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“Un martire della libertà di informazione”. Oggi sit-in a Genova e Roma per chiedere a Londra la scarcerazione

Con un video musicale pubblicato sul suo nuovo canale YouTube, “LaGiustizia TV”, Antonio Ingroia ha omaggiato Julian Assange, giornalista e fondatore di Wikileaks. “Un martire della libertà di informazione”, l’ha descritto l’avvocato, già pm di Palermo. Quattro anni fa esatti, l’11 aprile 2019, Julian Assange veniva arrestato da Scotland Yard all’ambasciata ecuadoriana di Londra dove si era rifugiato 7 anni prima ottenendo asilo politico dall’ex presidente Rafael Correa. Julian Assange stava fuggendo dalla persecuzione del più grande impero economico e militare della storia: gli Stati Uniti. Il cosiddetto “complesso militare industriale”, che è il vero potere, vuole la sua testa come trofeo di guerra perché Assange, grazie alle sue storiche pubblicazioni sulla “guerra al terrore” in Afghanistan e Iraq, è la persona che più li ha messi in imbarazzo. Il giornalista australiano ha rivelato i crimini di guerra commessi da NATO e Stati Uniti, dalla tortura sistematica come pratica di Stato, alle stragi di civili. Assange ha mostrato al mondo i panni sporchi della finta diplomazia. Attualmente Assange si trova recluso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra. In totale isolamento. I tribunali londinesi lo hanno condannato all’estradizione negli Stati Uniti dove rischia fino a 175 anni di carcere. I suoi legali, però, stanno tentando il tutto per tutto su tre fronti legali, tra i quali anche la Corte Europea dei Diritti Umani (Cedu). Intanto, in tantissimi continuano a mobilitarsi, in Italia come nel mondo, per chiedere e ottenere la liberazione dell’australiano. Oggi l'associazione Free Assange Italia ha organizzato dalle 15 in Piazza della Repubblica a Roma (lato Santa Maria degli Angeli) un sit-in per chiederne la liberazione. Un'analoga manifestazione si svolge a Genova, in Piazza de Ferrari, da stamane fino alle 18.

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