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41 anni fa l’omicidio del segretario siciliano del PCI. Sorrentino: “Ricordarlo significa riprendere un discorso sulla pace, voleva il disarmo totale”

E’ il giorno del 41° anniversario dell’omicidio di Pio La Torre ed è anche il giorno di Elly Shlein a Palermo, dove la parlamentare è tornata per la prima volta in veste di segretaria del PD. La nuova leader di quello che dovrebbe rappresentare il fronte della sinistra in Italia, o almeno non di centro, è arrivata alla cerimonia di questa mattina intorno alle 9 con il suo entourage e seguita da uno stuolo di telecamere e colleghi di partito siciliani. Tutte le attenzioni in via Li Muli, luogo del barbaro agguato, sono virate sulla giovane capa del Partito Democratico venuta a ricordare l’ex segretario in Sicilia del PCI assassinato il 30 aprile 1982 insieme al compagno comunista Rosario Di Salvo. Un omicidio eseguito da Cosa Nostra, che aveva tutti gli interessi di eliminarlo visto il suo inarrestabile impegno antimafia, ma del quale ne vedevano l’urgenza anche altri poteri. Elly Schlein ha quindi ricordato la lotta di La Torre contro la mafia, ha rammentato le lotte politiche e quelle sindacali per i diritti dei lavoratori, per i diritti salariali, per i diritti dei contadini schiacciati dai latifondisti. La segretaria ha anche ricordato l’impegno dell’ex segretario siciliano contro l’installazione di missili Cruise nella base NATO di Comiso. Ma ha dimenticato di ricordare che, proprio in linea con il no all’installazione dei missili, La Torre era fortemente contrario alla NATO che quelle installazioni le aveva chieste per ragioni strategiche.





Armando Sorrentino, presente alla cerimonia, che fu legale di parte civile al processo La Torre, ha ricordato questa mattina a “Memoria e Futuro” che quello fu l’ultimo grande impegno del politico siciliano. “Ricordare Pio La Torre - ha spiegato - significa riprendere un discorso sulla pace, il suo ultimo impegno aveva questa finalità, arrivare all’opzione zero, cioè il disarmo totale. Oggi questo è un tema di drammatica attualità e oggi ricordare La Torre significa ricordare un politico di grandissimo livello che spiega cosa significava impegnarsi per la pace”. Un impegno che, però, sembra non voler abbracciare pienamente la nuova segretaria del Partito Democratico che prima della sua elezione aveva votato per l’invio di armi in Ucraina, accodandosi al governo, privo di strategie d’uscita da questa guerra se non con il foraggiamento continuo e non fruttuoso delle truppe di Kiev. Ora Elly Schlein elude le domande in merito alle sue posizioni su questo conflitto, dice e non dice. Un atteggiamento che ricorda quello del suo predecessore Enrico Letta. Elly Schlein non vuole sgombrare il campo dai dubbi, preferisce restare vaga sul tema, non risponde. E non lo ha fatto nemmeno oggi quando, uscendo da via Li Muli a fine commemorazione, si è trovata davanti i cartelloni sorretti dai giovani di Our Voice con scritto: “Chi invia le armi non è per la pace”.


protesta schlein ov


La segretaria, acclamata da tanti, non ci ha neanche guardato, né ha parlato con noi”, segnalano i ragazzi del collettivo.
La segretaria del PD è venuta a Palermo per commemorare Pio La Torre. Speriamo ovviamente avrà il coraggio di riportare la lotta alla mafia all’interno dell’agenda politica del PD, come ha letto nel suo discorso. Una lotta ormai assente dentro il PD da tantissimi anni”, hanno commentato i giovani. Ma Pio La Torre, hanno ricordato, non fu solo “il primo a denunciare la corruzione politica all’interno del Parlamento, facendo nomi e cognomi e senza aspettare le sentenze dei giudici. Ma fu anche il primo a sfidare e ad opporsi alla NATO, agli interessi atlantici e alle basi missilistiche americane in Sicilia”. “Elly Schlein invece - denuncia Our Voice - in contraddizione con quanto scritto nel suo discorso, si dichiara ‘atlantista’ e ha votato in Parlamento a favore dell’invio di armi militari in Ucraina. Ma la pace non si fa finanziando la guerra!”. Domani Elly Schlein sarà a Portella della Ginestra in occasione della giornata del lavoro per ricordare la strage del 1° maggio 1947. “Domani ci saremo anche noi a commemorare - hanno affermato i ragazzi di Our Voice - vediamo se la segretaria vorrà rispondere alle domande e alle contestazioni di giovani e cittadini!”.

Foto © Our Voice

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