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Circa duecento persone hanno assistito allo spettacolo di denuncia organizzato da alcuni collettivi giovanili: “Vogliamo pace su tutte le frontiere”

Danza, recitazione, spettacolo, musica e tanta, tanta denuncia. E’ questa la formula che ha portato un gruppo dei giovami artisti e associazioni umanitarie alla realizzazione ieri, in piazza Duomo a Milano, di un evento straordinario dedicato alla pace e al contrasto alle mafie. L’iniziativa è stata intitolata “L’arte è pace, la guerra è cosa vostra”. Un chiaro messaggio contro la guerra nel mondo, soprattutto quella in corso in Ucraina, e al ripudio della mafia. Ma anche un inno alla vita, alla bellezza, perché “la bellezza è giustizia” come diceva la grande fotografa Letizia Battaglia. Mentre la guerra è tutto ciò che di immondo possa arrivare a creare l’uomo.





“La guerra rimane il più grande fallimento umano”, si legge su uno dei cartelloni sollevati dai partecipanti ai piedi del duomo. Lo spettacolo è iniziato proprio così, con un valzer di cartelloni, di slogan contro i conflitti. “Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come l’ha trovato”, si legge.


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E ancora: “Nessuno ha vinto l’ultima guerra, nessuno vincerà la prossima”. Un riferimento, questo, alla terza guerra mondiale che potrebbe presto innescarsi con il conflitto in Ucraina, proprio come avvertiva il compianto giornalista Giulietto Chiesa le cui parole sono riecheggiate ieri con una sua intervista (vista da oltre un milione di persone) proiettata dal maxi schermo installato in piazza.


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Scrosciante l’applauso dei presenti e dei curiosi (diverse centinaia) avvicinatisi al terminare delle parole di Chiesa alle quali è seguita la canzone trap, “Trema”, di Alieno, accompagnato dalla splendida voce di Chiara Lautieri, sugli effetti disastrosi delle guerre sui civili. Nel frattempo nella scena è entrata, in silenzio, Francesca Mugoni che ha iniziato a dipingere su tela sintetica con la tecnica della velatura multidimensionale. Una pittura durata il tempo dell'intero spettacolo dal quale la giovane ha colto emozioni e sensazioni che ha poi rappresentato sul suo dipinto. Quindi è stata la volta di un'altra canzone, “Time”, brano storico dei Pink Floyd, che il gruppo “Saras”, composti da chitarra, basso, batteria e voce di Simone Piovani, hanno arrangiato. E quindi l’intervento di Francesco Ciotti, giovane collaboratore della rivista ANTIMAFIADuemila, che ha fatto un quadro generale sulla guerra in Ucraina.


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Il caporedattore di ANTIMAFIADuemila, Aaron Pettinari


E’ passato un anno da quel fatidico giorno che ha dato inizio ad un conflitto che sta dilaniando il continente europeo. La propaganda in cui siamo immersi ci dice che la guerra è l’unica soluzione di pace”, ha esordito. “L’informazione che ci viene fornita ogni giorno evoca un solo nemico da abbattere con la stessa moneta del sangue. Mentre la realtà è che questo conflitto ha responsabilità da entrambe le parti, sia russe che ucraine”, ha detto chiarendo l’imparzialità dell’iniziativa. “Non siamo né con Vladimir Putin, né con la NATO. Siamo dalla parte del pensiero critico, il vero alleato della pace”, ha affermato.


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Ciotti ha quindi ricordato il colpo di Stato in Ucraina organizzato dagli Stati Uniti nel 2014, la persecuzione dei russofoni in Donbass da parte del governo di Kiev ma anche i crimini russi che stanno avvenendo in questi mesi. “Allo stato attuale sono otto milioni i profughi ucraini, di cui l’85% rappresentato da donne in condizioni di precarietà”. Il giovane ha rappresentato lo spirito pacifista dell’evento: “Pretendiamo l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e l’uscita dell’Italia dalla NATO” perché siamo “alle soglie della terza guerra mondiale”.


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Marco Procopio, attivista


Quindi è stato il turno dell’atto sulla resistenza antifascista in Italia, scritto e interpretato da David Marchi e Chiara Lautieri. Interventi ed esibizioni artistiche vengono intervallate da Aaron Pettinari, capo redattore di ANTIMAFIADuemila, che ha moderato l’intera serata. Dopo il monologo è stata la volta della testimonianza di Marco Procopio, ex volontario di Emergency del compianto Gino Strada.


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E poi del VIDEO INTERVENTO del direttore di ANTIMAFIADuemila Giorgio Bongiovanni, che ha ribadito il ripudio della guerra, ha parlato del conflitto in Ucraina, delle politiche bellicistiche della NATO che hanno scatenato l’intervento di Vladimir Putin perché venuta meno la promessa fatta dalla NATO a Michail Gorbacev nel periodo della caduta del Muro di Berlino sul non allargarsi verso Mosca. Dopo un primo video incentrato sulla guerra, in piazza Duomo è stato proiettato un secondo video in cui Bongiovanni ha parlato di mafia.


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Due temi in realtà “non così distanti tra loro”, ha precisato Pettinari. Bongiovanni ha parlato dell’arresto del boss stragista latitante Matteo Messina Denaro, della trattativa di Cosa Nostra con pezzi di Stato, della legislazione antimafia, sempre più depotenziata sulla scia della normalizzazione politica e sociale di questa realtà criminale in Italia e in Europa.


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La band dei Saras


Dopo i due filmati i “Saras”, accompagnati dal violino Andrés Gonzales, dalla batteria Giovanni Battista Capanna Piscè e dalle voci di Lesmas, Alieno, Chiara Lautieri e Stella di Toma, sono tornati a imbracciare gli strumenti per suonare il loro cavallo di battaglia “Sangue e falsità”. Anche in quest’occasione la folla ha applaudito con vigore questo scambio armonico tra denuncia ed esibizioni artistiche. Nonché la bravura di questi giovani performers. Finito il brano, il violino Andrés Gonzales, giovane messicano che studia conservatorio a Milano, si è staccato dalla band per avvicinarsi al microfono e recitare il suo monologo incentrato sempre sull’antifascismo.


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Il microfono viene quindi lasciato a Lesmas e Chiara per il brano “Finirà” al quale è seguito l’intervento di Maura D’Angiolillo, sulla crisi ambientale, che, ha spiegato, “hanno molto in comune con guerre e mafie dalle quali in pochi ne traggono guadagni ma tutti ne pagano le conseguenze”. Come tutti stanno pagando le conseguenze del mercato, del neoliberismo, delle politiche monetarie occidentali, fautrici di disugliaglianze e povertà, come ha poi spiegato Francesco Piras, giovane esperto di economia.


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Quindi i Saras sono tornati protagonisti della scena con il brano “Tornerà” che ha aperto il video di Margherita Furlan, direttrice di Casa del Sole Tv e storica spalla di Giulietto Chiesa, che ha parlato, per l’occasione, del decadimento politico e culturale del vecchio Continente e delle nuove alleanze del BRICS, unica alleanza in grado di porre freno all’imperialismo statunitense. “In questo momento milioni, forse miliardi di persone cominciano a percepire che stiamo entrando in un mondo nuovo. Il mondo in cui vivevamo prima era un mondo impazzito, l’unico mondo possibile. Ma non era così, era solo il più comodo”, ha affermato.


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Io penso che sia arrivato il momento di alzare la testa e la schiena. Chiediamo che si levi un solo grido: pace su tutte le frontiere”. E proprio con la parola “pace” è stata messa in scena l’ultima performance artistica raffigurante il “Guernica”, il capolavoro realizzato da Pablo Picasso nel 1937 in onore alle vittime dei bombardamenti sulla cittadina basca ad opera dei nazisti. Il “Guernica” è stato raffigurato con dei pannelli installati sulla piazza davanti ai quali si è svolta la performance degli artisti che hanno emulato gli squarci più suggestivi dell’opera spagnola.


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Da chi alzava la lampada elettrica, che raffigura l’occhio di Dio che dall’alto giudica la miseria dell’umanità, al fiore, impugnato da un bambino, simbolo di speranza in mezzo a una tragedia che si consuma. Quindi il messaggio finale: “L’arte non verrà soffocata da questa coltre di atrocità, l’arte arriverà al cuore di ogni uomo e ogni donna per risvegliarli dal torpore che li sta portando alla devastazione”.


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Foto © Paolo Bassani

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