Il Comandante delle forze di terra ucraine: “La Wagner avanza in diverse direzioni”. Vie di rifornimento a rischio
Non si ferma la mattanza per controllare una delle città più strategiche del Donbass: Bakhmut, oramai ridotta ad un immenso cimitero di rovine e cunicoli sotterranei senza fine. Entrambe le parti in conflitto parlano di feroci combattimenti per conquistare il centro dell’insediamento.
Secondo il comandante delle forze di terra ucraine, Alexander Syrsky la situazione sulla linea di contatto nell’area di Artemovsk (Bakhmut) rimane difficile:
"I distaccamenti d'assalto di Wagner stanno avanzando in diverse direzioni, cercando di sfondare le difese delle nostre truppe e avanzare verso le regioni centrali della città", sostiene Syrsky, citato dal canale Military Media Center.
Dall’altra parte della barricata, il fondatore del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin descrive uno scenario altrettanto tortuoso per le truppe di Mosca in avanzata.
"La situazione è difficile. (...) Più siamo vicini al centro della città, più dure sono le battaglie, più l'artiglieria lavora su di noi, più carri armati. Gli ucraini accumulano riserve infinite, ma stiamo andando avanti", riporta Prigozhin sul suo canale Telegram.
Domenica pomeriggio, il comandante di una delle unità delle Forze armate ucraine, Denis Yaroslavsky, ha dichiarato in onda su Espresso Tv che le truppe ucraine ad Artemovsk rischiano di trovarsi in un'altra sacca, come accaduto a Debaltseve nel 2015.
Ora si combatte senza sosta strada per strada, il corrispondente militare "Brussinf" ha riferito che nelle ultime ore i gruppi d'assalto “dell'orchestra" sarebbero anche entrati nei tunnel sotterranei dell’Artyomovsky Metal Processing Plant (AZOM), facendosi strada nella miniera con combattimenti che si spingono nelle viscere della terra, fino a 320 metri di profondità.
Il 10 marzo le truppe Wagner hanno fatto irruzione nell'impianto di lavorazione dei metalli di Artyomovsk da nord e lanciato un attacco in direzione di un complesso di edifici industriali e una rete di cunicoli che si spingono sotto terra per dozzine di piani.
Un combattente del gruppo di mercenari russi, intervistato da Ria Novosti afferma che forze di Mosca sono prossime a tagliare le vie di rifornimento delle forze armate ucraine che partono dal vicino insediamento di Chasov Yar.
"La più grande minaccia per le forze armate dell'Ucraina è ora sui fianchi nord e sud-ovest della difesa della città. I piani dei russi di riunirsi in due gruppi (nord e sud-ovest) a Khromovo sono visibili più chiaramente e ciò significherà l'accerchiamento completo della città", comunicano gli esperti militari di Kiev.
Il bilancio delle vittime da entrambe le parti appare drammatico: le agenzie di intelligence occidentali stimano che la Russia abbia subito 20-30.000 caduti per prendere Bakhmut, mentre migliaia di post sui social media dedicati ai morti dell'Ucraina indicano che anche le perdite dell'Ucraina sono elevate. Secondo un rapporto del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, nel solo mese di febbraio Kiev avrebbe perso fino a 11.000 soldati.
Per il Wall Street Journal il crescente logoramento delle truppe ucraine a Bakhmut è imputabile ai problemi legati alla consegna delle munizioni e la rimozione dei feriti.
“Le truppe ucraine stanno subendo pesanti perdite a Bakhmut (Artemovsk), soprattutto ora, che le strade asfaltate per il trasporto di munizioni e l'evacuazione dei feriti non sono più disponibili e le strade sterrate alternative sono impraticabili a causa del fango per molti veicoli a ruote", scrive il quotidiano.
Nonostante l’entità delle milizie falcidiate dai combattimenti si faccia sempre più drammatica, per la leadership ucraina non possono esistere tentennamenti nel perseguire il mantenimento delle posizioni.
Il ministro degli esteri ucraino ha affermato che l'Ucraina continuerà a difendere Bakhmut.
“Se ci ritirassimo da Bakhmut, cosa cambierebbe? La Russia prenderebbe Bakhmut e poi continuerebbe la sua offensiva contro Chasiv Yar, quindi ogni città dietro Bakhmut potrebbe subire la stessa sorte", ha affermato Dmytro Kuleba senza dare risposte su quanto tempo le forze ucraine potrebbero ancora resistere.
Sono diversi gli esperti militari che hanno messo in dubbio il senso di continuare a tenere la città, ma secondo lo stesso comandante, Oleksandr Syrsky, ciò contribuirà a guadagnare tempo in preparazione dell'imminente controffensiva.
Come riportato recentemente da El Pais, la cattura di questo insediamento non solo darebbe ai combattenti russi un raro vantaggio sul campo di battaglia dopo mesi di battute d'arresto, ma potrebbe interrompere le linee di rifornimento dell'Ucraina e consentire alle forze del Cremlino di proseguire verso altre roccaforti ucraine nella provincia di Donetsk.
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