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Il Pontefice di ritorno dallo storico viaggio in Congo: "Vendita delle armi è la peste più grande del mondo"

Papa Francesco, di ritorno dal viaggio in Repubblica Democratica del Congo e dal Sud Sudan, ha parlato di armi. "Oggi credo che nel mondo questa sia la peste, la peste più grande, l'affare: la vendita delle armi". Queste le parole di Bergoglio: "Qualcuno mi diceva che se non si vendessero le armi per un anno, finirebbe la fame nel mondo". La vendita delle armi è ai massimi e "non solo nelle grandi potenze", ha ribadito il Papa. Riferendosi ai Paesi visitati, ha affermato: "questa povera gente, disseminano la guerra dentro, è crudele e gli dicono 'vai alla guerra' e gli danno delle armi perché dietro ci sono degli interessi soprattutto economici". "Ma ero in dialogo - ha ricordato -, anzi il secondo giorno della guerra sono andato all'ambasciata russa a dire che volevo andare a Mosca a parlare con Putin, a patto che ci fosse una piccola finestrina per negoziare. Poi il ministro Lavrov mi ha risposto che valutava bene questo ma 'vediamo più avanti'". "Quel gesto è un gesto che ho pensato, 'lo faccio per lui' (per Putin, ndr). Ma il gesto dell'incontro 2019 non so come è successo, non è stato pensato e le cose che non sono state pensate tu non puoi ripeterle, è lo Spirito che ti porta lì, non si può spiegare, punto. E io anche l'ho dimenticato. È stato un servizio, sono stato strumento di qualche impulso interiore, non una cosa pianificata". Bergoglio però ha sottolineato che la guerra in Ucraina, non è la sola: "Oggi siamo a questo punto, ma non è l'unica guerra, io vorrei fare giustizia: da dodici-tredici anni la Siria è in guerra, da più di dieci anni lo Yemen è in guerra; pensa al Myamar, alla povera gente Rohingya che gira il mondo perché sono stati cacciati via dalla propria patria. Dappertutto, nell'America Latina, quanti focolai di guerra ci sono!". "Sì, ci sono guerre più importanti per il rumore che fanno, ma, non so, tutto il mondo è in guerra, e in autodistruzione".
Sulla scelta dei viaggi Bergoglio ha precisato di aver scelto "di visitare i paesi più piccoli dell'Europa". "Diranno: 'Ma è andato in Francia', no, sono andato a Strasburgo; andrò a Marsiglia, non in Francia". La scelta è quindi sui Paesi più piccoli, "per conoscere un po' l'Europa nascosta, l'Europa che ha tanta cultura ma non è conosciuta. Per accompagnare Paesi, per esempio l'Albania, che è stato il primo, che è il Paese che ha sofferto la dittatura più crudele, più crudele, della storia. Poi la scelta mia è questa: cercare di non cadere io nella globalizzazione dell'indifferenza".





Il Papa è tornato sul tema dell'omosessualità sottolineando che "condannare" queste persone "è peccato". "Le persone di tendenza omosessuale sono figli di Dio, Dio gli vuole bene, Dio li accompagna". "Non sto parlando dei gruppi ma delle persone", "le lobby sono un'altra cosa, io sto parlando delle persone". Nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal Sud Sudan, il Papa ha ribadito che "la criminalizzazione dell'omosessualità è un problema da non lasciar passare". Poi ha concluso: "Nel catechismo della Chiesa cattolica c'è una frase: non vanno marginalizzati". L'aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato poi all'aeroporto di Fiumicino.

La morte di Benedetto XVI
Credo che la morte di Benedetto sia stata strumentalizzata da gente che vuole portare acqua al proprio mulino. E quelli che strumentalizzano una persona così brava, così di Dio, quasi direi un santo padre della Chiesa, direi che è gente non etica, è gente di partito non di Chiesa... si vede in ogni parte, la tendenza a fare di posizioni teologiche dei partiti. Queste cose cadranno da sole, o se non cadranno, andranno avanti come tante volte è accaduto nella storia della Chiesa. Ho voluto dire chiaramente chi era Papa Benedetto, non era un amareggiato” ha detto Papa Francesco.
Su questo punto, – ha affermato il pontefice – vorrei dire che ho potuto parlare di tutto con Papa Benedetto. (anche per, ndr) cambiare opinione. Lui sempre era al mio fianco, appoggiando e se aveva qualche difficoltà, me la diceva e parlavamo. Non c’erano problemi. Una volta che io ho parlato del matrimonio delle persone omosessuali, del fatto che il matrimonio è un sacramento e che noi non possiamo fare un sacramento, ma che c’è una possibilità di assicurare i beni tramite la legge civile, che è cominciata in Francia… qualsiasi persona può fare una unione civile, non necessariamente di coppia. Le vecchiette che sono in pensione ad esempio… perché si possono guadagnare tante cose. Una persona che si crede un grande teologo, tramite un amico di Papa Benedetto, è andato da lui e ha fatto la denuncia contro di me. Benedetto non si è spaventato, ha chiamato quattro cardinali teologi di primo livello e ha detto: spiegatemi questo e loro lo hanno spiegato. E così è finita la storia. È un aneddoto per vedere come si muoveva Benedetto quando c’era una denuncia. Alcune storie che si dicono, che Benedetto era amareggiato per quello che ha fatto il nuovo Papa, sono storie da ‘telefono senza fili’. Benedetto anzi io l’ho consultato per alcune decisioni da prendere. E lui era d’accordo. Era d’accordo”.
(Prima pubblicazione: 06-02-2023)

Foto © Imagoeconomica

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