L’ex ambasciatore statunitense alla Nato: “L’invio dei tank può essere la svolta”
Un nuovo rullo dei tamburi di guerra sta tuonando in tutta Europa. Con la decisione tedesca di inviare in Ucraina i carri armati Leopard, annunciata ieri dal portavoce del governo Steffen Hebestreit, il conflitto assume sempre più le caratteristiche di una battaglia campale tra il vecchio continente e la Russia, in uno scenario che non si vedeva dai tempi della seconda guerra mondiale.
La gravità della situazione è ancora più accentuata dalla prospettiva di una sconfitta militare del nemico. “L’invio dei tank può essere la svolta”, ha affermato l’ex ambasciatore statunitense alla Nato, Kurt Volker, intervistato dal quotidiano La Repubblica, asserendo che la fornitura dei blindati potrebbe addirittura porre Kiev in condizione di vincere la guerra.
"Primo, tutti anticipano che i russi tenteranno una grande offensiva in primavera. Non credo andrà bene, ma ci proveranno. Perciò i carri aiuteranno gli ucraini a respingerla. Secondo Kiev vuole andare alla controffensiva, tra primavera ed estate, per tagliare il corridoio di terra che mette in comunicazione i territori occupati dalla Russia e la Crimea. Punta su Mariupol, Azov, e magari riprendere più posizioni nel Donbass. Ha bisogno di armamenti pesanti per farlo. Terzo, la gente è preoccupata che se la guerra durerà a lungo, diventerà più difficile sostenere i finanziamenti. Perciò c’è la sensazione di dover aiutare gli ucraini a ottenere presto una svolta”, ha affermato Volker con sereno ottimismo sugli esiti della guerra.
Parole inquietanti che si sommano alle promesse del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, annunciate al World Economic Forum di Davos, di impadronirsi della Crimea se l'Occidente avesse fornito armi pesanti. Un’istanza a cui il Pentagono ha subito dato assenso, dando il via libera per attacchi anche contro la penisola, come riportato recentemente dal New York Times.
Un’eventualità che, stando alla dottrina nucleare russa (che legittima l’uso di armi atomiche in caso fosse messa in pericolo l’integrità territoriale) e ai recenti ammonimenti del portavoce della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, potrebbe portare ad una “catastrofe globale”.
L'approvazione di Berlino di fatto ha generato un effetto domino poiché, come precisato da Hebeshtreit, la Germania intende concedere il permesso per la riesportazione di carri armati tedeschi in Ucraina a paesi che intendono iniziare le consegne dai loro stock. In totale, secondo il Der Spiegel, saranno 80 i blindati da combattimento Leopard 2 che gli alleati europei si preparano a consegnare a Kiev e che formeranno due battaglioni. Lo riporta lo Spiegel che ha un suo conteggio al riguardo. Da parte tedesca sarà fornito invece un gruppo di 14 carri armati Leopard 2 A6, prelevati dai magazzini della Bundeswehr e che dovrebbero arrivare entro marzo.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky
L'ambasciata russa a Berlino ha subito riferito che "la decisione tedesca di approvare la consegna di carri armati Leopard in Ucraina è estremamente pericolosa e porta il conflitto a un nuovo livello", aggiungendo che "la Germania ha abbandonato la sua responsabilità storica nei confronti della Russia approvando l'invio di carri armati”, distruggendo “quel che resta della fiducia reciproca, causando danni irreparabili alle relazioni”.
Una decisione avvenuta di concerto con il via libera di Washington all'invio degli M1 Abrams americani, ufficializzato oggi dal presidente Joe Biden che ha promesso 31 blindati per un valore di 400 milioni di dollari.
Nel merito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha riportato ai giornalisti che i carri armati Abrams sono sopravvalutati e "bruceranno" in Ucraina "come gli altri".
“Non si vede nessun segno di distensione, ci sono tensioni allarmanti", ha aggiunto, commentando la notizia dei 90 secondi dalla mezzanotte nucleare, come riporta la Tass. "È assurdo sostenere che la sicurezza dell'Europa possa essere garantita dal proseguimento della guerra in Ucraina. Kiev è coinvolta nell'organizzazione di attacchi terroristici, si abbasserà a tutto, il che conferma la correttezza della politica di difesa della Russia", ha aggiunto Peskow.
Gavrilov: fornitura di proiettili all’uranio sarà equiparata all'uso di bombe nucleari sporche
Ad evocare altri funesti scenari legati all’invio dei nuovi blindati si è aggiunto il capo della delegazione russa ai colloqui di Vienna sulla sicurezza militare e il controllo degli armamenti, Konstantin Gavrilov, che ha ammonito sul fatto che la consegna di proiettili all’uranio di fabbricazione occidentale a Kiev per armare i Leopard 2, sarà considerata da Mosca equivalente all’utilizzo di bombe nucleari sporche!
"Mettiamo in guardia gli sponsor occidentali della macchina militare di Kiev dall'incoraggiare provocazioni nucleari e ricatti. Sappiamo che il carro armato Leopard 2, così come i veicoli da combattimento di fanteria Bradley e Marder, sono armati con proiettili perforanti con nucleo di uranio, il cui utilizzo porta alla contaminazione dell'area, come è successo in Jugoslavia e in Iraq. Se Kiev viene fornita di tali proiettili per attrezzature militari pesanti della NATO, lo considereremo come l'uso di bombe nucleari sporche contro la Russia, con tutte le conseguenze che ne derivano", ha affermato il diplomatico, intervenendo al forum OSCE sulla cooperazione in materia di sicurezza.
Secondo Gavrilov, Berlino ha fatto una scelta “consapevole” a favore di "carri armati tedeschi con croci sull'armatura che attaccano nuovamente i soldati russi", sottolineando che l'esercito russo distruggerà questi veicoli da combattimento, come sta accadendo ora con il resto delle armi della NATO.
In precedenza Konstantin Sivkov, dottore in scienze militari, aveva riferito a Ria Novosti che il carico di munizioni Leopard 2 includerebbe proiettili sub-calibro perforanti con nuclei di uranio impoverito, il cui utilizzo porterebbe alla contaminazione della area, generando focolai di cancro.
Fino a 40mila militari ucraini nella direzione di Zaporizhzhya
Nel frattempo Kiev starebbe già preparando la prossima offensiva nel fianco sud del fronte. Secondo il governatore ad interim della regione di Zaporizhzhya Yevgeny Balitsky, Le truppe ucraine hanno concentrato un grande gruppo nella regione e stanno preparando una controffensiva.
"Ora è un momento preoccupante, sappiamo dell'accumulo di forze ucraine nella regione di Zaporozhye, si stanno preparando per una controffensiva. Comprendiamo la situazione e ci stiamo preparando a incontrare ospiti non invitati. <...> C'è un gruppo molto numeroso vicino a Zaporozhye, secondo varie stime, questo è fino a 40mila uomini", ha affermato il funzionario.
Lo scorso autunno, le autorità della regione avevano riferito sui piani delle autorità di Kiev per organizzare un'ampia offensiva contro la regione, diretta in particolare contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la vicina Energodar, Melitopol e Berdyansk. Le forze armate ucraine hanno inviato qui un gran numero di formazioni, con l'aiuto delle quali il regime di Kiev intenderebbe raggiungere il Mar d'Azov.
I russi avanzano a Bakhmut
Secondo il Capo della Repubblica popolare di Donetsk (DPR), Denis Pushilin I combattimenti ad Artemovsk (Bakhmut) sono già in corso nei quartieri recentemente occupati dall'esercito ucraino: “Le unità, in particolare Wagner, stanno avanzando nella stessa Artemovsk, e i combattimenti sono già in corso da qualche parte alla periferia, e da qualche parte in quei quartieri che sono stati recentemente occupati dal nemico", ha affermato Pushlin ai giornalisti.
Il capo ad interim della repubblica ha osservato che la cattura di Soledar ha già permesso di bloccare le rotte di rifornimento delle forze armate ucraine e "prendere in una certa misura sotto controllo operativo" le aree da cui Kiev ha lanciato gli attacchi.
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