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Il procuratore di Catanzaro presenta il suo ultimo libro "Fuori dai confini" e spiega il 'disastro' che ha investito giustizia e informazione

Ho sentito un sacco di sciocchezze dal ministro Nordio. Lui parla spesso di cose che oggi non esistono, forse avevano un minimo di fondatezza dieci anni fa”. Con queste parole, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, sabato 18 febbraio a Girifalco, durante la presentazione del suo ultimo libro “Fuori dai confini. La ‘Ndrangheta nel mondo”, scritto insieme al giornalista Antonio Nicaso, non ha usato mezzi termini per commentare la direzione intrapresa sulla giustizia dall’attuale governo. “Il ministro forse non sa che con la riforma Orlando i giornalisti sono impossibilitati a trascrivere le intercettazioni. Oggi è impossibile fare il giornalista di cronaca e la collettività non riesce a capire cosa è accaduto sul territorio. Le intercettazioni sono importanti per conoscere, ad esempio, i ritrovi dei mafiosi. Per il ministro, invece, questo pare irrilevante - ha ribadito Gratteri -. Oggi i narcotrafficanti sono in grado di farsi costruire delle piattaforme di comunicazione sofisticate: finora ne sono state scoperte cinque con all’interno milioni di conversazioni. Il futuro è investire milioni di euro su questi mezzi di comunicazione, ma i governi che si sono succeduti negli ultimi anni se ne sono fregati. Il ‘troppo’ non è nelle intercettazioni ma in altre spese - ha proseguito Nicola Gratteri -, ad esempio le migliaia di appartamenti in affitto che il ministero di Giustizia paga con caserme vuote a pochi metri di distanza. A Catanzaro quattro anni fa pagavamo quasi due milioni di euro di affitto, ora solo 10mila euro al mese. Fra qualche mese ci trasferiremo a Palazzo Alemanno e Catanzaro diventerà l’unica città d’Italia a non pagare un singolo euro di affitto”.
Parlando di un’Italia sempre meno rilevante sul piano internazionale, Gratteri, ha ribadito le capacità, anche in tema di lotta alla mafia, che dovrebbero essere prese seriamente in considerazione fuori dai confini del Bel Paese. “L’Italia ha quattro mafie, una legislazione antimafia molto evoluta e una polizia giudiziaria di alto livello. Ma le più grandi agenzie internazionali che coordinano le indagini nel mondo sono tutte in Olanda - ha sottolineato Gratteri -. La vicenda dell’agenzia del farmaco europea ospitata dall’Olanda, inoltre, è significativa di quanto poco l’Italia conti nel panorama continentale. Non riusciamo a beccarne una”.
Infine, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ha anche ricordato come attraverso la riforma della giustizia Cartabia, il ‘disastro italiano’ si sia abbattuto anche sull’informazione attraverso “norme che limiterebbero il diritto di cronaca”.
Nei giorni in cui si è discusso di questa riforma in Parlamento - ha ricordato Gratteri -, mi risulta che l’ordine nazionale dei giornalisti e il sindacato dei giornalisti siano stati invitati al dibattito. Uno ha risposto che non aveva tempo, l’altro che non aveva avuto modo di studiare per bene la riforma. Tutto questo ha portato a un silenzio assordante. La storia ci insegna che il potere non può essere controllato perché non vuole che si sappiano le informazioni”.

Fonte: Calabria 7

Foto © Imagoeconomica

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