunitensi e un funzionario occidentale.

Andriy Yermak, capo dello staff di Volodymyr Zelenskiy, ha addirittura affermato di "non capire" come ci possano essere dubbi sul fatto che le forze russe abbiano fatto saltare in aria la diga di Nova Kakhovka. In una dichiarazione rilasciata al Guardian, ha affermato che la struttura non avrebbe potuto essere distrutta da bombardamenti o "qualsiasi altra influenza esterna", mentre un altro consigliere del presidente ha affermato che l'attacco equivaleva a un crimine di guerra. “Entrambe le costruzioni - ha continuato Yemak - si trovano nei territori temporanei occupati dai russi. Né i bombardamenti né qualsiasi altra influenza esterna è stata in grado di distruggere le strutture. L'esplosione proveniva dall'interno”.

D’altra parte, è anche Mosca a chiedere alla comunità internazionale di “condannare l’atto criminale delle autorità ucraine” contro la diga di Kakhovka.

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha accusato Kiev di averla fatta saltare come parte di un piano per ridistribuire unità dalla vicina regione di Kherson per operazioni contro le forze russe.

Nello specifico, secondo Shoigu, l’azione è stata dettata dalla necessità di impedire alla Russia di attaccare vicino a Kherson, consentendo al tempo stesso all'Ucraina di "trasferire unità e attrezzature dal fronte di Kherson all'area delle operazioni offensive".





Peraltro è probabile che l'allargamento del fiume Dnipro renda più difficile per le truppe ucraine formare una testa di ponte e cacciare le truppe russe dalla riva sinistra del fiume e dalla parte meridionale dell'oblast di Kherson che la Russia occupa e ha affermato di annettersi. 

Dal suo canale Telegram, la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova sollecita animatamente le Nazioni Unite. “Fin dal 21 ottobre dell’anno scorso la Russia aveva avvertito il segretario generale dell’Onu dei piani del regime di Kiev di distruggere la centrale idroelettrica di Kakhovka. Domanda per il segretario generale: cosa è stato fatto?”, ha affermato la Zakharova, che in seguito ha letto la lettera a quel tempo inviata dal rappresentante permanente di Mosca alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya.

Le forze ucraine hanno la possibilità di far passare mine d’acqua lungo il corso del Dnepr oppure di compiere un attacco missilistico”. Un tale attacco da parte dell’Ucraina porterà ad un’inondazione catastrofica dei territori limitrofi e a danni irreparabili per la città di Kherson. Il prezzo possono essere le vite di migliaia di incolpevoli cittadini”, affermava Nebenzya.

A Novembre 2022 Kiev aveva già colpito la diga con missili Himars. Ipotesi crollo spontaneo
Mentre il ministro Yemak si mostra incredulo sul solo porre in dubbio la responsabilità russa dell’attacco, è bene ricordare che a novembre 2022 Kiev aveva già colpito la diga adoperando missili statunitensi Himars MLSR.
L’impianto era già danneggiato e le immagini del servizio satellitare americano Maxar dell’11 novembre mostrano danni significativi alle sezioni della diga e paratoie distrutte.
Tra il 28 maggio e il 5 giugno, inoltre, secondo il Washington Post, era già evidente il logorio della struttura: dieci giorni fa il ponte stradale che "intercetta" la barriera era ancora integro, mentre il 5 giugno risultava crollato. L'1 e il 2 giugno un tratto di strada attraverso la diga è crollato sotto la pressione idrica.
Sempre il Washington Post scrive che tre mesi prima che avvenisse l’operazione, gli Stati Uniti avevano saputo dai servizi di intelligence di un Paese alleato che l’esercito di Kiev stava preparando un attacco segreto all’infrastruttura con l’impiego di una piccola squadra di sommozzatori che rispondeva al comandante della Forze armate ucraine. I dettagli sull’operazione sono stati raccolti dal servizio di intelligence europeo, condivisi con la Cia nel giugno 2022 e poi pubblicati sulla piattaforma Discord dalla talpa dell’Air National Guard, Jack Teixeira.

Mosca: offensiva di Kiev bloccata in tutti i settori del fronte
Nel mentre, analizzando il complesso delle ultime azioni belliche degli ultimi giorni, il Ministro della Difesa russo comunica che le truppe russe hanno bloccato tutti gli attacchi dell’imponente offensiva di Kiev da tempo promessa.
"I tentativi di attacco sono stati sventati, il nemico è stato fermato, i soldati e gli ufficiali russi hanno mostrato coraggio ed eroismo nelle battaglie. <...> Il nemico non ha raggiunto i suoi obiettivi, ha subito perdite significative e incomparabili", ha sottolineato il ministro della Difesa Shoigu.
Il Dipartimento militare lancia un quadro drammatico per quanto riguarda le perdite ucraine negli ultimi 3 giorni di guerra: si parla di 3.715 militari caduti in battaglia, 52 carri armati, 207 veicoli corazzati, 134 veicoli, cinque aerei e due elicotteri distrutti.

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