Maria Grazia Mazzola racconta la strategia stragista di Cosa Nostra e i suoi misteri con interviste esclusive
"La notte delle bombe”. E’ questo il titolo dello Speciale del TG1 sulle stragi di mafia del 1993 realizzato da Maria Grazia Mazzola che andrà in onda domenica 21 maggio a mezzanotte su Rai 1. Dieci le vittime e centinaia i feriti di questi attentati avvenuti 30 anni fa: a Firenze morirono nell’esplosione dell’autobomba la famiglia Nencioni - mamma Angela, papà Fabrizio, Nadia di 9 anni, Caterina appena 50 giorni - e lo studente di architettura Dario Capolicchio, 22 anni. A Milano in via Palestro, l’esplosione mafiosa uccise tre vigili del fuoco, Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari, che col loro intervento salvarono i cittadini, e un immigrato Driss Moussafir che dormiva su una panchina.
La giornalista Mazzola, da anni impegnata nella lotta alla mafia, racconta del camion con mille chili di esplosivo che partì da Palermo nel 1993 e attraversò indisturbato l’Italia. Il mezzo, guidato da Pietro Carra, trasportò il carico fino a Roma, Firenze e Milano dove poi avvennero gli attentati: dalla bomba di via Fauro, il 14 maggio, per uccidere il giornalista Maurizio Costanzo, a via dei Georgofili a Firenze la notte del 27 dello stesso mese, fino al 27 luglio in via Palestro a Milano e contemporaneamente a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro. Cosa Nostra tentò di abbattere il Paese, puntando al cuore dello Stato in modo eversivo e terroristico fino a tentare di distruggerne il patrimonio storico-artistico. L’inchiesta di Maria Grazia Mazzola ricostruisce dei fatti accertati da sei sentenze definitive e si sofferma sugli interrogativi irrisolti di quella stagione di sangue e bombe. Perché avvennero le stragi? Chi sono i mandanti esterni? Quale fu il ruolo dei boss Matteo Messina Denaro e dei fratelli Graviano? Sono loro, oggi in carcere al 41 bis, i depositari dei segreti del capo dei Capi Totò Riina. E proprio a Matteo Messina Denaro, rivolge l’appello accorato il padre di una ragazza rimasta invalida per le bombe: “Fai un gesto di bontà, ti manca poco da vivere, dì la verità sulle stragi del ‘93”. Diverse le interviste contenute nello Speciale. Come quella al procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, titolare delle indagini sui mandanti esterni (nello specifico a carico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri). “Furono interrotte le comunicazioni a Palazzo Chigi - ha raccontato il magistrato ricordando quella notte - e per la prima volta fu sfiorato un colpo di Stato”. "Occorre cercare di ottenere una verità completa sulla campagna delle stragi di mafia perché condiziono' la vita democratica del nostro Paese", ha aggiunto.
Tra gli intervistati anche Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, che fu tra gli investigatori che collaborarono coi magistrati Gabriele Chelazzi e Pierluigi Vigna: “Colpire il patrimonio artistico al fine di trovare l'interlocuzione con qualcuno che potesse ascoltare la loro richiesta che riguardava l'abolizione del 41 bis e l'abolizione della legge sui pentiti" ha detto Messina. Nello Speciale TG1 parlano anche il magistrato Sergio Lari, i testimoni, i familiari delle vittime, i sopravvissuti alle stragi mafiose del 1993, il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, l’ex Direttrice Petrioli Tofani, la Dirigente del Gam di Milano Paola Zatti. Il patrimonio storico-artistico è stato ricostruito con amore e sacrificio in oltre venti anni di impegno: le telecamere di Speciale TG1 sono entrate agli Uffizi e alla Galleria d’Arte Moderna. Un viaggio-inchiesta che ha documentato anche i luoghi in Sicilia dove i boss si riunirono e decisero la strategia di attacco allo Stato.
Fonte: rai.it
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