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“Che occasione avevano i militanti di Ultima Generazione e di Extinction Rebellion, che lezione avrebbero dato se avessero fatto come gli angeli del fango che quasi 60 anni fa spalarono fango per aiutare e salvare opere d’arte dopo l’alluvione del 1966. Dài ragazzi, che siete ancora in tempo, meno tangenziali occupate, meno monumenti imbrattati, meno comparsate tv e più sana ma faticosa militanza”.
Se mi avessero chiesto, ieri, chi potesse essere l’autore di questo post su Instagram avrei risposto “Francesco Lollobrigida” o, a essere proprio ottimista, “Matteo Salvini”. Invece – e lo dico con amarezza – era Enrico Mentana. Ci sono così tante cose sbagliate in quelle poche righe che non so da dove iniziare: intanto non si capisce perché i giovani ambientalisti dovrebbero dare lezioni spalando fango, visto che sono quelli che il fango cercano di prevenirlo con divulgazione e militanza, denunciando la crisi climatica e l’incuria del territorio. Come dire: inutile manifestare contro l’omofobia, andate in ospedale a portare generi di conforto ai pestati a sangue. Secondo Mentana, poi, spalare fango sarebbe – quello sì – la militanza “faticosa”. Temo che, specialmente a 20 anni, siano più faticosi la disobbedienza civile, una perquisizione, un arresto, un processo, i giudizi feroci di politica e boomer di generazioni arroganti e in via di estinzione. Li chiamiamo eco-terroristi, ma gli eco-terroristi sono quelli che stanno uccidendo il pianeta, non chi tenta di salvarlo. E Mentana, uomo di tv, sbaglia anche su un ultimo punto: la militanza non è “più pala” e “meno tv”. La tv serve a far conoscere un tema, quello della crisi climatica, di cui pochi si occupano. E ieri, sotto al suo post, c’era proprio il commento di un ragazzo di Fridays For Future che precisava. “Il suo Tg è l’ultimo di prima serata per notizie sulla crisi climatica, ognuno si assuma le sue responsabilità!”. Ecco, facciamo che a spalare il fango ci mandiamo i negazionisti della crisi climatica e che cominciamo a difendere dal fango non solo il nostro territorio, ma anche i ragazzi che si occupano del futuro del pianeta mentre noi, al massimo, dalla tv lanciamo una raccolta fondi.

Tratto da: ilfattoquotidiano.it

Foto © Imagoeconomica

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