Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Nyt: carri armati USA Bradley potrebbero colpire le rotte di rifornimento della penisola. Mosca: ora il conflitto diventa estremamente pericoloso

Alla vigilia della riunione del gruppo di contatto sull'Ucraina, prevista per domani nella base militare di Ramstein, in Germania, le ultime indiscrezioni parlano di un preoccupante innalzamento delle tensioni tra NATO e Russia, giocato su uno scontro militare ancora più devastante e potenzialmente gravido di conseguenze.
Al forum di Davos la linea della coalizione occidentale è stata inequivocabile: solo la sconfitta della Russia porterà la pace in Europa, senza che ci si ponga il minimo dubbio su quali conseguenze possa avere un simile scenario con una potenza nucleare soggiogata militarmente. "Per far finire la guerra, l'aggressione della Russia deve fallire. Per questo stiamo supportando l'Ucraina con grandi quantità di armi, in stretta consultazione con i nostri partner”, ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nel suo intervento al Forum internazionale. “Questo include i sistemi di difesa IRIS-T o i Patriot, artiglieria, fanteria armata, velivoli, segnando una profonda svolta per la Germania nella politica estera e della sicurezza", ha aggiunto.
Non si è fatta attendere la violenta risposta del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev che ha subito evocato lo spettro di una guerra nucleare in Ucraina: 'Per ottenere la pace, la Russia deve perdere'… a nessuno di loro viene in mente di trarre la seguente conclusione elementare: la sconfitta di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra nucleare". "Le potenze nucleari non hanno perso conflitti importanti da cui dipende il loro destino. Ma questo dovrebbe essere ovvio per chiunque. Anche a un politico occidentale che abbia conservato almeno una traccia di intelligenza", ha affermato l'ex Presidente ed ex primo ministro russo.

Washington progetto attacchi alla Crimea
Secondo il New York Times, che ha citato funzionari statunitensi, l'amministrazione Biden sta iniziando ad ammettere che Kiev potrebbe aver bisogno di potenza bellica per colpire la Crimea, anche se una tale mossa aumenta il rischio di escalation. "Durante la guerra abbiamo affermato che la Crimea è l'Ucraina e che l'Ucraina ha il diritto di difendere sé stessa e il proprio territorio sovrano entro i propri confini riconosciuti a livello internazionale", ha affermato Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale.
Washington in sostanza è arrivata a credere che “se l'esercito ucraino può dimostrare alla Russia che il suo controllo della Crimea può essere minacciato, ciò rafforzerebbe la posizione di Kiev in qualsiasi negoziato futuro”, scrive il NYT. Una partita a scacchi su cui si giocano altre migliaia di vite, se non il destino dell'intera umanità.
A fare la differenza saranno le nuove forniture di armamenti che verranno annunciate domani, alla base di Ramstein.  Gli americani, prossimi ad approvare un nuovo pacchetto di aiuti da 2,5 miliardi di dollari, secondo il NYT, starebbero anche discutendo con le loro controparti ucraine sull'uso dei sistemi missilistici HIMARS e dei veicoli da combattimento Bradley per prendere di mira un ponte di terra che funge da rotta di rifornimento critico che collega la Crimea alla Russia attraverso le città occupate dai russi di Melitopol e Mariupol. I Bradley sono veicoli corazzati equipaggiati con potenti cannoni da 25 millimetri e missili guidati che possono affrontare i carri armati russi.

Ambasciatore Antonov: i rischi di escalation del conflitto diverranno più elevati
Dure le reazioni di Mosca ai piani americani, teoricamente volti al raggiungimento di “eque trattative”. Secondo l’ambasciatore russo a Washinton Anatoly Antonov le forze armate russe non lasceranno attacchi senza risposta sul territorio dello Stato: "Dovrebbe diventare ovvio per tutti: non importa quali armi gli americani o la NATO forniscano al regime di Zelensky, lo distruggeremo. Era così durante la Grande Guerra Patriottica, e sarà così anche adesso", ha affermato Antonov, precisando che pompare l'Ucraina con armi, comprese quelle americane, porterà solo a un numero ancora maggiore di vittime civili.
"Notiamo che la retorica dei funzionari americani sta diventando sempre più bellicosa. Il Dipartimento di Stato, attraverso dichiarazioni avulse dalla realtà secondo cui "la Crimea è l'Ucraina", e le forze armate dell'Ucraina possono usare le armi americane per proteggere il proprio territorio, infatti, spinge il regime di Kiev a commettere atti terroristici in Russia", ha proseguito l'ambasciatore, che ha infine avvertito come i rischi di un'escalation del conflitto in questo caso diventeranno ancora più elevati.
Un concetto ribadito ulteriormente dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che, commentando le parole di Antonov ha evidenziato come le consegne di armi occidentali potrebbero portare la guerra ad un nuovo livello qualitativo.
"Certo, (la posizione di Antonov. - Ed.) riflette (l'opinione del Cremlino), ovviamente, questa discussione in sé sull'ammissibilità di fornire all'Ucraina armi che consentiranno attacchi sul territorio russo, sebbene l'Ucraina abbia già armi, con l'aiuto delle quali colpisce costantemente e quotidianamente il territorio russo, intendo le nostre nuove regioni. Questo è potenzialmente estremamente pericoloso", ha affermato Peskov.

I Russi avanzano a Bakhmut
A preoccupare l’occidente evidentemente ci sono gli avanzamenti russi al fronte delle ultime settimane che rischiano di chiudere in una sacca le truppe ucraine trincerate nel Donbass.
Un corrispondente di Ria Novosti riporta che il gruppo Wagner sta guadagnando terreno con successo ad Artemovsk (Bakhmut).
"C'è una battaglia costante e continua in corso in città. L'artiglieria spara costantemente, le battaglie di tiro sono in corso, le sentiamo, la guerra continua continuamente, le distruggiamo e avanziamo costantemente", ha riferito uno dei comandanti all’agenzia, precisando che la zona industriale sarebbe praticamente sotto controllo russo. "Nel complesso, la situazione è tesa. Ogni giorno prendiamo una piccola parte dei loro appezzamenti, sia in città che fuori città", ha aggiunto la fonte.
Nel mentre, il comandante delle forze speciali Akhmat e vice comandante del 2° corpo d'armata della milizia popolare di Lugansk, Apty Alaudinov, ha riferito che le forze russe hanno tagliato le principali arterie di rifornimento del gruppo ucraino a Bakhmut.
"Artemivsk è schiacciata sul lato destro, le arterie principali per fornire alle unità delle forze armate ucraine cibo vitale, munizioni e molto altro sono state tagliate. Penso che nei prossimi giorni, sulla base dei risultati del lavoro che stanno facendo per bloccare completamente l'arteria rimanente, ci sarà un risultato molto serio che siamo in questa direzione", ha affermato Alaudinov sul canale televisivo Russia 1.
Secondo il militare in questo momento sono in corso pesanti battaglie lungo l'intera linea di contatto nel Donbass e l'iniziativa è completamente passata in mano russa. "Il nemico viene distrutto ogni giorno, subisce perdite molto pesanti sia in forza lavoro che in equipaggiamento", ha precisato Alaudinov.
Come ha ammesso l'ex vice comandante delle forze per le operazioni speciali delle truppe ucraine, Sergei Krivonos, la perdita di Artemovsk potrebbe in futuro creare le condizioni per l'accerchiamento del gruppo ucraino nel Donbass.
Ecco dunque spiegata la fretta della coalizione occidentale nell’alzare il livello qualitativo delle forniture belliche a Kiev: la guerra va prolungata il più possibile, allontanando lo scenario di una sconfitta clamorosa per il paese. Chiaramente si combatte contro la Russia fino all’ultimo ucraino, con tutte le possibili conseguenze.

Foto: it.depositphotos.com

ARTICOLI CORRELATI

Medvedev minaccia: ''La sconfitta della Russia può provocare una guerra nucleare''

Tragico incidente in elicottero, muore il ministro dell’Interno ucraino e il vice

L'Ucraina punta sui carri armati per l'offensiva di primavera

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos