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Grande interesse sul web per le domande insolute dietro la cattura del boss

Continua a salire il numero di visualizzazioni del terzo episodio di "A tu per tu..." sul nostro canale YouTube che ha avuto come ospite Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo ed oggi avvocato, per commentare ciò che è avvenuto a due settimane dall'arresto del boss trapanese Matteo Messina Denaro. Un grande risultato, indubbiamente, che non comporta però la fine della battaglia contro Cosa nostra, come ha sottolineato a più riprese nel video. Un’intervista di mezz'ora condotta dal nostro Caporedattore Aaron Pettinari in cui l'ex magistrato ha fatto un'analisi a 360° gradi sull'arresto dell'ex superlatitante di Cosa nostra.

"Matteo Messina Denaro conosce i misteri della stagione, non solo di Riina ma anche di Provenzano - ha detto l'ex pm -. Lui è stato abile ad essere l'uomo più vicino a Riina e poi l'uomo più vicino a Provenzano. Lui conosce i misteri della trasformazione della mafia: la mafia stragista, quella della trattativa e poi quella del business. Lui è il principale artefice di questa trasformazione nella mafia del business, oltre Provenzano. Conosce dove, come e quando sono state riciclate le ricchezze di Cosa nostra e conosce tutte queste cose, è il custode di segreti terribili che da una parte, se raccontasse la verità, potrebbe far tremare tutti i palazzi delle istituzioni del Paese. Dall'altra ha un potenziale strumento di ricatto".

Particolarmente importante è quanto ha affermato Ingroia in merito al ruolo dei Graviano. "Dopo la trattativa Cosa nostra attende delle risposte. Negli anni fatti vari tentativi di allentamento sulle carceri, ma non abbastanza per Graviano e per l'interesse di chi è finito in carcere e che rischia di morire in carcere all'ergastolo come è accaduto con Riina e Provenzano. Lui è il regista di questa operazione, anche dell'arresto di Messina Denaro. Diranno che sono il solito complottista, ma basta guardare alcuni atteggiamenti e alcuni fatti che sono avvenuti", ha detto l'ex magistrato. Un'intervista che, nonostante sia passato un mese dalla cattura del boss trapanese, si rivela più che mai attuale come testimonia l'interesse del pubblico sul web che ha raggiunto quota 210mila visualizzazioni. Insomma, un video importante che, oltre al risultato, ha il merito di informare correttamente il pubblico sulla cattura dell'ultimo stragista di Cosa nostra in un momento storico in cui - a pié sospinto - sta passando l'idea che la mafia sia finita, quando invece non è così.

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