Ecco l’interpretazione di Sonia Tabita Bongiovanni, giovane attrice, leader e fondatrice del collettivo Culturale Our Voice, in una lettura dell'articolo di Saverio Lodato durante la conferenza di ieri al cineteatro LUX di Palermo organizzata da ANTIMAFIADuemila dal titolo “Giovanni Falcone, la vera storia delle trattativa e delle stragi dello Stato-mafia”.
Il giornalista e scrittore ha commentato e apprezzato il discorso che il capo dello Stato Sergio Mattarella ha fatto lo scorso 9 maggio, in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria dedicato alle Vittime del terrorismo”. Un intervento in cui il presidente della Repubblica ha tirato in ballo le gravi deviazioni che si manifestarono all’interno delle istituzioni nei tragici anni del terrore di diverso colore chiedendo “verità e giustizia” per le pagine di sangue del terrorismo e della mafia.
“Mai un Presidente della Repubblica, in una commemorazione così altisonante, aveva fatto riferimento alla longa manus che “dall’alto” si era fatta palese”, ha letto Sonia Bongiovanni. “Quante volte infatti, - lo ricordate?, - ci avevano raccontato la pietosa bugia che da una parte c’erano i terrorismi e dall’altra c’era lo Stato?”. Un “discorso quasi inciso, più che scritto e pronunciato”, scrive Lodato.
“Spogliato dalla retorica che certe celebrazioni, gioco forza, ma spesso anche per comodità istituzionale, si portano dietro. Date, nomi e cognomi di morti, responsabilità politiche di questo o quello. Senza sconti, senza favoritismi partigiani.
Senza nastri da tagliare, senza salve di cannone, senza parate verbali, senza navi destinate a prendere il largo. Un discorso dall’alto, verrebbe da dire. E implicitamente rivolto a uno Stato spesso costretto a vivacchiare in basso, al ribasso, periodicamente in ginocchio e a capo chino”.
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Foto © Paolo Bassani
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La rubrica di Saverio Lodato