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Il professore dal suo canale You Tube spiega il ‘fenomeno Schlein’ e l’inizio di una falsa rottura con il passato

Le analisi del professor Alessandro Orsini sul suo canale You Tube in riferimento alla guerra in Ucraina e alla nuova segretaria del PD, Elly Schlein, iniziano con una premessa: “Questo non è un video contro Elly Schlein e contro il PD, all’interno del quale tante persone meritano il massimo rispetto - ha puntualizzato Orsini -. Ho diversi amici militanti del Partito Democratico e sono a conoscenza che in molti, al suo interno, non condividono la decisione di inviare armi in Ucraina senza una strategia di fuoriuscita dalla guerra”. Alla premessa, si aggiunge anche la spiegazione che il professor Orsini ha avanzato sui motivi che potrebbero sedare l’entusiasmo sia in seno al PD che ai suoi elettori: vecchi, nuovi e ritrovati. “In riferimento alla guerra in Ucraina, Elly Schlein, ha tre grossi problemi - ha proseguito Orsini -. Primo problema: Schlein ha votato per l’invio di armi in Ucraina per un anno intero”. Una circostanza che inevitabilmente potrebbe provocare qualche imbarazzo. La stessa Schlein “non è in grado di sapere quali armi invierà il governo Meloni in Ucraina dietro richiesta del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. L’invio di queste armi è secretato - ha precisato Orsini -. Schlein non potrà nemmeno controllare quello che accadrà a breve dal momento che sembra esserci un nuovo invio di armi ogni due mesi”.

Secondo l’analisi del professor Orsini, il secondo problema che presto potrebbe abbattersi su Elly Schlein, è l’intesa tra PD e M5S. Giuseppe Conte ha infatti ribadito il no dei 5 Stelle all’invio di armi in Ucraina. “Con il passare dei mesi la guerra in Ucraina peggiorerà” e causerà l’inasprimento dei rapporti tra i due partiti politici. Una possibilità - relativa all’escalation militare in Ucraina -, già preannunciata da Orsini durante il suo intervento a #cartabianca: “La Russia sta ammassando al confine con l'Ucraina: aerei da guerra, elicotteri da combattimento e carri armati di ultima generazione. Dovremmo essere consapevoli del fatto che non abbiamo visto ancora nulla in termini di morte e devastazione”.

Infine - ha concluso Orsini - Elly Schlein ha qualche problema anche con la parola pace”. Il professore e sociologo Alessandro Orsini ha infatti sottolineato come, spesso e in modo paradossale, “si eserciti ‘violenza’ sulla parola pace”. Orsini ha proseguito precisando che le sue critiche sono indirizzate solo ed esclusivamente alle scelte che Schlein ha avuto in riferimento alla politica internazionale, scelte perfettamente coerenti con la politica di guerra del blocco occidentale che, in riferimento all’Ucraina, “Schlein appoggia e sostiene”. E ancora: “La Schlein ha fatto una scelta furba - ha proseguito Orsini -. Prima ha votato per l’invio delle armi per i prossimi dodici mesi, poi ha parlato di pace sostenendo che occorre diplomazia. Una mossa - ha spiegato Orsini - per far passare in secondo piano il fatto che si è allineata alle politiche di guerra portate avanti dal blocco occidentale.” - prosegue - “Sapete cosa distingue Elly Schlein da Guido Crosetto (attuale Ministro della difesa, ndr), Joe Biden, oppure da Jens Stoltenberg (Segretario generale della NATO, ndr) rispetto alla guerra in Ucraina? Assolutamente niente - ha ribadito Orsini -. Probabilmente, Schlein ha pensato: ‘Forse, contrariamente a Biden e Stoltenberg, se dico che bisogna investire nella diplomazia, la gente ci casca’”.

Intanto, la tesi del professor Orsini sembra trovare conferma anche nei risultati del sondaggio che ha eseguito “Supermedia YouTrend/Agi”. Il recente sondaggio, insieme all’effetto Elly Schlein, alla resurrezione del PD e alle prime crepe nel roseo periodo di FI, ha fotografato sostanziali cambiamenti nelle intenzioni di voto degli elettori. Cambiamenti che avrebbero spinto a +2% il Partito Democratico, -1,2% i Fratelli d’Italia e -1,1% il Movimento 5 Stelle.

Insomma, ascoltando le parole di Orsini e osservando i risultati relativi al sondaggio di YouTrend, ancora una volta e con inevitabile impudenza, ritorna alla mente quanto pronunciato da chi, come Giulio Andreotti, di politica se ne intendeva: “A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

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