"Nessuna guerra può proseguire a lungo senza un minimo di sostegno popolare. Quando il consenso evapora completamente, i soldati si ammutinano. È dunque comprensibile che i governi occidentali investano molto nella manipolazione dell’opinione pubblica".
Così il professore e sociologo Alessandro Orsini sul 'Fatto Quotidiano'.
"Nel caso della guerra in Ucraina - si legge - i manipolatori dell’informazione hanno investito nel mantra del 'morto di sonno'. La loro idea è questa: 'Se convinciamo l’opinione pubblica che Putin ha un esercito di pezzenti, gli italiani accetteranno più facilmente i sacrifici imposti dalla guerra pensando che la Russia reggerà pochissimo'.
Tuttavia i fatti non permettono di rappresentare i russi come un esercito allo sbando: "I manipolatori sono arrivati a scrivere che i russi, terminate le munizioni, combattevano con le pale. In realtà, avanzavano a cannonate. È stato detto che i russi non riescono a prendere la città perché il loro esercito è molto più debole di quello ucraino".
Ma perché la battaglia di Bakhmut prosegue da mesi?
"Le ragioni sono numerose - ha scritto Orsini - Una delle più importanti è che l’avanzata russa è stata rallentata da due barriere, una naturale e l’altra artificiale. Nelle stesse condizioni, l’esercito americano difficilmente avrebbe fatto meglio. La prima barriera è rappresentata dal fiume che divide la città. Superare un fiume in corsa mentre il nemico spara all’impazzata utilizzando persino i droni kamikaze sarebbe un problema per qualunque esercito del mondo. A ogni modo, i russi hanno superato il fiume da pochi giorni e adesso fronteggiano la barriera artificiale rappresentata dalla linea ferroviaria. La situazione è aggravata dal fatto che i binari sono stati costruiti su una leggera altura ed è ovvio che sparare con un’inclinazione favorevole – dall’alto verso il basso per farmi capire da tutti – è un vantaggio per chi difende e uno svantaggio per chi offende. In questo momento, i russi hanno preso anche il centro di Bakhmut confinando gli ucraini nella parte occidentale della città".
Altro punto toccato da Orsini è l'utilizzo dei detenuti in battaglia da parte del gruppo Wagner: "Secondo i manipolatori italiani, la Russia usa i detenuti perché ha un esercito ridicolo. Le cose stanno diversamente. Terminati i detenuti, Putin userà le truppe regolari al posto loro. Gli ucraini non usano i detenuti. Quindi il vantaggio è per i generali russi che hanno mandato incontro a morte certa i meno addestrati, a differenza degli ucraini che, a Bakhmut e non soltanto, hanno perso ottimi soldati. È sufficiente ricorrere alla logica: se un soldato deve prendere un proiettile in testa dopo dieci minuti dall’inizio della mischia è meglio che sia poco addestrato giacché la perdita diventa meno onerosa per lo Stato che gli ha dato soltanto sei mesi di stipendio prima di spedirlo all’altro mondo riducendo le bocche da sfamare in carcere".
Fonte: ilfattoquotidiano.it
Foto © Imagoeconomica
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