A due giorni dalla dura repressione dei manifestanti da parte delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa in occasione della commemorazione della strage di Capaci, il Coordinamento di realtà che aveva promosso il corteo – aggredito una volta terminato – oggi ha indetto una conferenza stampa ai piedi dell’Albero Falcone. “Un simbolo di rivendicazione pacifica di una società civile che ha subito tentativi di censura violenta al proprio diritto di manifestare e di esprimere il proprio pensiero – ha detto in apertura un portavoce, Jamil El Sadi - . Scene che dimostrano che l’aria è cambiata. Violenza che porta alla memoria le repressioni fasciste contro il pensiero critico spacciata per “gestione dell’ordine pubblico”.
Un modo per mettere un punto finale alla terribile vicenda che ha visto numerosi manifestanti manganellati, strattonati, spinti e lesionati (alcuni anche gravi). “Abbiamo ampiamente dimostrato pubblicamente che quanto ricostruito nel comunicato della Questura è oltremodo tendenzioso e forzato, così come abbiamo ampiamente dimostrato che non vi è nulla di più falso che affermare che il ‘corteo non è stato autorizzato’ – sottolineano -. Il corteo era autorizzato e si è concluso nel luogo imposto da un’ordinanza oltremodo discutibile, scritta male e pensata peggio. Perché come si è verificato – e come il Coordinamento ha più volte sottolineato ai vertici della Questura – al posto di contenere l’ordine ha creato disordine pubblico”. Sottolineano come “gli accordi presi con i rappresentati della Questura sono stati bypassati da decisioni più alte che hanno scavalcato anche i funzionari presenti”.
Palermo: ecco la conferenza stampa del ''Coordinamento 23 Maggio'' sulla repressione della polizia
- Dettagli
- AMDuemila
ARTICOLI CORRELATI