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Il professor Orsini a #Cartabianca: “Cina e Russia unite dall’imperialismo della Casa Bianca. Serve trattativa di pace”

Se la Russia venisse sconfitta sul campo Ucraino, per la Cina, sarebbe un disastro geopolitico”. Con queste parole il professor Alessandro Orsini, ospite della trasmissione di Rai 3 “#cartabianca”, ha spiegato le ‘circostanze’ che allontanano sempre di più la Cina dagli Stati Uniti e incoraggiano i rapporti tra Mosca e Pechino. “Stati Uniti e Cina hanno i rapporti tipici di due Stati che si odiano mentre si organizzano per massacrarsi a vicenda. Io ho sempre parlato del ‘genio strategico’ di Joe Biden e dei vantaggi per gli Stati Uniti dovuti alla guerra in Ucraina, come la separazione della Russia dall’Europa e la sottrazione di potenziali clienti utili alla vendita del gas e del petrolio russo. Tuttavia - ha proseguito Orsini -, vi sono anche ricadute negative che il ‘genio’ di Biden non può controllare, tra questi, l’avvicinamento tra Russia e Cina. Oltretutto, a Pechino sostengono che la causa profonda della guerra in Ucraina risiede nell’espansione della Nato mentre, sempre a Pechino, tendono ad associare la crisi in Ucraina a quella di Taiwan; entrambe unite dalla vocazione imperialistica della Casa Bianca”.
Nei rapporti di forza che determinano il conflitto in Ucraina e stanno massacrando non solo i soldati ma anche i civili, “portiamo avanti questa guerra sapendo che se non finirà con uno scontro nucleare oppure con la terza guerra mondiale, finirà con una cessione territoriale in favore della Russia”. Una circostanza probabilmente chiara anche al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che potrebbe inviare in Ucraina gli aerei militari F-16 nel caso in cui Putin dovesse avanzare sul campo di battaglia. “A mio giudizio - ha spiegato Orsini - Biden potrebbe inviare gli F-16 se la Russia dovesse riuscire ad avanzare fino a superare i confini del Donbass”.
Il professor Alessandro Orsini ha anche ribadito che le parole da lui pronunciate dall’inizio del conflitto in Ucraina - parole che hanno innescato non poche polemiche e clamore mediatico -, purtroppo, hanno restituito gli effetti reali della potenza militare russa. “In passato ho detto: ‘Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la stessa, ne lancerà dieci contro l’Ucraina’. Tutto questo purtroppo è accaduto - ha precisato Orsini -. Ora la Russia sta ammassando al confine con l'Ucraina: aerei da guerra, elicotteri da combattimento e carri armati di ultima generazione. Dovremmo essere consapevoli del fatto che non abbiamo visto ancora nulla in termini di morte e devastazione".
Le parole di Orsini a “#cartabianca”, oltre a preannunciare parte di quello che sarebbe accaduto poche ore dopo il suo intervento, quando, durante la notte - ha reso noto Ansa -, intensi bombardamenti russi hanno scosso pesantemente l'Ucraina arrivando a colpire anche Kiev e la centrale nucleare di Zaporizhzhia, evidenziano anche la necessità di dover avviare dei negoziati di pace che escludano la ‘supremae maiestatis’ voluta dall’occidente e dai suoi media. “Si vuol far credere all’opinione pubblica che una trattativa dipenda soltanto da Zelensky, questo non è vero. La Russia, per fermare questa guerra, non vuole solo concessioni da Zelensky ma anche da Stati Uniti e Unione Europea. Tra queste concessioni potrebbe esserci la richiesta di allontanare la Nato dalla Georgia (Paese confinante con la Russia, ndr), dall'Ucraina e fermare l’ingresso della Finlandia nella Nato. Tutte richieste che, in realtà - ha sottolineato Orsini -, non dipendono da Zelensky”.

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