Siamo davvero alle ultime battute per il processo d'Appello 'Ndrangheta stragista. Oggi la Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria, presieduta da Bruno Muscolo (a latere, Giuliana Campagna), ha rigettato la richiesta avanzata dalla difesa di Rocco Santo Filippone, di audire Francesco Adornato, protagonista di un'intercettazione emersa durante l'inchiesta "Hybris", in cui si parla di riunioni in cui le cosche calabresi avrebbero deciso di aderire alla strategia di attacco allo Stato.
Nei giorni scorsi si è appreso che Adornato è stato iscritto nel registro degli indagati, in quella che sarebbe una costola del procedimento che ha portato all'arresto di 49 persone tra cui boss e luogotenenti della cosca Piromalli di Gioia Tauro.
In quella conversazione (datata 17 gennaio 2021) Adornato, in dialogo con Giuseppe Ferraro, riferisce che al summit il boss di Rosarno Nino Pesce, detto “Testuni”, rappresentò il mammasantissima Pino Piromalli detto “Facciazza”.
Quel dialogo, registrato dai carabinieri, è finito agli atti del processo che vede imputato sia Filippone che Giuseppe Graviano, già condannati in primo grado all'ergastolo.
Alla scorsa udienza è stato sentito il tenente colonnello Massimiliano Galasso, firmatario dell’informativa sull'intercettazione. Oggi è stata acquisita la perizia firmata da Vincenzo Ventra, il quale ha dichiarato che non sono presenti problemi di registrazione nei file con la condizione dell'audio che era "abbastanza buona, nonostante qualche fruscio".
Successivamente la Corte si è ritirata in camera di consiglio per decidere sulla richiesta dell'avvocato Contestabile per sentire proprio Adornato, ma l'audizione è stata ritenuta "non indispensabile al fine della valutazione e della prova portata dal procuratore generale".
Contrariamente sono state acquisite le relazioni di servizio dei carabinieri di Gioia Tauro e del reparto operativo provinciale sulle attività di identificazione e di controllo del Ferraro e di Adornato, come emerso nella recente inchiesta "Hybris".
Alla prossima udienza, prevista il 23 marzo, sono previste le repliche e le controrepliche con un'appendice di discussione proprio sulle intercettazioni acquisite. Due giorni dopo, salvo imprevisti, i giudici andranno in camera di consiglio per emettere la sentenza.
Foto © ACFB
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