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L’ex colonnello statunitense John Nag: numero di aerei ed elicotteri insufficiente per un attacco frontale. Pesanti perdite ucraine verso Donetsk e Bakhmut

L'importante per la NATO è che la guerra continui a tempo indeterminato. È questo il quadro che emerge dalle analisi del Wall Street Journal che, citando anonimi diplomatici occidentali, afferma come, anche dopo aver ricevuto nuove forniture di armi dall'Occidente, difficilmente Kiev otterrà un vantaggio decisivo per “reclamare” i territori perduti.
"È improbabile che anche le forze ucraine armate di recente ottengano un vantaggio così decisivo sul campo di battaglia da far ottenere a Kiev la restituzione di tutti i territori", affermano le fonti della pubblicazione.
Secondo il quotidiano inoltre, nonostante l'addestramento e l'afflusso di attrezzature dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, l'Ucraina non sarà in grado di lanciare un assalto in stile NATO, poiché nessuna delle due parti controlla i cieli dell'Ucraina.
A parlare è il tenente colonnello americano in pensione John Nagle che spiega come sia improbabile che Kiev lanci un attacco frontale, dato il numero limitato di aerei da combattimento ed elicotteri d'attacco.
Invece è probabile che “Kiev lanci un grande attacco, o diversi piccoli attacchi, utilizzando armi di precisione a lungo raggio a terra, inclusi missili e artiglieria, seguito da un'offensiva su larga scala da parte delle forze di terra” che, secondo Nagle, “differirà anche dagli standard della NATO”.
Un piano operativo in cui si inserisce perfettamente il nuovo pacchetto da 2,2 miliardi di dollari varato dall'Unione Europea per inviare 1 milione di colpi di artiglieria all'Ucraina nel prossimo anno e contemporaneamente accelerare la capacità del continente di aumentare ulteriormente la produzione. L'obiettivo immediato è ricostituire le scorte pericolosamente in diminuzione di proiettili da 155 mm, sparati dalle forze di Kiev a un ritmo di circa 3.000 al giorno, che arriva a 1 milione in 12 mesi.
"La grande differenza è che le forze statunitensi o alleate guiderebbero l'avanguardia dei moderni carri armati, mentre le forze ucraine ne avrebbero solo un piccolo numero", scrive ancora il Wall Street Journal.
In precedenza, il quotidiano tedesco Bild, citando un anonimo funzionario della NATO, aveva affermato che l’Ucraina stava preparando un'offensiva il cui obiettivo principale consisterebbe nel prendere le regioni di Lugansk e Zaporozhzhia al fine di interrompere le comunicazioni terrestri della Russia con la Crimea. Il quotidiano Politico ha riferito in precedenza che gli Stati Uniti si aspettano che l'offensiva di Kiev inizi entro maggio.


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Il quadro che emerge è che molti dei sostenitori dell'Ucraina sono concentrati su obiettivi a breve termine con una corsa furiosa per trovare abbastanza munizioni, tali da trattenere la Russia nell'Ucraina orientale e garantire una repentina controffensiva.
"Molto più probabile, tuttavia" - riporta sempre il WSJ - "è una guerra di logoramento che duri fino a quando una delle parti è così sconfitta o esausta da richiedere una battuta d'arresto senza realizzare i suoi obiettivi finali. Un tale risultato, riconoscono molti diplomatici, sarebbe misurabile in anni e non in mesi". Il tempo per la pace appare dunque ancora molto lontano, se mai potrà concretizzarsi.

Il comandante delle forze di terra ucraine: "necessità militare" mantenere il controllo di Bakhmut
Intanto nelle rovine di Bakhmut i combattimenti continuano senza sosta. Il comandante delle forze di terra ucraine Valery Zalužnyj ha affermato questa mattina che le sue truppe continuano a respingere i pesanti attacchi della Wagner e che difendere la città è oramai diventata una necessita militare.
Reuters riporta inoltre che il colonnello generale Oleksandr Syrsky si è recato sul fronte orientale per risolvere "questioni problematiche che impediscono l'esecuzione efficace dei compiti di combattimento" e ha preso "decisioni operative volte a rafforzare le nostre capacità di scoraggiare e infliggere danni al nemico".
“La fase più intensa della battaglia per Bakhmut continua. La situazione è costantemente difficile. Il nemico subisce perdite significative in risorse umane, armi ed equipaggiamento militare, ma continua a condurre azioni offensive", ha affermato Syrsky.
L’esperto militare e tenente colonnello in pensione della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) Andrey Marochko ha commentato il trasferimento di unità d'élite da Kiev ad Artemivsk (Bakhmut) segnalando lo stato deplorevole delle forze armate ucraine in questa direzione.
"I media ucraini sono pieni di titoli secondo cui anche le forze speciali vengono inviate ad Artemivsk per essere utilizzate lì come fanteria. Ciò suggerisce che la situazione è molto critica per le truppe ucraine. Se stanno già gettando queste unità d'élite in questo tritacarne", ha affermato Marochko su Ria Novosti.
In precedenza, il quotidiano The Sunday Times ha riferito che l'esercito ucraino perde fino a 200 combattenti al giorno nelle battaglie per difendere Bakhmut.

Kiev ha perso oltre 400 uomini, tra soldati e mercenari in direzione di Donetsk
Secondo il Ministero della Difesa russo nelle ultime 24 ore, le truppe ucraine hanno perso più di 400 combattenti e mercenari stranieri e 20 pezzi di equipaggiamento nella direzione di Donetsk.
“Durante le operazioni attive delle unità del Gruppo meridionale delle forze, attacchi aerei e fuoco di artiglieria, le perdite del nemico al giorno ammontavano a più di 400 militari e mercenari ucraini, quattro veicoli corazzati da combattimento, quattro camioncini, un veicolo da combattimento Grad MLRS e un obice D-20", ha affermato il dipartimento militare.

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