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Il testimone di giustizia è impegnato in uno sciopero della fame

Dallo scorso 4 aprile il Testimone di Giustizia palermitano Angelo Niceta, che si trova sotto protezione in località riservata insieme alla moglie Rosalba e ai 4 figli, ha intrapreso uno sciopero della fame ad oltranza per chiedere alle Istituzioni IL RISPETTO DELLE LEGGI.
Angelo Niceta è stato costretto a intraprendere questa forma di protesta nonviolenta da una situazione drammatica, impossibilitato a sfamare se stesso e i propri familiari, chiede inoltre spiegazioni sulle gravi anomalie verificatesi da quando è sotto protezione. Già in precedenza, dal 19 novembre al 31 dicembre 2022 aveva condotto uno sciopero della fame che gli ha causato un deperimento di 30 kg e danni epatici dimostrabili.
Non solo il governo e il Ministro Piantedosi non hanno dato risposta all’interrogazione parlamentare 4-00218  presentata alla Camera dai Deputati Ascari, Amato e Pavanelli il 04/01/2023  (il cui testo è visibile a questo link), ma da allora la situazione del Testimone di Giustizia e dei suoi familiari si è fatta ancora più drammatica, come è spiegato nella petizione. A fine marzo, infatti, ad Angelo Niceta, che vive in località protetta assieme alla moglie e ai 4 figli, in un immobile concesso in uso dal Ministero degli Interni, sono state consegnate (come previsto dalla prassi) dal Servizio Centrale del Ministero dell’Interno le attuali bollette per le utenze domestiche. Tali bollette risultavano essere di importo sostanzialmente triplo rispetto a tutte le precedenti per un totale di quasi 2000 euro; risaltava inoltre il fatto che erano stati annullati i precedenti contratti luce e gas ancora validi, al posto dei quali sono stati stipulati senza informare preventivamente Angelo Niceta due nuovi contratti, che prevedono costi al smc (metro cubo) e al kWh per il gas e la luce triplicati, applicando le tariffe più alte d’Italia. Il Testimone di Giustizia e la sua famiglia rimarranno presto al buio e senza gas?
Come cittadini non possiamo restare indifferenti alla drammatica situazione denunciata da Angelo Niceta e abbiamo lanciato una petizione pubblica. Nel testo della petizione è riassunta dettagliatamente tutta la vicenda.
Chiediamo a tutti i cittadini di firmare la petizione per chiedere al Presidente del Consiglio Meloni, al Ministro dell’Interno Piantedosi e al sottosegretario Molteni di rispondere all’interrogazione parlamentare che è stata presentata e soprattutto di intervenire urgentemente con i fatti sulla grave situazione in cui versa il Testimone di Giustizia Angelo Niceta insieme alla moglie Rosalba e ai 4 figli.
Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore la giustizia di aderire alla petizione, di condividerla e di invitare conoscenti e amici, anche tramite il passaparola, a fare altrettanto.
Chiediamo agli organi di informazione di dare notizia della petizione.

Firma la petizione!

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