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Proseguono le indagini dei pm di Firenze su mandanti esterni delle stragi

Il gelataio di Omegna, Salvatore Baiardo, ha raccontato davanti ai pm di Firenze, i procuratori aggiunti Luca Tescaroli e Luca Turco, di aver accompagnato, nei primi anni novanta, Giuseppe Graviano a un incontro importante all’hotel Quark, nella periferia sud di Milano. Secondo, ‘Il Fatto Quotidiano’, Baiardo avrebbe raccontato che a quell’incontro erano presenti Paolo e Silvio Berlusconi ma, il gelataio di Omegna, non avrebbe ascoltato di cosa avrebbero parlato.
Il condizionale è d’obbligo dato che tali dichiarazioni provengono da un soggetto che non è un collaboratore di giustizia.
La circostanza, inoltre, era già stata smentita dai legali dell’ex premier.
L'hotel Quark, ricordiamo, non è un luogo qualunque: è il posto in cui Giuseppe Graviano, il giorno del suo arresto, il 27 gennaio del 1994, aveva dato appuntamento a un suo favoreggiatore che era salito da Palermo per portare il figlio calciatore a fare un provino nelle giovanili del Milan. Proprio seguendo lui i carabinieri, guidati dall’allora capitano e ora generale Andrea Brancadoro, erano riusciti ad arrestare Giuseppe e Filippo Graviano nel ristorante di via Procaccini, Gigi il cacciatore.
Sempre secondo le dichiarazioni - da riscontrare - di Giuseppe Graviano si sarebbe svolto, negli anni ‘80, il primo incontro del futuro boss con Silvio Berlusconi. Graviano sarebbe andato a incontrare Berlusconi, a suo dire, con il cugino Salvatore insieme al nonno materno Filippo Quartararo che aveva – a detta sempre del boss – investito nei primi cantieri milanesi del Cavaliere negli anni ‘70. Anche queste dichiarazioni sono state smentite dai legali di Silvio Berlusconi.


baiardo giletti int


L’incontro con Paolo Berlusconi
Nel 2011 Salvatore Baiardo avrebbe avuto un incontro a Milano con Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier: "Era nella sua sede de ‘Il Giornale’. Era andato a pranzare ed io ho detto non disturbatelo. Ho consegnato i documenti e mi hanno detto: 'il signor Paolo Berlusconi appena finisce la farà chiamare'" aveva detto Baiardo durante la trasmissione 'Non è l'Arena'.
Motivo? Era alla ricerca di un lavoro, avrebbe riferito Baiardo ai pm della Dda di Firenze titolari dell'inchiesta sui presunti mandanti esterni delle stragi del 1993 che vede tra gli indagati Silvio Berlusconi e
Marcello Dell’Utri.
Secondo ‘il Fatto Quotidiano' proprio per capire perché Paolo Berlusconi (non indagato) avesse ricevuto nel 2011 Baiardo i pm hanno chiesto all’ex gelataio se lo conoscesse già. E' a quel punto che, a differenza di quel che ha detto in tv, dove ha negato una precedente conoscenza, ha spiegato di averlo già incontrato. Tale incontro, precisiamo, era stato negato dal legale dei fratelli Berlusconi, Niccolò Ghedini, nel 2018, quattro anni prima di morire.
I magistrati fiorentini, nell'ambito di accertamenti svolti nel 2020 per l'incontro del 2011, hanno cercato di sentire Paolo Berlusconi, il quale si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere in quanto familiare di un indagato. Presi a verbale invece due poliziotti che erano nel dispositivo di tutela di Paolo Berlusconi a Milano nel 2011. In particolare, aveva raccontato Lirio Abbate su 'Repubblica', i procuratori aggiunti di Firenze avevano sentito il 24 luglio 2020 l'agente Domenico Giancane, il quale avrebbe ricordato che nel 2011 il fratello dell'allora premier avrebbe incontrato Baiardo. L’ex agente Giancane aveva riferito che “un giorno in occasione di una pausa pranzo del dottor Paolo Berlusconi mentre lui si trovava insieme ad altre persone all’interno di un ristorante, un uomo con un cappello strano e una donna un po’ appariscente con i capelli biondi si avvicinarono a noi che eravamo all’esterno del ristorante e l’uomo, avuta da noi conferma che eravamo a tutela di Paolo Berlusconi, chiese di incontrarlo dicendo che voleva riferire circostanze importanti relative al fratello Silvio Berlusconi”. A quel punto Giancane aveva riferito a Paolo, secondo il racconto detto ai pm fiorentini “di farlo tornare in ufficio dopo un’ora e mezza. Non dissi al dottore il nome della persona...ed escludo che Paolo Berlusconi possa aver visto da lontano la persona. Ed in effetti questa persona tempo dopo si è ripresentata; dopo averlo identificato salii nell’ufficio del dottor Berlusconi e, dalla finestra, feci vedere lui la persona che era per strada; egli mi fece capire che non lo conosceva. Dopo il colloquio tra la persona e il dottore Berlusconi vidi lo stesso turbato; egli mi disse, per quanto mi ricordo, una frase del tipo: ‘Mimmo tu sei testimone, questa persona è venuta a dire cose che riguardano mio fratello per screditarlo’”. Leggermente diverso il ricordo dell’altro agente sentito a luglio del 2020 dai pm. L’ex agente di scorta Salvatore Tassone ha precisato che Paolo Berlusconivide la persona e acconsentì”. Una cosa singolare perché dai suoi ricordi è stato “l’unico caso accaduto” poiché i soggetti che volevano parlare con il fratello dell'ex premiere venivano, nella maggior parte dei casi, respinti. Tassone ha ricordato che il ristorante era in via Santa Maria Segreta, a due passi da ‘Il Giornale’.
L’incontro, grazie a queste due testimonianze, per i pm fiorentini è accertato. Ora il punto da chiarire è il senso del colloquio tra il fratello dell’allora premier e un condannato per favoreggiamento dei boss responsabili delle stragi del 1992 e 1993, i capi mafia Filippo e Giuseppe Graviano.

La telefonata a Palazzo Chigi
Baiardo avrebbe raccontato anche di avere telefonato a Palazzo Chigi quando Berlusconi era presidente del Consiglio, prima di incontrare il fratello nella sede de 'Il Giornale'.
Questo tentativo, come riportato sempre da ‘Il Fatto Quotidiano’, non andò bene ma i pm di Firenze hanno cercato riscontro a questa affermazione, irrilevante penalmente, scoprendo che nei tabulati del telefonino in uso a Baiardo nel 2011 c’è traccia di una telefonata al centralino di Palazzo Chigi avvenuta il 3 febbraio 2011, undici giorni prima dell’incontro con Paolo Berlusconi a Milano.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

In foto di copertina: Paolo e Silvio Berlusconi © Imagoeconomica

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