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Il Grand jury ha mandato per la prima volta a processo un ex presidente USA. Polizia di New York in stato di allerta

Il tycoon americano, Donald Trump, è stato incriminato dalla procura di Manhattan perché avrebbe versato 130mila dollari all'ex attrice di film a luci rosse, Stormy Daniels, nel tentativo di farla tacere sulla loro relazione e salvare - secondo l’inchiesta del procuratore Alvin Bragg - la campagna presidenziale del 2016. Una circostanza che, difatti, ha reso Trump il primo ex presidente incriminato nella storia degli Stati Uniti. Intanto, uno degli avvocati di Trump, Susan R. Necheles, ha dichiarato che l’ex presidente potrebbe consegnarsi alle autorità di Manhattan martedì prossimo per formalizzare le accuse che gli sono state rivolte.
Una decisione dunque, quella in seno al Gran giurì, che potrebbe avere delle ripercussioni importanti sulla politica statunitense arrivando ad influenzare anche la corsa alla Casa Bianca prevista per il 2024. Dal suo canto, Trump, che dovrà rispondere di oltre 30 capi di accusa per frode aziendale, ha subito reagito alla decisione presa dai 23 membri che costituiscono il Grand jury e lo ha fatto parlando di “persecuzione politica e interferenza elettorale al più alto livello della storia”.
Nel frattempo, a due anni di distanza dalle proteste sfociate nell’assalto al Campidoglio per impedire la proclamazione di Joe Biden come 46° Presidente degli Stati Uniti, la polizia di New York si prepara a gestire eventuali proteste dei sostenitori di Trump. D'altronde, lo stesso Donald Trump, ignorando forse quanto successo il 6 gennaio del 2021 a Capitol Hill, ha incitato nuovamente i suoi sostenitori a scendere in piazza e a farsi sentire.

Le reazioni
Diverse sono state le reazioni che hanno accompagnato la notizia relativa all’incriminazione di Trump. L’attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha risposto alle domande dei giornalisti con un irremovibile “no comment”. L’ex vicepresidente americano, Mike Pence, ha dichiarato: “L'incriminazione di Donald Trump è scandalosa. Un disservizio al Paese che dividerà ulteriormente gli americani”. Il leader del Partito Repubblicano, il senatore Lindsey Graham, durante un’intervista al canale Fox News - ha reso noto “La Repubblica” - ha invece parlato di "voodoo legale” e lo ha fatto chiedendo agli elettori repubblicani di fare delle donazioni per la campagna di Donald Trump.

Salvate il soldato Trump
Difatti, la linea di Trump è alquanto chiara. Lo si capisce anche leggendo il messaggio che il tycoon americano ha riservato ai suoi fan per chiedere di sostenere finanziariamente la sua campagna. In effetti, Trump, è riuscito a racimolare ben 4 milioni di dollari nelle 24 ore successive alla sua incriminazione e, oltre il 25% di queste donazioni - ha reso noto News 360 -, proviene da persone che non avevano mai dato soldi alla campagna dell’ex presidente degli Stati Uniti. “Permettetemi di essere il più chiaro possibile - si legge sul sito web di Donald Trump -. Non smetterò mai di lottare per voi. Mi sono allontanato da una vita molto bella e non me ne pento nemmeno per un secondo”. Parole che inevitabilmente provocano qualche déjà vu. Difficile non pensare al “povero Silvio” e ai racconti che accompagnavano la satira del celebre e sempre attuale Antonio Cornacchione.

Fonte: Ansa

Foto © Imagoeconomica

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